Con una richiesta di accesso agli atti e conseguente audit ispettivo, l'associazione nazionale dei consumatori CODACOS interpella le autorità competenti su uno dei casi più inquietanti che coinvolge la comunità catanese: L'Hotel Costa, adibito a residenza universitaria con oltre 300 posti per studenti, risulta affittato dall'ERSU di Catania che paga 1 milione all'anno senza utilizzarlo dal...2009. Segnalata anche l'enorme mole di parcelle legali suddivise in singoli incarichi per lo stesso contenzioso che sommati superano di molto il limite dei 40 mila euro oltre il quale occorrerebbe quanto meno una selezione pubblica. Una bella gatta da pelare per il neo presidente Mario Cantarella appena nominato e ancora neanche insediato. Il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, precisa nella sua nota di intervenire nella intricata vicenda "nel suo ruolo di “comunità monitorante” e sentinella per la trasparenza e legalità avendo ricevuto alcune segnalazioni che necessitano necessari approfondimenti al fine di assicurare il primato dei suddetti principi posti a presidio sia delle norme su trasparenza e anticorruzione che a tutela di quelle sull'accesso civico e generalizzato." E ricostruisce l'origine del caso: "In data 10 giugno 2019 on decreto n. 3t/19 il Commissario Straordinario dell'ERSU Alessandro Cappellani ha decretato “di riconoscere, per le motivazioni espresso nell'atto istruttorio, la legittimità del citato Atto di pignoramento per I'importo complessivo di€ 920.935,50, a favore della S.A.R. CostruzioniS.r.I.a seguito di quanto disposto con Processo esecutivo n. 6076/2012 R.G.E.”. "Tale riconoscimento- prosegue il CODACONS -sembrerebbe ricollegarsi ad un contenzioso pluriennale riguardante i canoni rivendicati per il solo anno 2012, facendo temere analoga soccombenza per gli anni successivi considerato che il contratto in ispecie non risulta a tutt'oggi risolto e nonostante i locali dell'Hotel Costa non sembrerebbero utilizzati per gli scopi istituzionali ormai dal 2009." "Dalla documentazione in nostro possesso, e che si allega, sembrerebbe che l'intento della PA fosse quello di contrastare ogni azione in maniera forte e ripetuta al punto di decidere che per fronteggiare il contenzioso si sarebbe dovuto fare un ricorso al conferimento di alcuni incarichi legali." "Nello specifico, per come si evince dal sito Ufficiale e dalla documentazione che si allega, si rinvengono detti incarichi – specie nell'ultimo anno – senza che sia chiaro o facilmente individuabile il criterio e la procedura che ha portato a tali affidamenti." È probabile infatti che, considerata la prevedibile complessità del contenzioso, gli uffici competenti dell'ERSU avrebbero dovuto provvedere diligentemente predisporre un incarico unico da assegnare a seguito di pubblica selezione nel rispetto dei principi della normativa vigente. "Ovvero, sempre dalla documentazione in nostro possesso ed alla luce della portata e dimensione (anche temporale) della vicenda non si rinvengono in maniera immediata quelle ragioni che hanno determinato il ricorso a conferimenti d'urgenza, per giunta per compensi professionali superiori a circa 100,000 euro, specie laddove, in precedenza, negli anni 2012/2013 risultano già riconosciute parcelle per lo stesso contenzioso ad altri professionisti." "D'altronde, in data 25 novembre 2019 il Commissario Straordinario Alessandro Cappellani sembrerebbe aver conferito al medesimo professionista, un ulteriore incarico, con importo ancora non noto, per resistere in Cassazione all'avverso provvedimento esecutivo relativo sempre allo stesso contenzioso." "Trattasi di notizie che, per il ruolo statutario proprio del CODACONS, impongono di assicurare una vicinanza concreta agli interessi pubblici e di categoria in gioco." "Nello specifico quel che viene in rilievo dalle segnalazioni sono molteplici profili meritevoli di accertamento, ovvero l'esigenza di render noti agli utenti lo stato di efficienza del sistema del Servizio ERSU e le azioni che si intendono intraprendere per rendere effettiva la funzione dell’erogazione di servizi agli studenti in attuazione del diritto allo studio sancito