sudpresslogo

facebook
instagram
youtube
whatsapp

Il giornale che pubblica una notizia e scatena l'inferno

sudpresslogo

CONTATTI

multigrafica-grafiche-mediterraria-sud-nera2

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

 

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

 

salute2
sudlife2
sport2
sudlife2
hitech2
sudlife2
sport2
gusto2
style2

redazione@sudpress.it
direttore@sudpress.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

redazione@sudpress.it
direttore@sudpress.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

sudapalermo2
sudapalermo2
sudapalermo2
sudapalermo2

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 – PIVA 05704050870 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

Su SudSALUTE Asp di Catania. Per 107 operatori arriva la firma del contratto a tempo indeterminatoSu SudSport La ricerca della perfezione: ecco il Catania Beach Soccer 2025Su SudGUSTO Dove l’Etna abbraccia il mare: viaggio emozionale tra i vini di Serafica Terra di olio e di vinoSAC-aeroporto Catania: la tragicomica festa (senza vip e scarsi applausi) del volo New YorkSu SudHiTech L'ITIS Ferraris di San Giovanni La Punta conquista il Trofeo Smart ProjectAd Aci Catena quartieri dimenticati: il caso di via Principe RiggioSu SudSALUTE La prevenzione è la prima tappa del tuo prossimo viaggio.Su SudGUSTO “Catania, Città da Leggere”: quando la cultura attraversa ogni angolo della cittàSu SudHiTech Pizza e Bitcoin, 15 anni dopo: il mondo crypto secondo BitgetSu SudSport La pallavolo di tutti: al Partinico le finali regionali CSI Open Misto

Pubbliservizi, continuano a mangiarsela: 5 accusati di peculato e sospesi dal lavoro

11-04-2018 05:46

redazione

Cronaca, 5 novembre,

Pubbliservizi, continuano a mangiarsela: 5 accusati di peculato e sospesi dal lavoro

testata-pubbli-.png


"Utilizzavano le autovetture per recarsi alle agenzie di scommesse o ulteriori luoghi ricreativi e attestavano sistematicamente false prestazioni lavorative, in realtà mai effettuate, indicandone i relativi orari e la tipologia di lavoro svolto nel “foglio presenze” e nel modulo denominato “riepilogo trasferta viabilità”". Così cinque dipendenti  della Pubbliservizi di Catania sono stati smascherati dalla Squadra Mobile su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, e sospesi dal pubblico servizio per 6,8 e 10 mesi, con l'accusa di peculato. IL VIDEO



I cinque dipendenti accusati avevano funzioni di coordinamento e autonomia decisionale sulle attività degli operai. I presunti malfattori, avendo per ragioni di servizio la disponibilità degli autoveicoli della predetta società, se ne sarebbero appropriati, utilizzandoli sistematicamente per fini meramente privati sia durante che al di fuori dell’orario di servizio, almeno nell’arco temporale luglio - settembre 2017 a cui si riferiscono le indagini.



Il personale della Squadra Mobile - Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. - Unità Anticorruzione, con la collaborazione del Commissariato di P.S. Borgo - Ognina, si è avvalso di attività di tipo tecnico, correlate da attività  di tipo tradizionale (pedinamenti e osservazioni).



Inoltre, i sistemi di localizzazione satellitare G.P.S. installati sulle autovetture di servizio, hanno aiutato a far emergere l’indebito utilizzo fatto dai dipendenti - tutti preposti all’organizzazione di servizi con funzione di incaricati di pubblico servizio - i quali oltre ad utilizzare le auto della società per fini meramente privati, erano soliti parcheggiare i mezzi a casa propria, come fossero di loro proprietà.



Due dipendenti della società, assolutamente incuranti degli abusi, con le stesse auto di servizio si spingevano fino alle loro case di villeggiatura, in provincia di Siracusa, mentre altri, sia durante che oltre l’orario di servizio o anche nei periodi di ferie, le utilizzavano per raggiungere esercizi commerciali (supermercati e negozi) caricandovi anche la merce appena acquistata.



Naturalmente i dipendenti - coordinatori infedeli, sebbene non avessero svolto le prestazioni lavorative falsamente attestate, venivano regolarmente retribuiti dalla società “Pubbliservizi S.p.a.”, procurandosi un ingiusto profitto con contestualmente danno economico per l’Ente pubblico Città Metropolitana di Catania che, controlla la Pubbliservizi.


NEWSLETTER

Rimani aggiornato su tutte le news e gli eventi promossi da Sudpress

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER