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Oggi alla Camera dei Deputati il ministro Urso deve rispondere della gestione di Camera di Commercio del Sud E

18-10-2024 06:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, HOMEPAGE IN EVIDENZA, Laterale,

Oggi alla Camera dei Deputati il ministro Urso deve rispondere della gestione di Camera di Commercio del Sud Est e SAC

Si chiede di chiarire la legittimità della revoca delle elezioni camerali ed i dubbi sulla gestione della SAC. Alla prossima puntata le risposte di Adolfo Urso

Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…

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Un'interpellanza urgente per fare luce su una gestione nebulosa

In questi giorni, un'interpellanza urgente depositata dal deputato catanese Anthony Barbagallo con il collega Andrea Casu alla Camera ha sollevato importanti interrogativi sull'operato della Camera di Commercio del Sud Est e della sua controllata SAC che gestisce l'aeroporto di Catania.

 

E proprio questa mattina il ministro responsabile dei controlli sulle camere di commercio, l'esponente di Fratelli d'Italia Adolfo Urso dovrà prendere una posizione. E c'ha perso troppo tempo a dire il vero.

 

Anche perché ad essere al centro dell'attività ispettiva esercitata dai parlamentari è in primis la gestione della Camera di Commercio, commissariata ormai da quasi due anni e che ha visto 

 

L'interpellanza ha infatti puntato i riflettori su una serie di questioni rilevanti, sollevando dubbi circa la gestione complessiva dell'aeroporto e il coinvolgimento degli organi di controllo, che sembrano messi apposta per garantire lo status quo, soprattutto in merito al rispetto di alcuni obblighi concessori platealmente disattesi, criticità che coinvolge pesantemente anche l'ENAC che prima o poi dovrà chiarire perché ha consentito questi ritardi. 

 

Tali aspetti sono di vitale importanza, considerato il ruolo strategico dell'aeroporto di Catania come principale nodo di collegamento per la Sicilia orientale e per tutto il Mediterraneo, aspetto diventato drammatico in occasione dell'incredibile incendio del luglio 23 che bloccò per oltre un mese buona parte del traffico europeo e che oggi vede indagato e ritenuto dalla Procura etnea come responsabile l'allora consulente esterno per la sicurezza Orazio Condorelli, che nel frattempo SAC ha pensato bene di assumere a tempo indeterminato.

 

La gestione della SAC sotto la lente

La SAC, società che gestisce l'aeroporto di Catania, è responsabile per lo sviluppo e la manutenzione della struttura aeroportuale, essenziale per il traffico aereo della Sicilia orientale.

 

Tuttavia, secondo la stessa ENAC che pubblica ogni anno il report sullo stato degli investimenti, la società gestita dal 2016 dal top manager Nico Torrisi non avrebbe rispettato i parametri stabiliti nella concessione governativa, mancando di effettuare investimenti cruciali e di adeguare le infrastrutture per garantire una crescita e uno sviluppo sostenibile dello scalo.

 

L'ENAC calcola infatti che SAC avrebbe effettuato investimenti per appena il 6% del dovuto, ma inspiegabilmente gli enti di controllo, cioè la Camera di Commercio del Sud Est e la stessa ENAC non hanno adottato alcun provvedimento: anzi ne hanno platealmente appoggiato l'operato.

 

Belcuore respingendo la richiesta di dimissioni avanzata dal sindaco di Catania Enrico Trantino in cda ed il presidente dell'ENAC Pierluigi Di Palma sia in conferenza stampa che con una inusuale firma congiunta su una bizzarra targa bronzea che celebra un'improbabile centenario di non si è capito cosa.

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Questa situazione non solo ha rallentato lo sviluppo dell'aeroporto di Catania, ma ha anche avuto un impatto negativo sulla qualità dei servizi offerti ai passeggeri, creando disagi per migliaia di viaggiatori. 

 

Il ritardo negli investimenti non riguarda solo la qualità delle strutture interne, ma anche l'ampliamento delle aree operative, che avrebbero potuto migliorare la capacità dell'aeroporto di gestire un numero crescente di passeggeri, soprattutto durante la stagione turistica. 

 

Ed invece tutte le classifiche sulla soddisfazione dei passeggeri collocano lo scalo etneo tra i peggiori in assoluto (vedi Skytrax).

