Due anni di inutili trattative tra l'Azienda Metropolitana Trasporti e le organizzazioni sindacali, per il raggiungimento di un accordo quadro di secondo livello, per far ottenere un premio di risultato ai dipendenti e un vantaggio in termini di produttività all'azienda. Questa la situazione, denunciata per la disattesa promessa da parte appunto dei vertici Amt, dalla Fast - Confsal e dal suo segretario responsabile Giovanni Lo Schiavo. Oggi dunque si attiva la prima fase della procedura di raffreddamento, comunicata alla società, rea a quanto sembra di aver unilateralmente voluto chiudere ogni trattativa per la stipula del nuovo contratto L'ultimo incontro in questo senso era avvenuto un mese fa circa, il 26 marzo, tra le organizzzioni sindacali, il Consiglio di Amministrazione dell'Amt. A parte l'ultima appunto, buona parte delle precedenti riunioni avevano visto anche la presenza dell'assessore al Bilancio del Comune di Catania con delega alle partecipate Salvo Andò, come rappresentante del Socio unico, appunto l'ente catanese. Ma solo pochi giorn fa, l'azienda aveva comunicato di voler chiudere ogni trattativa, senza darne pare alcuna motivazione, da quanto traspare dal documento inviato dalla Fast - Confsal. Dunque una situazione ancor più ingarbugliata ed incerta, come troppo spesso è accaduto, negli ultimi anni, per quanto riguarda l'azienda del trasporto pubblico catanese. Non è servito infatti, a quanto sembra, alcuni mesi fa, il cambio al vertice con il ritorno di Puccio La Rosa in veste di presidente, per placare gli animi di lavoratori e sindacati, dopo la tribolata gestione Lungaro. Adesso un nuovo scontro si profila, nemmeno troppo lontano, dopo tavoli tecnici e riunioni interminabili nell'arco degli ultimi due anni, sull'accordo utile a migliorare le condizioni dei lavoratori. L'attivazione della procedura di raffreddamento, sulla questione dell'accordo di secondo livello, è solo l'ultima delle forti iniziative sindacali, messe in atto negli ultimi due anni. Niente pace quindi per l'Amt, nè per i suoi dipendenti, che si preparano ad una nuova estate di fuoco, così come i cittadini, colpiti altrettanto duramente da un servizio che da sempre zoppica vistosamente, anche per l'impossibilità di trovare accordi validi tra l'azienda ed i dipendenti.