Pronto soccorso affollato e “frequentato” soprattutto da persone molto anziane che attendono il loro turno sulla sedia a rotelle, vicino alle porte dell’ascensore o alla porta d’uscita, uno dei bagni è guasto, la pulizia lascia a desiderare e in alcune strutture ci sono zone con segni di degrado: queste sono le condizioni dell’ospedale Garibaldi in piazza Santa Maria di Gesù. L'azienda sanitaria annuncia per l'inizio febbraio l'apertura di una nuova area solo per i Codici Verdi del pronto soccorso. Non resta che attendere l'attivazione di questo settore sperando finalmente che si riducano i tempi di attesa Dopo il sopralluogo fatto da Sudpress qualche settimana fa, era emersa una pessima situazione al pronto soccorso: lunghissime ore di attesa senza poter raggiungere il reparto di radiologia, a pochi passi, a causa della mancanza di sedie a rotelle, e la necessità di attendere un’ambulanza per raggiungere il reparto. Sudpress è tornato al Garibaldi per verificare la situazione: le sedie a rotelle ci sono, ma la situazione non è ottimale e non incontra certo il favore dei pazienti. Il pronto soccorso è molto intasato e sono presenti alcune persone anziane sulla sedia a rotelle, che attendono di essere visitate, lasciate vicino alla porta dell’ascensore o all’uscita. La porta è aperta ed, essendo ancora inverno, entra freddo, situazione fastidiosa per chi ha una certa età. Neanche una coperta per tenerli al caldo. Intanto nel tabellone elettronico sono segnati i numeri dei pazienti, in base al codice di emergenza, che scorrono molto lentamente. La maggior parte ha il codice giallo, cioè necessita di visita immediata, e poi ci sono i pazienti da codice verde che, essendo "meno gravi", aspetteranno ad oltranza.
La figlia di un signore anziano ci racconta la sua esperienza tra attese e bisogni disattesi. "Mio papà è caduto, non può camminare e stiamo attendendo che venga visitato, ma ancora non se parla, c’è un sacco di gente e siamo qui da un paio di ore -ci racconta Mara- Le attese sono lunghe, mi rendo conto che c’è altra gente che ha bisogno, ma allora, per accelerare i tempi, perché non aumentano il personale?” Un'altra signora, parente di un anziano in attesa, si lamenta invece della scarsità di igiene. “Anche per noi familiari dei malati non è il massimo usufruire dei servizi dell’ospedale –spiega la signora- Purtroppo per esigenze di salute dobbiamo sostare qui per non si sa quanto tempo, quindi capita di dover usare i bagni del pronto soccorso che però sono sporchi. Inoltre uno dei due è guasto e tutti vanno nell'unico rimasto funzionante. Del resto credo che, purtroppo, sia questa la sanità italiana con cui dobbiamo fare i conti. Sappiamo che non è colpa di chi ci lavora, molto spesso è l'inciviltà delle persone, ma credo che il sistema sanitario andrebbe completamente riorganizzato. Purtroppo c’è un concetto diffuso in Italia: se una cosa è pubblica deve funzionare male. Ma qua si parla della salute delle persone e del calvario che i parenti dei malati devono sopportare. Che almeno i servizi essenziali siano dignitosi!”.
Effettivamente entrando nel bagno si nota sporcizia a terra, uno ha la porta con la maniglia rotta ed è inutilizzabile. Oltre a quello per i disabili, è possibile usare soltanto un servizio igienico, unico per donne e uomini. Dentro l’odore è nauseante e sul soffitto si notano strane aperture. Passeggiando tra i reparti, le condizioni generali della struttura non sono di totale fatiscenza, ma alcuni punti sono vecchi e logori, si vedono i segni del tempo, come la sala d’attesa di Ortopedia o l’esterno dell’area delle trasfusioni, con parti del muro sgretolate, soprattutto vicino a porte e finestre.
Il problema è sempre lo stesso: anche qui strutture vecchie e personale che andrebbe incrementato per garantire in maniera efficiente i servizi essenziali ai pazienti, prima di tutto malati e persone che hanno diritto alla salute. D'altro canto dall'ospedale giunge notizia dell'inaugurazione di una nuova area che ospiterà i codici verdi del pronto soccorso, prevista il 2 febbraio, al fine di separare i pazienti affetti da patologie che richiedono una bassa intensità assistenziale, da quelli con il codice giallo e codice rosso, con l'intento di velocizzare i tempi. Si tratterebbe di una grande area completamente attrezzata con 10 poltrone reclinabili e 6 letti barella, oltre ad un ambulatorio per le visite, 12 sedie e 3 sedie a rotelle, strumentazione di emergenza oltre che di sistemi di controllo dei pazienti, quali telecamere e visori a circuito chiuso. Vengono inoltre elencati, dall'azienda ospedaliera, alcuni servizi e miglioramenti fatti negli ultimi anni: la superficie destinata ai servizi assistenziali all'utenza, incrementata di oltre il 40 per cento; adeguata la "Camera calda" per l'accesso delle ambulanze, cioè il locale esterno collegato al pronto soccorso dove arrivano i mezzi; aggiunta una ampia sala di stazionamento; delocalizzata ed ampliata l'area di osservazione breve intensiva; aperta una sala per il trattamento dei casi infettivo diffusivi; istituzionalizzata e immessa in servizio la figura del Bed Manager e quella del Medico delle Dimissioni; aperto un ambulatorio dei codici bianchi gestito dall'ASP. Ci auguriamo che con le novità annunciate la situazione possa davvero migliorare nell'interesse dei pazienti, ma fino adesso sono ancora costretti a condizioni da terzo mondo.