Sempre velocissimi i rappresentanti istituzionali con comunicati, sopralluoghi e foto: soluzioni zero!
Altri due furti in meno di una settimana. Nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 giugno scorsi, la Misericordia di Librino ha subito una nuova effrazione nei locali della sede all’interno della Casa del Volontariato del Centro Servizi per il Volontariato Etneo.
Alcuni individui sono nuovamente entrati da un lucernario sul tetto trafugando quel poco che era rimasto dopo il furto dello scorso 7 giugno: persino i giochi da tavolo, ancora qualcosa di informatica… Tutti incappucciati. Tanto che neanche le telecamere di sicurezza hanno potuto dare informazioni utili.
Cosa deve succedere ancora affichè qualcuno intervenga in maniera seria? Cosa devono subire ancora le associazioni che ogni giorno, con fatica, cercano di fare quello che lo Stato non fa all’interno del quartiere? Possibile che i (tantissimi) cittadini perbene che - gratuitamente e con spirito di servizio per il territorio - tengono attivi punti di aggregazione, fanno attività educativa o sportiva, danno assistenza caritativa e sanitaria debbano subire questi atti ignobili senza che nessuno intervenga seriamente?
A cosa è servito il tavolo tecnico convocato dal Prefetto lo scorso 21 maggio all’indomani dell’incendio al pulmino dei Briganti?
All'incontro con il Prefetto avevano preso parte il Questore, i Comandanti Provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, l'Assessore e il Comandante della Polizia Municipale di Catania.
E subito la Prefettura aveva emanato il comunicato: "Tutto apposto, ci pensiamo noi", si potrebbe parafrasare...
Nel vcomunicato veniva espressa la "vicinanza delle istituzioni" ai Briganti ed era stata assicurata attenzione e disponibilità ad accogliere le segnalazioni "ai fini di prevenire e contrastare ogni iniziativa intimidatoria che possa distoglierla dal perseguimento di tale attività".
E come risposta era stata "disposta un'ulteriore intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, con modalità interforze".
Mentre l'Amministrazione comunale dal canto suo aveva "assicurato ogni iniziativa volta a eliminare quelle situazioni di degrado che determinano ulteriori margini di rischio nel quartiere".
Cosa si sta facendo realmente se ancora a Librino le associazioni di volontariato sono sotto scacco?
É possibile conoscere, e rendere pubblici, gli effettivi interventi disposti e realizzati a seguito della riunione del Comitato di cui sopra ed annunciati con il comunicato istituzionale?
La solidarietà non basta. I tavoli tecnici e i comunicati stampa non bastano più. E non sono mai serviti a nulla se non a dare un po’ di vetrina a qualcuno se poi non portano mai azioni concrete.
Riprendendo un intervento fatto dal professorre Abate all’indomani dell’incendio ai Briganti ribadiamo un concetto forte ma chiarissimo.
"Il prossimo passo devono essere le pallottole prima che qualcuno intervenga?"
Chi deve essere il prossimo martire immolato sull'altare della lotta alle mafie? Perché non si può continuare ad educare senza pensare che questo sia pericoloso?