Vigilia cocente, quella che precede la conferenza stampa della SIGI in programma per domani.
Ieri l'iniziativa della società SIGI che invitava i tifosi ad una vera e propria "colletta".
Immediate le reazioni scatenate sui social, la maggior parte pesantemente negative, tra cui la Curva Nord:
"Un appello importante presentato, come sempre purtroppo, nella forma più sbagliata.
Soprattutto, un appello per evitare un rischio mortale - la mancata iscrizione - che durante la manifestazione di piazza Università i vertici del Catania avevano detto non esistere, perché ci avrebbero pensato loro.
Allora vogliamo capire, prima di spendere qualsiasi parola su questo appello. E, questa volta, fateci capire con parole inequivocabili. State chiedendo soldi per salvare il Catania? Bene:
- voi quanto state mettendo?
- i tifosi quanto dovrebbero raccogliere?
- chi è il garante di questa raccolta fondi?
- che tipo di accordo avete fatto con la banca indicata?
- state predisponendo una rendicontazione giornaliera dei soldi raccolti?
Ma, e questo è una cosa che riguarda tutti, che non ci si dimentichi chi è il responsabile di questa situazione e da dove arriva tutto quello che stiamo vivendo. Perché purtroppo la disastrosa comunicazione di questi mesi lo sta facendo quasi dimenticare".
Poi, a stretto giro, arriva il carico da 11 firmato Joe Tacopina:
“La richiesta fatta oggi da SIGI, tramite post pubblicato sui social media, chiedendo sostegno economico ai tifosi del Catania è tanto scioccante quanto rivelatrice.
In questo post viene richiesto di versare del denaro in un conto corrente bancario sconosciuto, senza alcuna documentazione esplicativa di cosa si ottenga facendo tale versamento.
Tutto ciò è ridicolo e incredibile, ma è esattamente il livello di poca professionalità con cui ho avuto a che fare da gennaio nel relazionarmi con SIGI.
Inoltre, questa richiesta postata sui social media è piuttosto allarmante, in quanto solo ora SIGI ha rivelato di non avere il denaro necessario per sostenere il progetto Calcio Catania.
A questo punto mi pongo una domanda, qual era il progetto di SIGI quando hanno acquistato il Catania e perché si sono assunti l’enorme responsabilità di gestire il club senza avere i fondi necessari?
I soci SIGI invece di chiedere del denaro a persone che lavorano duramente, dovrebbero fare ciò a cui sono eticamente e legalmente obbligati, ovvero versare i soldi loro stessi.
Se amano il club come dicono, questo è ciò che dovrebbero fare.
L’unico ad aver versato una sostanziale somma di denaro è stato Gaetano Nicolosi, anzi, Gaetano Nicolosi e io.
La notizia di oggi mi rende triste ma anche arrabbiato.
Triste per la città di Catania e per i grandi tifosi della sua meravigliosa squadra; triste per i dipendenti del Calcio Catania che hanno dedicato la loro vita alla società; ma anche molto triste perché mi chiedo se purtroppo l’inevitabile sia vicino.
Questa situazione mi rende anche molto arrabbiato perché SIGI ha ingannato i tifosi, il Tribunale dal quale l’anno scorso acquistò il Calcio Catania dichiarando di avere le capacità finanziarie per supportare il progetto, e ovviamente ha ingannato me.
Mi hanno ingannato promettendomi di ridurre il debito e concludere la transazione, prendendosi gioco di me in un modo che mai avevo provato in 11 anni di calcio italiano.
Quel che volevo era semplicemente che mantenessero le loro promesse, volevo prendere il Calcio Catania e riportarlo in Serie A dove merita di essere.
I soci di SIGI sono addirittura arrivati ad attaccarmi invece di prendersi la responsabilità per le promesse e gli obblighi non mantenuti.
Ho dedicato 8 mesi della mia vita al Calcio Catania, trascorrendo vari periodi in città, e ho fatto tutto ciò che potevo per aiutare SIGI e Calcio Catania a sopravvivere, così che io e i miei soci potessimo acquistare la squadra.
