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Ospedale Garibaldi: due notizie diverse per raccontare cosa accade in tempi di emergenza tra barbarie e profe

21-11-2020 13:27

redazione

Cronaca, Focus, ospedale garibaldi,

Ospedale Garibaldi: due notizie diverse per raccontare cosa accade in tempi di emergenza tra barbarie e professionalità

Il direttore sanitario aggredito da tre energumeni e una bimba di 2 giorni assistita grazie ad un bel lavoro di squadra

Mettiamo insieme due notizie del tutto scollegate tra loro, diffuse dall'Ufficio Stampa del nosocomio catanese, impegnato, come gli altri, in una delle fasi di emergenza più complicate dal dopoguerra. 


Una testimonia la bestialità di gente che proprio non capisce, non ci arriva, non ha rispetto di niente, cavernicoli a piede libero; 


l'altra, esattamente al contrario, l'Umanità, la professionalità, la sensibilità al servizio di chi ha bisogno, anche e soprattutto quando non ha voce e si esce dall'ordinario per trovare una soluzione.


La prima notizia riguarda una vile e indefinibile aggressione subìta dal direttore sanitario De Maria che ha tentato di impedire un accesso abusivo e pericoloso di tre individui in area covid; la seconda invece testimonia come anche in momenti così difficili, gli operatori di prima linea, quelli lontani dai centri della politicanza, riescano a fare fronte comune ed affrontare urgenze delicatissime, in questo caso per assistere una bimba di appena due giorni.


I due comunicati così come sono stati diffusi dall'Ufficio Stampa del Garibaldi retto da Francesco Santocono:
 
Nella giornata di ieri, il direttore medico di Presidio del Garibaldi-Centro, Sebastiano De Maria, è stato aggredito da tre uomini, mentre era in servizio per l’emergenza Covid.
Durante un giro di verifica dei percorsi di sicurezza, all’interno dell’ospedale, il medico notava alcune persone impegnate a superare i limiti individuati per l’emergenza, per accedere all’interno della zona riservata alle centrali dei Covid-Team, probabilmente per aggirare gli accessi controllati del reparto degenza, dove era ricoverato un loro congiunto. Accortosi della situazione, anche per la stessa sicurezza personale dei tre uomini, il dott. De Maria ha invitato il gruppo a lasciare immediatamente gli ambienti, ricevendo una reazione violenta e un’aggressione fisica che ha gli ha procurato una prognosi di dieci giorni.

 

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“Non è la prima volta – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi (nella foto) - che accade una cosa del genere, ma mai mi sarei aspettato un’aggressione proprio in questo periodo. Gli operatori sanitari stanno andando oltre le proprie forze per aiutare la comunità a uscire dal tunnel della pandemia e non meritano certo un simile trattamento. Ovviamente, siamo vicini al dott. De Maria e seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, sperando che gli aggressori vengano consegnati presto alla giustizia”.

Subito dopo l’accaduto, i tre uomini si sono dileguati, ma l’episodio è stato puntualmente denunciato presso le autorità di pubblica sicurezza, cui potranno essere d’aiuto anche le immagini eventualmente riprese dalle numerose telecamere di sorveglianza disseminate nell’ospedale.
Piena solidarietà al Dott. Sebastiano De Maria, viene espressa anche dal Dott. Luigi Aprea, presidente della sezione siciliana dell' ANMDO, l’associazione nazionale dei medici di direzione sanitaria. “Una vile aggressione perpetrata da due persone ancora non identificate a carico di uno stimato professionista, che in questi giorni, come del resto sempre, presta il suo servizio senza limiti di orario e con impegno e competenza, tipici di un ruolo delicato e complesso quale quello della direzione sanitaria di presidio. Non vogliamo essere chiamati eroi, non lo siamo.
Siamo professionisti seri e impegnati, che hanno un solo fine, l'organizzazione ed il coordinamento delle attività di strutture ospedaliere che erogano la più completa ed efficace assistenza ai pazienti, che sono e resteranno, malgrado episodi gravi e condannabili come questo, sempre al centro dei pensieri e dell'azione dei medici di direzione sanitaria”.


La seconda notizia: "Bimba con rara malformazione congenita trasferita d’urgenza al Bambin Gesù di Roma."
Importante collaborazione tra Arnas Garibaldi, Prefettura di Catania e Aeronautica Militare.


Una bambina di appena due giorni,  giunta in gravissime condizioni alla Neonatologia del Garibaldi Nesima, a causa di una rara malformazione congenita, è stata trasferita con urgenza presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove potrà trovare assistenza specialistica adeguata alla patologia di cui è sofferente. 
 

I medici dell’ospedale di Bronte, dove la piccola è venuta al mondo, si sono subito resi conto della situazione e ne hanno disposto il trasferimento presso l’ospedale catanese, grazie al coordinamento del dott. Salvo Gullotta, dirigente medico di presidio a Nesima.
 

La difficile diagnosi, che è stata definita attraverso il lavoro multidisciplinare di neonatologi, come la dott.ssa Gabriella Tina, di neuroradiologi, la dott.ssa Clara Di Lorenzo, e di otorinolaringoiatri, il Prof. Nando Raso, ha rilevato immediatamente la presenza di una massa infiltrante del cavo orale della paziente, una rarissima malformazione congenita su cui solo pochi centri in Italia hanno l’esperienza adeguata per intervenire in questi casi particolari, tra quali l’ospedale Bambin Gesù di Roma.
 

Appurata la disponibilità dell’ospedale capitolino a ricevere la piccola paziente, l’ospedale di Nesima ha contattato la Prefettura di Catania, la quale ha subito predisposto il trasferimento della piccola paziente, su apposita termoculla, attraverso un volo Falcon 900 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare.
 

“Siamo davvero orgogliosi – ha detto il dott. Fabrizio De Nicola – di come i nostri professionisti siano riusciti a dare una risposta adeguata a un’emergenza tanto delicata in un periodo come questo. Li ringrazio davvero uno per uno., Ciò dimostra, se davvero ce ne fosse ancora il bisogno, che la nostra attività specialistica non si è mai fermata, nonostante il Covid. Peraltro, sono felice anche per l’eccellente lavoro di squadra che ci ha visti impegnati insieme alla Prefettura e all’Aeronautica Militare. Adesso non ci resta che aspettare buone notizie dal Bambin Gesù per la piccola paziente, alla cui mi sento molto vicino”.
 

Insieme ai militari, ad accompagnare la bambina nel volo salva-vita richiesto dalla Prefettura di Catania, sono stati il dott. Giampiero Costa e l’infermiera Alessandra Lanza del Garibaldi-Nesima, grazie al prezioso supporto di Rosy Calì, coordinatrice della Neonatologia di Nesima, che dal Presidio ha tenuto costanti i rapporti con il Bambin Gesù.

 

Ovviamente ci associamo agli uomini del Garibaldi sperando che gli energumeni vengano giustamente sanzionati per la loro vigliaccheria e, soprattutto, augurando alla piccola paziente di poter tornare presto in salute dai suoi genitori.

 

In ogni caso, ancora una volta grazie a chi fa il proprio dovere, spesso spingendosi anche oltre.

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