Ormai è un refrain, a quanto pare non porta bene citare Sudpress: alla fine in aula, ed alla sbarra, ci finiscono loro e finalmente cominciano anche a risarcirci per la loro arroganza e temerarietà di voler tentare di zittire chi racconta, documentandolo, il contesto in cui si sviluppa la gestione della Cosa Pubblica in questa terra. Il 21 novembre 2018 avevamo semplicemente rilevato che l'allora vice sindaco di Misterbianco Carmelo Santapaola, arrestato nell'ambito di una complessa indagine che poi porterà addirittura allo scioglimento per mafia del comune, era l'uomo di riferimento del deputato regionale Luca Sammartino, console renziano in Sicilia, che proprio a Misterbianco aveva ottenuto un risultato elettorale strabiliante. La cosa aveva inquietato il giovane campione di preferenze che ci ha citato in sede civile chiedendoci 50 mila euro per risarcire la sua immagine turbata. A distanza di un anno la notizia dell'indagine che lo accusa di ben 11 casi di corruzione elettorale indagandolo insieme ad altre 12 persone. Auguri per la sua immagine, noi intanto ci vediamo in tribunale.
Evidentemente quanto scrivevamo a proposito di Misterbianco non era per niente "suggestivo" a leggere le prime conclusioni dell'indagine firmata dal Sostituto Procuratore Fabio Saponara in esito alle investigazioni della DIGOS di Catania.
Già l'anno scorso il deputato Sammartino aveva superato in qualche modo un'altra inchiesta piuttosto scivolosa che riguarda il voto di alcuni inabili in una nota casa di riposo di Sant'Agata li Battiati, una vicenda che assunse rilievo nazionale e che alla fine vede gli altri protagonisti ancora indagati mentre la posizione di Sammartino stralciata ed archiviata: non conosciamo le motivazioni dell'archiviazione, probabile non si sia raggiunta la prova che Sammartino sapesse che per lui venivano fatti votare degli incapaci, classico caso di "sostenitori a sua insaputa", magari ne chiederemo copia in sede di indagini difensive che saremo costretti ad attivare a seguito della gradita citazione. Vi faremo sapere.
Per inciso la casa di riposo di cui sopra è la stessa convenzionata per milioni di euro con il comune di Catania e coinvolta in qualche altra cosuccia, tanto per dire.
Ma torniamo ai 50 mila euro che Luca Sammartino vorrebbe da noi che abbiamo solo scritto l'ovvio.
Stavolta, a quanto pare, la questione è più insidiosa.
Dicevamo che sono 11, almeno al momento, i casi di corruzione elettorale accertati dalla Procura di Catania nell'ambito di un'indagine della DIGOS che si annuncia molto più corposa.
Si legge che Sammartino, in qualità di candidato alle regionali 2017 e nazionali 2018, " prometteva utilità in favore di Sebastiano Anastasi per ottenere voti in proprio favore alle elezioni regionali e in favore del Partito Democratico, per sé e per la propria compagnaValeria Sudano, candidata poi risultata eletta al senato della Repubblica, alle elezioni politiche del 2018." In particolare "in cambio venne assunto il figlio di Anastasi presso la Elisicilia srl.
Poi il caso che riguarda Marco Mirici Cappa, prima assunto in data 29 luglio 2017 sempre dalla Elisicilia e poi favorito dall'intervento di Sammartino per ottenere "migliori condizioni di lavoro".
Giuseppe Musumeci, sempre in cambio di voti per la coppia renziana Sammartino-Sudano, venne assunto dalla Althea Italia Spa già Higea Spa, anche lui dopo l'assunzione ottenne interventi per "garantirgli sempre migliori condizioni di lavoro".
Camillo Carmelo Scandurra, attuale sindaco di Acicastello, risulta indagato con Sammartino per l'assunzione del figlio Filippo sempre nella Althea Spa.
Salvatore e Mario Cannata Galante sono indagati con Luca Sammartino per aver dato e fatto dare voti in cambio dell'assunzione del figlio Mario in una residenza assistenziale per il tramite di Openjobmetis Agenzia per il Lavoro.
Sammartino è poi indagato per gli interventi presso i vertici della Pubbliservizi del comune di Catania per garantire migliori condizioni di lavoro a Damiano Capuano che voleva diventare Responsabile di Settore.
Indagato anche per interventi presso SERIT/Riscossione Sicilia ed altri enti/organismi pubblici per velocizzare alcune pratiche in favore di Maurizio Pellegrino titolare della ditta Technology System srl.
Nel caso di Francesco Quattrocchi, sempre in cambio di voti per lui e Sudano, Sammartino promise l'assunzione alla GM Service Sicilia srl.
Per Antonino Salamone Rizzotto, dipedente INPS, Sammartino intervenne, secondo l'accusa, nei confronti del direttore dell'INPS di Catania, nonché degli amministratori di società privati (quali l'istituto di vigilanza ANCR e l'assicurazione Linear(UnipolSai) per garantirgli di poter tornare a lavorare presso la sede INPS di Mascalucia oltre ad ottenere l'assunzione e sempre migliori condizioni di lavoro ("tempo indeterminato, turni, etc") del figlio Vincenzo presso ANCR e il trasferimento della figlia Claudia , dipendente di Linear/UnipolSai da Bologna a Catania.
Sammartino e Rizzotto sono anche indagati perché Rizzotto, in qualità di pubblico ufficiale dipendente INPS, "compiva atti contrari ai doveri del proprio ufficio agevolando la pratica di liquidazione del TFR di Lucia Maria Calderone, segnalatagli da Luca Sammartino come "sua amica stretta".
In cambio poi dei voti di Alfredo Scozzarella, Luca Sammartino interveniva presso vertici e funzionari dell'ASP di Catania e degli ospedali Cannizzaro e Garibaldi per garantire ala cugina di Scozzarella, Patrizia Arrogante, la "collocazione lavorativa dalla stessa desiderata, e cioé presso l'ASP invece che presso il Cannizzaro".
E che ci vuole a prendere 32 mila voti così?
E certo, l'immagine al deputato Luca Sammartino gliel'abbiamo turbata noi...