Ancora aspre polemiche interne all'Amt, partecipata del Comune di Catania, a causa dell'accordo siglato il 14 giugno, senza che, da quanto lamentato dalla Fast Confsal in primis, "si fosse atteso l'insediamento del nuovo sindaco Pogliese". Già poco dopo le elezioni amministrative del 10 giugno, si era espressa duramente la sigla sindacale, denunciando un incontro nella sede aziendale, durante il quale era stato poi siglato l'accordo quadro di secondo livello, che da tre anni veniva trascinato, pur essendo stato bloccato solo pochi mesi prima dal presidente dell'Amt Puccio La Rosa per mancanza di risorse a livello regionale. Oggi, interviene duramente Giovanni Lo Schiavo, segretario provinciale Fast Confsal, che si scaglia contro i vertici Amt e sull'applicazione, con l'ordine di servizio 150, dell'accordo sottoscritto a giugno: "Senza che i sindacati firmatari dell’Accordo aziendale avessero consultato i lavoratori, il Presidente dell’Amt, non tenendo conto neanche della richiesta formulata entro i 10 giorni utili dalla firma dell’Accordo di cui trattasi, dal 30% della forza lavoro dell’azienda, che ne chiedeva l’indizione del Referendum, in barba a tutte le forme di democrazia diretta, ha deciso comunque di applicare il documento" "Il perchè di questo caos interno è presto detto -prosegue Lo Schiavo- l'azienda avrebbe dovuto tramite assemblea e/o Referendum, così come previsto dal CCNL di categoria del 2015, nonché, dall’Accordo interconfederale del 2014, consultare i lavoratori che volevano il referendum sull'applicazione o meno di quell'accordo siglato a giugno, e che in realtà non va ad agevolare i dipendenti. Alla luce di tutto questo, abbiamo dato mandato ai nostri legali per accertare se quanto avvenuto sia corretto ed intanto il 25 luglio prossimo siamo stati convocati dal DTL di Catania, ma andremo dal sindaco Pogliese di sicuro, e chiediamo di essere ricevuti da La Rosa". L'accordo al centro della discordia, prevede dei miglioramenti per i lavoratori Amt dal punto di vista principalmente dell'orario di lavoro, con l'applicazione dei giusti regolamenti sulle retribuzioni per lo straordinario, eliminando il cosiddetto "contatore" di giornate. Questo contatore già bocciato dal referendum dei lavoratori non toglie ore di straordinario ma sposta il periodo plurisettimanale in avanti pari a tutte le assenze per: malattia, legge 104, congedi parentali, donazione sangue, ecc ad eccezione della licenza e dei permessi retribuiti che vengono considerati presenze. Ed in effetti era parso quantomeno dubbio, che dopo anni di riunioni, tavoli tecnici e dibattiti infuocati con scioperi e proteste ed un servizio ridotto male, il presidente della partecipata del Comune di Catania, Puccio La Rosa decidesse di realizzare questo accordo proprio nei giorni a cavallo dell'insediamento tra Bianco e Pogliese, e dopo averlo mesi fa stoppato. Proprio su questa circostanza si era espressa la Fast Confsal: "Solo lo scorso marzo Puccio La Rosa aveva detto in modo fermo che nulla era possibile fare a causa dei problemi legati alla mancanza di risorse aziendali per via di tagli regionali, per cui l'azienda non poteva fare accordi del genere. La firma, senza che prendessero visione dell'accordo, il nuovo assessore ai trasporti e il sindaco neo eletto, non poteva che danneggiare i lavoratori anzichè favorirli". Una situazione a dir poco rovente dunque, che non giova certamente alla già malmessa azienda di trasporto pubblico catanese, da anni nella bufera per i continui cambi al vertice, La Rosa è tornato in sella dopo la gestione Lungaro ad inizio 2018, i disservizi dovuti alla mancanza di mezzi, sempre più obsoleti e d'estate in particolare quasi impossibili da prendere per le temperature interne tremende, oltre che per le difficoltà dei lavoratori, colpiti oltre che da una situazione aziendale a livello economico molto difficile, anche dalla mancanza di sostegno e dai rischi in specifiche zone della città.