Parliamo della nomina da parte del presidente Renato Schifani ad assessore regionale alla Salute della direttora in carica dell'ASP di Palermo Daniela Faraoni di Serradifalco.
Nel merito della vicenda, sui retroscena, background e backstage, torneremo in seguito: anche perché sarà l'ennesima saga.
Intanto poniamo una questione.
Sino al momento della nomina ad assessore regionale, ieri, la dottoressa Faraoni era (è) direttore generale dell'ASP di Palermo, a questo incarico nominata sempre dallo stesso ineffabile Schifani.
Ora non c'è dubbio che l'ASP è un'ente interamente finanziato e controllato dalla Regione e, per di più, proprio dall'assessorato alla Salute dove guarda caso andrebbe proprio la direttora/assessora Faraoni, che dirige l'ASP in virtù di un contratto di diritto privato.
Ora, superfluo dire che già solo in termini di opportunità, far passare d'emblée un manager con contratto privato dal ruolo di controllato a controllore qualche problema doveva porlo a prescindere, a maggior ragione in un settore nell'occhio del ciclone: e se dovesse avviarsi un'ispezione sull'ASP che ha diretto, non scatterebbe automaticamente proprio quel conflitto d'interesse che la legge impone di impedire persino quando è anche solo potenziale?
Ma a quanto pare è proprio la legge a porre il problema, con l'articolo 4 del Dlgs 39/2013 che fissa paletti insormontabili alla fantasia spartitoria della politicanza:
Questo è tratto da Normattiva…ora vediamo che si inventano…
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