L’imponente Operazione “Cupola 2.0”, portata avanti questa notte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, ha comportato l'arresto di 46 persone, riconosciute come i "nuovi vertici della commissione" di cosa nostra. Dopo aver delineato i fatti cerchiamo adesso di mettere ordine tra la miriade di commenti politici che si sono susseguiti in queste ultime ore, allo scopo anche di puntare l'attenzione su ulteriori ragionamenti, ripercussioni e conseguenze che l'azione di questa notte porterà con sè in futuro.
"Oggi, per la nostra Isola ma anche per l'intero Paese, è una bellissima giornata. E di questo voglio ringraziare, a nome di tutta la comunità siciliana, i carabinieri e i magistrati per quotidiano impegno a favore di una Sicilia più libera. L'operazione antimafia di stamane è l'ennesima vittoria dello Stato contro la criminalità organizzata, oltre che la conferma della presenza di una squadra investigativa di altissimo livello". Questo il commento del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al momento impegnato in una visita ufficiale a Malta.
A sottolineare ulteriormente quest'ultimo concetto si inseriscono prontamente le dichiarazioni di Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia:
"L'operazione che ha portato all'arresto del capo della commissione di Cosa Nostra Settimo Mineo è un indubbio successo della Procura di Palermo e dei carabinieri a cui va la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento. Ma è anche un importante richiamo a non abbassare mai la guardia nei confronti di una mafia sempre pronta a rigenerarsi e capace di penetrare in profondità nel tessuto economico e politico dell'isola".
La commistione tra le varie forme mafiose e la loro infiltrazione nel tessuto sociale è analizzata anche da Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, che entra nel merito delle strategie e dei nuovi equilibri che si sono venuti a creare:
"Dalle indagini emergono cogestioni tra Cosa nostra e ndrangheta ma anche tra Cosa nostra e la camorra, soprattutto per il traffico di cocaina. Lo avevamo detto che dopo la morte di Riina la commissione provinciale non si era piu' riunita ed era sbilanciata tutta verso gli ultimi ordini del capo. Con la morte del boss corleonese i capi hanno sentito l'esigenza di rivedersi e ripristinare le regole. Risulta anche la cogestione e i contatti con la Ndrangheta sia per ambiti illegali come gli stupefacenti, ma anche per settori legali come il traffico di rifiuti. Mi sembra rilevante che la commissione individui come capo Settimo Mineo, capo mandamento di Pagliarelli. Vuol dire che la commissione ha spostato il suo baricentro verso la citta' di Palermo a differenza di quando questa era in mano ai corleonesi. La strategia delle stragi non e' condivisa, evidentemente. Viene scelto il piu' anziano, si riconosce il vertice con un criterio oggettivo, non c'e' competizione. C'e' l'esigenza di portare avanti strategie economiche e finanziarie e criminali muovendosi assieme, senza contrasti. Si muovono ancora con il metodo dell'intimidazione e delle estorsioni utilizzando anche i vecchi, arcaici, metodi come la testa di capretto lasciata sul tavolo di casa di un imprenditore".
Giusto Catania, capo gruppo nel Consiglio comunale di Palermo per Sinistra Comune, commenta così gli arresti di quest'oggi:
"un plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per l’importante operazione antimafia che ha sgominato la nascente nuova cupola di Cosa nostra. Ancora una volta si dimostra che la mafia si alimenta in un pericoloso intreccio tra attività criminale ed interessi economici molto redditizi nella città di Palermo. È evidente che non bisogna mai abbassare la guardia contro la criminalità organizzata e non bisogna mai abbandonarsi a proclami trionfalistici perché il percorso per eliminare la mafia e la sua cultura dalla nostra società è ancora lungo.”
Anche i politici "nazionali" non si lasciano sfuggire l'occasione per commentare:”49 mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai Carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla Polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’Ordine! La giornata comincia bene!”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un tweet.
Anche il vice premier Luigi Di Maio esulta: “Numerosi arresti e uno in particolare, quello di Settimo Mineo, rappresentano uno dei più duri colpi inflitti dallo Stato alla mafia. Mineo era stato infatti eletto erede di Totò Riina dopo la sua morte. Per questa gentaglia in Italia non c’è più spazio. Grazie ai Carabinieri e al pool di magistrati che hanno portato a termine questa grande operazione!”
Tra le prime reazioni quella del presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Grazie ai carabinieri e alla Dda di Palermo per la maxi operazione antimafia che ha smantellato la nuova cupola di Cosa Nostra e ha assicurato alla giustizia il successore di Totò Riina, Settimo Mineo. È una bella giornata per l’Italia onesta e perbene che combatte ogni giorno contro il cancro della criminalità organizzata”
“Avevano sostituito Totò Riina con Settimo Mineo per far rinascere la cupola di Cosa Nostra, ma lo Stato ha vinto. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure”, ha commentato il presidente dell’Antimafia, Nicola Morra, su Twitter
Anche Michele Gianrusso, politico Catanese membro della Commissione Parlamentare Antiafia, dà il suo cotributo riproponendo sulla sua pagina facebook una nota dei componenti del M5S della commissione Giustizia del Senato "La vecchia cupola della mafia siciliana aveva rialzato la testa dopo la morte di Totò Riina, ricostituendosi e eleggendo un nuovo capo. Le mafie in Italia non vogliono arrendersi, mescolano vecchi e nuovi metodi, riti antichi e raffinate infiltrazioni moderne. Grazie alla Dda di Palermo, al capo della Procura di Palermo Francesco Lo Voi e alle forze di Polizia impegnate nell'operazione che ha portato questa mattina a 46 arresti, tra cui quello del presunto nuovo capo dei capi Settimino Mineo. E' un colpo durissimo inferto dallo Stato a Cosa Nostra, vinciamo tutti insieme questa battaglia".