Forse il punto più basso di sempre della storia calcistica catanese, anche se di calcio si fa davvero fatica a parlare. Perché quando subentra la violenza fisica (ma anche verbale, vedasi insulti razzisti o quant’altro) il calcio, quello vero, quello che fa emozionare i VERI tifosi, c’entra meno di niente. Anni di delusioni sportive, per colpa di una dirigenza più interessata a far guerra a chiunque altro fuori dal campo che sul terreno di gioco, non possono però sfociare in un atto così vile. Stamattina durante il viaggio per raggiungere Potenza dove il Calcio Catania affronterà la formazione locale in Coppa Italia, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco è stato aggredito sul traghetto da alcuni ultras catanesi (notizia riportata dal club etneo). Di conseguenza la società di Via Magenta aveva deciso in un primo momento di rientrare a Catania e di non disputare il match in programma questo pomeriggio alle ore 15.00; successivamente però è arrivato il dietrofront da parte del club che dunque giocherà regolarmente la gara per evitare una sanzione disciplinare da parte della Lega e, cosa più importante, per dare una risposta forte e chiara ai delinquenti, come a dire "Noi non ci pieghiamo ai vostri ricatti". Ventiquattro ore prima dell’accaduto Lo Monaco aveva indetto una conferenza stampa a Torre del Grifo in cui aveva dato le proprie dimissioni dalla carica di direttore generale. Nella stessa conferenza l’ad rossazzurro era entrato in conflitto con un giornalista, usando parole certamente non al miele nei confronti di quella che il dirigente stesso ha definito “la parte più facinorosa della curva rossazzurra". Parole che evidentemente non sono piaciute a qualcuno che ha dunque pensato di farsi “giustizia” aggredendo selvaggiamente Pietro Lo Monaco. Sgomento, vergogna e tanta rabbia. Perché episodi come questi offendono la città di Catania e la gente perbene che ci vive. fonte foto: calciocatania.it