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Metro FCE, un lungo cammino tra attese epifanie e (rendi)conti che non tornano

19-11-2024 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Focus, Laterale,

Metro FCE, un lungo cammino tra attese epifanie e (rendi)conti che non tornano

Progetti conclusi ormai da tempo eppure mancano all'appello ancora diversi milioni di euro.

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Sono le prime e calde luci dell’alba di lunedì 22 luglio 2024 quando la città di Catania, in pieno fermento, si prepara ad essere testimone di una nuova e straordinaria Epifania: l’inaugurazione della tratta metropolitana “Nesima – Monte Po’.

 

Esattamente alle ore 11:00 di questa data, dopo un periodo di Avvento durato circa sei anni in più rispetto alle previsioni, il frutto dei lavori di prolungamento della metro della Ferrovia Circumetnea si manifesta alla comunità.

 

Insieme ai tanti fedeli pendolari in visita, presenziano all’evento di Natività anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il sindaco del capoluogo etneo, Enrico Trantino, e il Direttore generale FCE, l’ingegnere Salvatore Fiore.

 

Con una lunghezza pari a 1,7 chilometri, questa tratta comprende le due nuove stazioni “Monte Po’” e “Fontana”, ma è proprio quest’ultima a rivelarsi come la più iconica di tutta la linea: qui, infatti, i passeggeri possono alleggerire le loro attese godendo di un allestimento artistico temporaneo, composto da una collezione di reperti esposti in precedenza al Museo civico di Castello Ursino.

 

L’inaugurazione di questo tragitto sancisce sì un altro grande passo, ma il cammino è ancora piuttosto lungo e tortuoso.

 

Seguire le stelle comete

Pochi minuti dopo il taglio del nastro in onore delle due neonate stazioni, l’ingegnere Fiore delinea già i prossimi e necessari step che la metropolitana di Catania dovrà affrontare, snodandosi in direzioni opposte: sia verso l’aeroporto Fontanarossa sia verso Paternò.

 

Per diventare grande, fino a raggiungere una lunghezza di circa 30 chilometri e un’ampiezza di 27 stazioni, la “piccola” creatura della Circumetnea dovrà infatti gattonare attraverso alcuni passaggi cruciali: da una parte, la riapertura del cantiere per l’Aeroporto, ipotizzata per fine 2024, e il completamento della tratta Stesicoro – Palestro, previsto per aprile 2026; dall’altra parte, l’ultimazione dei lavori fino a Misterbianco centro, contestuali al percorso metro Misterbianco – Paternò.

 

In qualità di “madrina”, e visti gli abbondanti finanziamenti nell’ambito del PO FESR Sicilia nei cicli di programmazione del 2007-2013 e del 2014-2020, la Regione non può che seguire con forte attenzione il cammino dell’ancora fanciulla metropolitana.

 

D’altronde, i costi affrontati per la nascita delle altre stazioni, sorelle di Monte Po’ e Fontana, non sono mica roba da poco.

 

Un cammino da rendicontare

Tra la realizzazione dell’opera civile e l’installazione degli impianti tecnologici e ferroviari, due progetti avviati rispettivamente nei lontani 2001 e 2015, il costo complessivo per il prolungamento della tratta metro da Piazza Galatea a Piazza Giovanni XXIII supera di gran lunga i 43 milioni di euro.

 

Nonostante entrambi i progetti siano ormai conclusi da tempo, il primo nel 2008 e il secondo nel 2016, a risultare alquanto “a ribasso” è però la sezione dei pagamenti monitorati: alla fine di agosto di questo 2024, il totale degli esborsi finora rendicontati ammonta in effetti a neanche 6.296.468 di euro.

 

La stessa “distrazione” si evidenzia nel registro dei lavori di prolungamento dalla stazione Giovanni XXIII a quella Stesicoro, ossia momentaneamente l’ultima fermata della linea metropolitana figlia di FCE. In questo caso, a fronte di un costo pubblico pari a 35.034.662 di euro, per un progetto intrapreso nel 2007 e concluso effettivamente nel 2016, i pagamenti monitorati risultano tutt’oggi poco più di 28.000.000 di euro.

 

Per questo specifico progetto, a mancare di una più precisa rendicontazione sono due pagamenti in particolare: un primo, risalente al 27 maggio 2008, da cui sfuggono al monitoraggio ben 428.984 euro; un secondo effettuato diversi anni dopo, precisamente il 17 luglio 2012, per cui risultano da rendicontare ancora 263.808 euro.

 

Il cammino della Ferrovia Circumetnea è però ancora piuttosto lungo e tortuoso, e non mancheranno di certo né le tante e gioiose Epifanie da attendere… né i conti da dover presentare.

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