Dopo un breve periodo di relativa tranquillità, tornano a farsi sentire duramente le sigle sindacali come Fast Confsal, da sempre tra le più critiche verso l'azienda, che ha indetto uno sciopero per il 31 di questo mese, attaccando nuovamente i vertici della partecipata, da pochi mesi in carica, accusati dal sindacato di non aver migliorato la gestione del servizio nè la condizione dei lavoratori. Quella del 31 gennaio prossimo, se non dovesse rientrare, sarebbe solo l'ultima delle forti manifestazioni di protesta, indette dalla Fast Confsal negli ultimi anni, per portare nuovamente l'attenzione sul "Caos Amt"e sui timori per il futuro della partecipata, come spiega Giuseppe Cottone, segretario provinciale della sigla: "La nostra paura è basata sul fatto che oltre ai soliti problemi legati agli stipendi pagati sempre in ritardo, alle poche corse per via dei turni e degli orari che non sono stati modificati, si vocifera anche di possibili tagli all'interno per chi svolge le attività i pulizia, con un danno enorme per tante famiglie. Sento dire, perfino in Consiglio Comunale, di possibili accorpamenti con altre partecipate del Comune, tipo SOstare, ma non credo possa essere fattibile o vantaggioso, specie se a fondersi fossero un'azienda sana ed una in difficoltà. Inoltre, l'ormai proclamato dissesto non ha fatto altro che peggiorare le cose, perché dai nuovi vertici aziendali si fa scaricabarile verso l'amministrazione comunale che al momento non ha fondi per aiutare la risalita dell'Amt. In sostanza nulla è davvero cambiato purtroppo in questi mesi. Attendevamo speranzosi dei miglioramenti, anche pian piano. Sono anni che ci battiamo, ma al momento l'unica strada è nuovamente quella della protesta, e dunque lo sciopero del 31 sarà un segnale per cercare di dare una sveglia a chi deve far qualcosa". L'Amt durante l'ex amministrazione Bianco, ha visto avvicendarsi Carlo Lungaro e Puccio La Rosa come presidenti del Cda, con un ritorno dello stesso La Rosa fino alla scorsa estate, quando fu poi sostituito da Giacomo Bellavia. Da alcuni anni ormai non c'è piu pace per l'Azienda Metropolitana Trasporti, per i suoi dipendenti ma anche per la cittadinanza che si trova troppo spesso a dover subire un servizio di trasporto pubblico di superficie accusato di scarsa efficienza. Una gestione adesso resa ancor più delicata dal fatto che il dissesto del comune di Catania, che è socio unico della importante partecipata, sta decisamente complicando l'intero comparto dei servizi pubblici generando parecchia confusione in attesa che si insedi la commissione straordinaria per la gestione del debito pregresso. Intanto, ricominciano le proteste.