 

Le responsabilità delle istituzioni locali e delle organizzazioni datoriali

In questo contesto delicato e complesso, è ancor più sorprendente osservare come alcune istituzioni e organizzazioni datoriali continuino a offrire passerelle e visibilità a chi ha gestito l'aeroporto dal 2016 senza rispettare gli obblighi imposti. 

Questo atteggiamento, oltre a essere discutibile, sembra rappresentare un'ulteriore conferma di come la gestione delle infrastrutture fondamentali per il territorio possa spesso sfuggire a un controllo rigoroso e trasparente.

 

Le organizzazioni datoriali, in particolare, sono o dovrebbero essere per legge le titolari della governance della Camera di Commercio  e dovrebbero rappresentare gli interessi degli imprenditori locali, ma sembrano non porsi il problema della cattiva gestione dell'aeroporto e, anzi, forniscono periodicamente visibilità a figure responsabili di questo stato di cose.  

 

Tale atteggiamento potrebbe indicare una mancanza di volontà nel richiedere responsabilità ed anzi suggerire una certa connivenza con l'attuale assetto gestionale. 

È importante ricordare che l'aeroporto di Catania non è solo un'infrastruttura strategica per i trasporti, ma è anche un volano economico per l'intera area della Sicilia orientale. 

Una gestione inefficace di questa struttura ha un impatto diretto sullo sviluppo economico e sulla competitività del territorio.

 

Le domande che sorgono sono molteplici: perché le istituzioni locali non hanno preso posizione su questi temi? 

Perché, nonostante le criticità evidenziate, continuano a offrire spazi e visibilità a chi ha gestito in modo discutibile l'aeroporto? 

 

Domande alle quali non è dato sapere se intenderà darle il ministro Adolfo Urso questa mattina, ma intanto riportiamo integralmente il testo dell'interpellanza dei deputati Barbagallo e Casu: 


I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

 

con decreto del presidente della Regione Siciliana n. 21 Serv. 1°/SG dell'11 gennaio 2023 (stiamo per arrivare a due anni di commissariamento, ndr), pervenuto il 12 gennaio 2023, protocollo camerale n. 693, il dott. Antonino Belcuore, dirigente dell'amministrazione regionale a tempo indeterminato, è stato nominato Commissario straordinario della Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura del Sud Est Sicilia in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 25 del 9 gennaio 2023, con l'incarico di rinnovare gli organi della Camera di commercio;

 

con determinazione n. 1 del 24 aprile 2024 del Commissario straordinario con i poteri del presidente, avente per oggetto «Avvio delle procedure per il rinnovo del Consiglio della Camera di commercio del Sud Est Sicilia 2024 – 2029 ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 580 del 1993 e del decreto ministeriale 4 agosto 2011, n. 156», sono state avviate le procedure di rinnovo;

 

tuttavia la suddetta determina è stata poco dopo soggetta a revoca – determinazione n. 2 del 29 maggio 2024 – ai sensi dell'articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990 n. 241, ossia di una norma di autotutela adottabile in caso di sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell'adozione del provvedimento; tali fattispecie non risultano ben motivate e individuate nelle premesse della determina n. 2 giustificate da «problematiche segnalate da alcune delle Associazioni di Categoria, interessate alle procedure di rinnovo,» che, per il Commissario, andrebbero a costituirsi come sopravvenuti motivi di pubblico interesse «e come tali risultano determinanti per l'intera platea di soggetti coinvolti, suggerendone la revoca espressamente prevista dall'articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990 n. 241 per giungere alla fissazione di un nuovo termine di conclusione del procedimento» che, al momento non risulta essere stato fissato;

 

la Camera di commercio del Sud Est Sicilia controlla con una maggioranza del 61,2 per cento la società di gestione degli aeroporti di Catania e di Comiso, la Sac Spa, ed ha conferito incarico, dal maggio 2022, così come da mandato ricevuto dai soci e da successiva pubblica gara, alla Banca Mediobanca per procedere alla vendita della maggioranza delle quote detenute nella citata Sac Spa;

tuttavia, ad oggi, non è stato ancora pubblicato il bando di gara dopo oltre due anni dall'autorizzazione data dalla giunta camerale per le condizioni di gara necessarie per la vendita della maggioranza delle quote di Sac Spa;