dall’art. 34 della Costituzione." Del resto, in altre dichiarazioni dello stesso presidente uscente Cappellani si legge: "In particolare risibile il sit in all’Hotel Costa proprio quando gli avvocati stanno concludendo gli ultimi dettagli per firmare la transazione. Si è dovuta attendere la nomina a Commissario Straordinario del Presidente Cappellani, necessaria per supplire all’assenza del cda è il parere dell’Avvocatura di Stato giunta la settimana scorsa che stabiliva la durata del contratto da inserire nella transazione. Quindi inizieranno i lavori di messa in sicurezza antisismica così come richiesto dal Genio Civile , problema che è stato oggetto di un infinito contenzioso esitato in sette cause in corso che saranno tacitate dalla transazione che verrà firmata appena condivisa tra le parti." Dichiarazioni che confermano la consapevolezza da parte della direzione dell'ente della complessità del contenzioso in corso ed annunciano una transazione che a quanto pare diventa sempre più difficile anche a seguito della sentenza sfavorevole all'ERSU, aggiungendo danni a danni e con la beffa più grave che si pagano e si pagheranno milioni di euro per nulla. "Per come è noto gli ERSU - prosegue l'associazione consumatori - operano sotto la vigilanza dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, per contribuire al potenziamento e alla diffusione degli studi universitari, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico per consentire ai capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi." "In coerenza con tali fini, assume una funzione dirimente l'analisi della vicenda che ha riguardato il rapporto con la SAR Costruzioni srl in relazione al contratto per l'utilizzo dell'Hotel Costa a residenza per studenti universitari." Per questo il CODACONS, con la sua richiesta di accesso agli atti "CHIEDE che tutti i soggetti in intestazione, ciascuno secondo le proprie competenze, vogliano - entro giorni 30, ai sensi e per gli effetti della normativa di cui agli artt. 22 e ss. L.241/90 in combinato disposto con l'art. 97 Cost. nonché ai sensi della normativa su accesso civico e generalizzato, e dell’art. 328. 2° comma c.p. e quindi ai fini di assicurare il principio di trasparenza – concedere l'ostensione documentale dei seguenti documenti: Copia di tutti gli atti, anche endoprocedimentali, riferibili a qualsiasi titolo al contenzioso in corso con la SAR Costruzioni srl in relazione al contratto per l'utilizzo dell'Hotel Costa a residenza per studenti universitari; copia del contratto originario tra ERSU Catania e SAR Costruzioni srl per l'Hotel Costa; copia delle relazioni e/o corrispondenza dalla quale si possano evincere i motivi del mancato utilizzo a far data dal 2009 dell'Hotel Costa quale residenza universitaria; copia degli atti, ordinanze e sentenze notificate all'ERSU Catania, in relazione alla vicenda Hotel Costa; copia degli Avvisi, bandi, decreti, determine e lettere d'incarico – unitamente a verbali ed ogni altro documento disciplinante la fase di individuazione, selezione e nomina dei professionisti, incaricati sia del potere di rappresentanza che tutela processuale, nonché ogni atto relativo alle modalità di determinazione dei compensi; copia delle parcelle liquidate a rappresentanti legali per il contenzioso citato; qualsiasi altro atto e/o informazione codesta amministrazione voglia ritenere utile a ricostruire con chiarezza una vicenda che si ha il serio timore possa rischiare di arrecare enorme danno all'erario oltre che agli interessi diffusi degli studenti/consumatori. Per l'associazione dei Consumatori "trattasi di documenti necessari per assicurare da un lato maggiore trasparenza e dall'altro consentire la conoscenza delle reali prospettive di utilità del sistema gestito dall'ERSU e ciò in relazione all'esigenza di tutelare la collettività e gli studenti, E CONSEGUENTEMENTE SI CHIEDE INFINE l'istituzione di un tavolo tecnico in cui affrontare, in maniera collaborativa, partecipata e condivisa, la questione ed avviare un'istruttoria/Audit." Insomma, emerge l'ennesima storia catanese che, bene che vada, sarà un disastro. Per le casse pubbliche, ovviamente.