Ornamenti di cemento e recinzioni ancorate al suolo lungo tutto il perimetro che delimitano una grande area vuota, rendendola inaccessibile: questo è l’aspetto di piazza Tricolore a Ognina a seguito dei lavori di manutenzione a cui è stata soggetta in questi giorni, ma del tanto atteso recupero strutturale, neanche l’ombra La piazza rientra in un progetto di recupero strutturale, del quale se ne parlava già nel 2016 nell’ambito del Patto per Catania, a causa delle condizioni precarie dell’opera: sotto la piazza, che si affaccia sulla scogliera, ci sono solai di ferro e cemento realizzati oltre mezzo secolo fa che necessiterebbero di interventi di recupero. A tal proposito nel 2011 si aprì una voragine di 10 metri nell'asfalto e l'allora sindaco Stancanelli fece chiudere l'area: venne accertato il crollo di un solaio di cemento sulla scogliera. Inoltre già nel 2009 le condizioni della piazza avevano costretto l'Amministrazione a vietare l'accesso alla zona. Ma dopo ben nove anni ancora oggi nulla è cambiato!
Dopo i lavori di questi giorni è già polemica sui social network: diversi cittadini manifestano il loro disappunto riguardo la soluzione che il Comune ha adottato. “Una schifezza senza precedenti- scrivono- anziché ristrutturarla e risolvere i problemi strutturali la stanno recintando con degli ornamenti orribili e posizionati in modo casuale. Che senso ha?”. Nemmeno per strada i passanti sono troppo entusiasti di quanto realizzato: “Potrebbero recuperare la piazza come si deve e renderla fruibile alle persone invece di delimitarla con questi vasi di cemento riempiti di terra–afferma il signor Luigi- che senso ha uno spazio che non si può sfruttare. Tra l’altro le strutture sotto la piazza realizzate per sostenerla sono vecchie, è ora che vengano sistemate. Se ci fosse un terremoto non oso immaginare le conseguenze. Le solite cose che fanno a Catania”. “La piazza in questo momento è oggetto di lavori di manutenzione –spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Giorgianni- e se ne occupa l’assessorato all’Urbanistica. Per quanto riguarda invece il progetto di riqualificazione strutturale, che prevede l’inserimento di solai di sostegno di nuova concezione igegneristica proprio sotto il piazzale che si affaccia alla scogliera, abbiamo presentato lo studio di fattibilità sulla piattaforma Rendis e stiamo attendendo il loro responso per poter avere l’accesso al finanziamento. Si tratta di una piattaforma dove vengono presentati studi precisi di opere finalizzate a fronteggiare il rischio idrogeologico per ottenere i finanziamenti. Poi, una volta superato questo passaggio sarà la volta del progetto preliminare e successivamente di quello esecutivo dell’opera con i relativi bandi per assegnare e far eseguire i lavori”. Ma già nel 2016 l’ex assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco dichiarò al quotidiano cittadino che il progetto per il recupero della piazza era stato inserito nella piattaforma per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Possibile che sia rimasto tutto bloccato e ancora si attenda la risposta sullo studio di fattibilità? Insomma si intuisce che la cosa andrà avanti per le lunghe considerato tutto quello che ancora deve essere fatto. E chissà quanto tempo passerà per i bandi di gara. Nel frattempo al solito si ci mette una pezza con improbabili lavori di manutenzione e i catanesi si devono accontentare, ancora una volta, di spazi inaccessibili e delimitati da orrendi vasi di cemento e recinzioni.