Poteva essere una giornata importante per gli sfollati di Via Castromarino, ma così non è stato.
Il consiglio comunale straordinario riunitosi ieri mattina a Catania è stato dichiarato concluso alle 12:37 dal presidente Giuseppe Castiglione, dopo che gli animi stavano iniziando a surriscaldarsi.
Da una parte avvocati e sfollati, dall’altro consiglieri ed assessori. Era però assente il sindaco Salvo Pogliese, che qualche giorno fa aveva firmato l’ordinanza con cui indicava i privati, proprietari delle abitazioni, a realizzare a spese proprie il progetto per rendere agibili gli appartamenti.
Diverse le persone intervenute:
“Mi aspettavo la presenza del sindaco. Ancora oggi non ci sono conferme sulla causa del crollo, anche se sotto il palazzo crollato passa in corrispondenza una talpa della FCE. Dobbiamo ringraziare i vigili del fuoco che hanno evitato il peggio. Chiediamo che l’ordinanza venga ritirata.” – dichiara il consigliere Graziano Bonaccorsi.
Il consigliere Gelsomino, invece, vista l’assenza del sindaco ha chiesto di convocare un altro consiglio straordinario dove sia presente il primo cittadino, perché nessuno degli assessori e dei consiglieri può prendersi questa responsabilità.
L’ assessore Alessandro Porto, invece, afferma che: “l’amministrazione ha fatto tutto il possibile” – e prosegue – “dico ai residenti che da parte nostra c’è la massima disponibilità nei loro confronti”.
Infine, prende la parola l’assessore Enrico Trantino che controcorrente afferma: “l’ordinanza del sindaco è corretta perché viene stabilito che in questa fase ben precisa, nel momento in cui si volesse restaurare l’immobile e tornare ad abitare li non c’è altra soluzione che siano i proprietari ad accollarsi i costi. Affermare il contrario, sarebbe un abuso d’ufficio perché si violerebbe una legge. Fino a quando non ci sarà un accertamento giudiziale in maniera di responsabilità (indicando da chi sia dipeso questo crollo), non esiste la fonte dell’obbligazione dove le istituzioni possono intervenire accollandosi i costi di ristrutturazione. “
A quel punto scatta la protesta dei residenti, che ancora una volta increduli, dichiarandosi offesi ed umiliati dalle parole di Enrico Trantino, abbandonano insieme ai legali l’aula consiliare.
E anche questa è Catania, la città dove non si risolve mai niente!