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Violenza sulle donne e giornalismo. Il Manifesto di Venezia "fa tappa" a Catania

18-02-2018 17:39

redazione

depuratori, Ordine giornalisti, La vergogna di Corso Sicilia, Matrix, pietro Ivan Maravigna, Tony Capuozzo, Curiale, astori,

Violenza sulle donne e giornalismo. Il Manifesto di Venezia "fa tappa" a Catania

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Il Manifesto di Venezia. Per una corretta informazione contro la violenza sulle donne, sarà il tema dell’evento formativo organizzato dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia in collaborazione con Usigrai e Cpo-Fnsi lunedì 19 febbraio nella sede della Città metropolitana in via Nuovaluce, 67 a Tremestieri Etneo moderato dal direttore di Sudpress Michela Petrina.



Il Manifesto, frutto dell’elaborazione dell’Associazione GiULiA giornaliste, insieme con Fnsi e Usigrai, vuole promuovere un linguaggio appropriato nei media nei casi di violenza contro le donne, perché le parole non feriscano una seconda volta.



Un’informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche è l’impegno che hanno sottoscritto centinaia e centinaia di giornaliste e giornalisti italiani firmando il Manifesto, presentato a Venezia lo scorso 25 novembre.



In sintesi: rispetto della deontologia professionale, no a cronache sensazionalistiche che possono indugiare su dettagli morbosi della violenza, no all’uso di termini fuorvianti, nella convinzione che l’informazione corretta e completa sia tra le azioni necessarie per porre un freno a questi delitti che rappresentano una sconfitta per la società e la democrazia.



Il Manifesto, articolato in dieci punti, è contro ogni forma di discriminazione attraverso parole e immagini, perché lo stesso uso di un linguaggio che evita stereotipi di genere e assicura massima attenzione alla terminologia, ai contenuti e alle immagini divulgate può dare un contributo a una partita di civiltà, che oggi più che mai passa anche dal rispetto delle donne e della loro dignità.



Il ruolo e il valore dell’informazione come strumento di crescita culturale, inteso a sviluppare il senso critico nella società, saranno al centro degli interventi della sociologa e saggista Graziella Priulla, della giornalista Alessandra Mancuso e del magistrato Marisa Scavo. A moderare sarà il nostro direttore Michela Petrina.



Il corso formativo, organizzato anche a Palermo, dà diritto a cinque crediti deontologici. Ai partecipanti verrà distribuito il manuale:“Stop violenza: le parole per dirlo”, realizzato  da GiULiA giornaliste col patrocinio di Inpgi, Fnsi e Usigrai.


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