Sono arrivato a mettere $ 800.000 senza essere proprietario solo perché volevo fare in modo che la squadra non fallisse.
Ho letteralmente donato soldi al Calcio Catania, non ho ricevuto nemmeno un grazie da parte di SIGI ma invece sono stato attaccato da delle persone che non hanno avuto il coraggio di prendersi le responsabilità dei loro errori.
Questi comportamenti non hanno fatto altro che allontanare me e i miei soci.
I membri di SIGI hanno addirittura avuto l’audacia di mettere in dubbio l’autenticità dell’estratto conto da me fornito, riportante la prova che eravamo in possesso dei fondi necessari per effettuare la transazione. Quest’ultima offesa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
A tutto ciò si sono aggiunte le dichiarazioni del giornalista Federico Lo Giudice il quale disse alla città che il mio piano fin dall’inizio era di rilevare il Calcio Catania dopo il fallimento.
Le sgradevoli affermazioni di Lo Giudice sono state l’ennesimo insulto, e ciò che ha fatto allontanare ancora di più i miei soci dal progetto.
A proposito di tutto ciò, è ovvio che qualsiasi persona intelligente capirebbe che io versai $ 800.000 al Calcio Catania per prevenire il fallimento.
Ora invito ogni membro di SIGI, proprietari del Calcio Catania, a investire la stessa somma di denaro che io ho investito, se lo fanno la squadra sopravviverà.
Ciò che invece fanno è chiedere ai cittadini di Catania di prendersi quella che sarebbe una responsabilità di SIGI.
SIGI fa false promesse, non solo a me, ma anche ai tifosi del Catania, dicendo di avere i soldi per l’iscrizione al campionato, e di avere investitori interessati al progetto, prima Morosoli, poi il gruppo di Malta e altri misteriosi investitori.
L’ho detto dal primo giorno, nessuno investirebbe nel Calcio Catania se il debito non viene ridotto a una cifra sostenibile.
I debiti, inclusa l’ipoteca su Torre del Grifo, sono all’incirca 60 milioni di euro.
È impossibile costruire un progetto sostenibile con un debito del genere, è una cifra insormontabile.
Ecco perché quest’ultima disperata richiesta di SIGI non ha assolutamente senso, è come somministrare della morfina a un paziente terminale.
Come possono i soldi raccolti dai tifosi risolvere il problema dell’enorme debito?
Rilascio questa dichiarazione a malincuore perché speravo fino alla fine che qualcosa potesse essere fatto per salvare il club e ridurre il debito.
Le condizioni dell’accordo preliminare erano chiare, è necessario un documento formale rilasciato dalle istituzioni competenti che attesti la riduzione del debito, e ad oggi 17 giugno nulla di tutto ciò è arrivato.
Oggi quando ho visto il post di Sigi sui social con nulla di più che delle semplici istruzioni per inviare soldi a una banca sconosciuta ho realizzato che la fine è vicina.
Se SIGI terrà il club in vita facendo gli investimenti promessi, sarà con piacere che lascerò i miei $ 800.000 senza volere nulla in cambio, come regalo ai meravigliosi tifosi del Calcio Catania.
Se come spero il Calcio Catania giocherà in Serie C il prossimo anno, ne sarò il primo tifoso e sarò felice perché saprò che i soldi che ho dato per salvare il club dal fallimento, non sono stati sprecati.
Auguro ai tifosi del Calcio Catania il meglio perché meritano di avere una squadra in Serie A. Mi avete fatto sentire il benvenuto nel periodo con voi e non lo dimenticherò mai”.
Un schiaffo pesantissimo in pieno volto dei dirigenti SIG quello di Tacopina e adesso la sorte del club di Via Magenta è davvero appesa ad un filo, con la data del 28 Giugno (termine ultimo per l'iscrizione al prossimo campionato) sempre più vicina, ed è un'intera città che ancora una volta viene calpestata da chi dovrebbe tutelarla.