 

in particolare, la Camera di commercio del Sud Est Sicilia aveva stabilito un miliardo di euro come base d'asta, la gara a rilancio libero, l'inefficacia dal punto di vista delle quote di capitale, di eventuali aumenti del capitale stesso non votati all'unanimità, ma soprattutto aveva indicato, in 60 giorni, il tempo necessario per la vendita delle quote;

 

la situazione appare molto confusa e si rincorrono voci sul fatto che tale ritardo sia motivato da interessi che vorrebbero far scendere il prezzo di vendita, indicato a suo tempo dal socio di maggioranza, e poterne indirizzare il percorso di privatizzazione su soggetti ben precisi;

 

si tratta di voci gravi a cui rifiutiamo di credere ma ci preoccupa che, guarda caso, a partire dal maggio 2023, all'improvviso, lo standing ed i servizi del sistema aeroportuale di Catania e Comiso hanno manifestato un repentino e brusco deterioramento difficile da spiegare in considerazione del fatto che fino a pochi mesi prima era una realtà in crescita e, anche se con margini di miglioramento, con buoni bilanci;

 

appare singolare il fatto che nel momento chiave di una privatizzazione miliardaria, si sia scatenata una bufera sul prodotto in vendita, nel silenzio dei soci pubblici;

 

da ultimo gli stessi soci pubblici assistono inerti anche all'aumento spropositato dei prezzi dei parcheggi, lievitati in pochissimo tempo del 20 per cento e del 30 per cento, con punte del 50 per cento per la sosta breve; 

 

uno studio recente condotto da ParkVia, piattaforma online che consente di prenotare servizi in più di 2000 parcheggi aeroportuali in Europa, ha confermato le criticità della qualità dei servizi dell'aeroporto di Catania collocandolo al 13° posto su 33 scali esaminati; 

 

per lo studio citato, l'aeroporto di Catania presenta diverse criticità, dal wi-fi gratuito che manca completamente, ai lunghi tempi di accesso agli imbarchi, con conseguenti giudizi negativi, alle contestazioni sul livello di correttezza delle gare;

 

inoltre la Sac è stata interessata anche da un richiamo dell'Anac a seguito della segnalazione di presunte irregolarità nella procedura di gara indetta il 23 gennaio 2023 per l'affidamento per la durata di 36 mesi del servizio di manutenzione ordinaria di riqualifica della segnaletica airside e landside dello scalo per un importo complessivo di 1.050.000 aggiudicata il 19 aprile 2023;

 

ad avviso dell'interrogante viene spontaneo chiedersi se vi sia un legame tra i ritardi riscontrati nel mancato rinnovo degli organi della Camera di commercio Sud Est Sicilia e quelli connessi alla pubblicazione del bando di gara per la vendita delle quote di Sac Spa, poiché il controllo della Camera di commercio del Sud Est Sicilia, attraverso un commissario politico, potrebbe consentire una modifica delle regole di vendita, a valle di un declassamento dei servizi e dello standing dell'aeroporto di Catania;

 

è necessario sapere quali siano le motivazioni che, a distanza di oltre 2 anni, determinano lo stallo nella pubblicazione del bando di gara per procedere alla vendita della maggioranza delle quote della Sac Spa, nonostante l'autorizzazione data dal socio di maggioranza che ha dettato anche le condizioni di gara necessarie per la vendita;

 

è necessario altresì comprendere se le motivazioni poste a base della revoca della determina n. 1, recante rinnovo degli organi della Camera di commercio Sud Est Sicilia, siano pienamente rispondenti alle prescrizioni dettate dall'articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, e nello specifico, sapere quali siano le problematiche che costituiscono sopravvenuti motivi di pubblico interesse tali da attivare il procedimento di revoca –:

 

di quali elementi dispongano in ordine alle vicende esposte in premessa, in particolare in relazione alle criticità che esse determinano sulla piena operatività dell'aeroporto di Catania.

Alla prossima puntata le risposte del ministro Urso.


Leggi anche:  














































































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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"

 

Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza." 

 

E noi ridiamo!











































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