
Finte offerte di lavoro pubblicate su canali Telegram "sospetti", e spacciate come vere e proprie opportunità per ottenere un contratto a tempo determinato. Questa l'illusione creata ad arte da alcuni truffatori del web, e già da tempo segnalata dalla polizia postale e dallo Sportello dei Diritti. Indaghiamo nel merito di quest'ennesima truffa "telematica" architettata ad arte per speculare sulle difficoltà altrui.
Essere pagati circa 800 euro al mese solo per postare sui social network un certo numero di annunci di offerte lavorative. Questa la prospettiva ventilata nella nuova truffa segnalata dalla Polizia Postale e descritta nei dettagli anche sulla pagina Facebook ufficiale.
E in un periodo nel quale il lavoro scarseggia per molti, questa sembra una proposta addirittura "troppo bella per essere vera"; e, in effetti, di vero non aveva nulla.
Difatti a coloro che aderivano alla proposta veniva inviata una falsa bozza di contratto a tempo determinato, alla quale bisognava sottostare allegando dati personali come documenti d’identità, codice fiscale e iban.
La retribuzione promessa era prevista con una formula di 800euro al mese "secchi", oppure di 200euro ogni settimana, che dovevano in teoria essere accreditati dopo la pubblicazione del "lavoratore" di un cospiquo numero di offerte simili a queste sui social network più diffusi, creando di fatto una truffa dalla struttura "piramidale".
In realtà lo scopo era estorcere ai malcapitati, oltre che le sempre utili informazioni personali, anche "le spese necessarie per l'avvio dell'istruttoria"; quindi in sostanza un contributo che la persona era tenuta a versare prima di ricevere qualsiasi tipo di retribuzione - che poi non veniva chiaramente comunque mai ricevuta!
Per evitare di incorrere in questo tipo di truffe riportiamo la lista dei consigli fornita dalla Polizia Postale:
- diffidare delle offerte pervenute tramite l’invio di mail o profili social e non precedute da alcuna richiesta;
- diffidare di richieste in denaro finalizzate alla copertura di ipotetiche “spese” per l’avvio dell’istruttoria;
- rifiutare richieste di apertura di conti correnti per “facilitare” trasferimenti di denaro;
- rifiutare la richiesta di reclutamento di altri soggetti cui rivolgere la medesima offerta di lavoro (cd schema “piramidale”);
- rifiutare offerte contrattuali particolarmente vantaggiose dal punto di vista economico.
- In presenza di uno di questi elementi è sicuramente consigliabile diffidare e non fornire dati personali.”.