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“In stallo”: Catania e il parcheggio, un rapporto allergico

29-05-2025 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Secondo speciale,

“In stallo”: Catania e il parcheggio, un rapporto allergico

Nonostante la disponibilità di diverse infrastrutture sul territorio cittadino, il tema del parcheggio continua a tenere Catania letteralmente in stallo.

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Quella che si vede non è una delle immagini più emblematiche di Catania, né oltretutto potrebbe mai aspirare ad esserlo; si tratta di una foto, anzi, del “tentativo di una foto”, scattata in tutta fretta dal sedile di un autobus in corsa.

 

In un sempre fascinoso bianco e nero – qui usato per un maggiore effetto drammatico - ciò che viene mostrato in questa fotografia è certamente l’ovvio: l’isola di traffico della centralissima Piazza Santa Maria di Gesù sommersa dalle auto in sosta, con all’interno genitori o parenti nella comoda attesa che i pargoli escano da scuola... Ma cos’altro racconta questa fotografia?

 

In stallo 

In merito alla macro-questione “mobilità”, il tema del posto auto non ha mai smesso di essere caldissimo per il capoluogo etneo. Non negli ultimi 30 anni, per lo meno.

 

Effettivamente, nonostante l’attuale piena funzionalità di diverse infrastrutture disseminate sul territorio cittadino – sia a gestione comunale che privata – sembra che Catania continui a coltivare uno strano rapporto con i propri parcheggi, tra l’adorazione sulla carta e l’allergia nella pratica.

 

Uno degli esempi più lampanti è quello del parcheggio scambiatore di viale Sanzio: l’iter realizzativo di questa infrastruttura, la quale ospita 320 stalli per auto e 12 stalli per bus, è stato tutt’altro che sbrigativo. Per un costo finale pari a 3,7 milioni di euro, i lavori iniziano precisamente il 27 aprile 2022, ma il parcheggio viene ufficialmente aperto al pubblico giusto qualche settimana fa, quindi ad inizio maggio 2025, con oltre un anno e mezzo di ritardo sulla previsione contrattuale di chiusura lavori.

 

Non a caso, nel novembre 2024, il presidente dell’Adiconsum Catania, Maurizio Ferrara, si vedeva costretto a lanciare un appello - riportato proprio dal nostro giornale - all’indirizzo del sindaco Enrico Trantino, scrivendo: “Signor sindaco, apra il Parcheggio Sanzio alla fruizione dei cittadini.”

 

Ma se il percorso dell’infrastruttura di viale Sanzio ha comunque visto un lieto fine, ad essere tutt’oggi in stallo è la realizzazione del parcheggio scambiatore di Aci Castello.

 

Inserito nel “Programma Urbano dei Parcheggi” (PUP) del 1999 e approvato dalla Giunta comunale catanese, all’epoca guidata dal sindaco Enzo Bianco, il parcheggio di Aci Castello suona fin da subito come un ottimo investimento per decongestionare le strade della città... Investimento che, però, non si può fare: purtroppo, di solito, servono i soldi per poter investire in qualcosa.

 

Tra uno stallo e un altro, passano circa 20 anni e, tra il 2018 e il 2019, il Municipio della città dell’Elefante ripropone il progetto alla Regione Siciliana, stavolta in grande stile: 310 posti auto, di cui 8 per diversamente abili (perché è sempre meglio non esagerare), circa 90 stalli totali per motoveicoli e biciclette e ben 4 terminal per bus pubblici. Il costo per l’infrastruttura castellese, da realizzare in un’area di 13.500 metri quadrati, si aggirerebbe sui 10 milioni di euro.

 

A distanza di un quarto di secolo dall’idea originale, il progetto di un parcheggio scambiatore nel comune di Aci Castello sembra adesso più vivo che mai: lo scorso novembre, il Direttore comunale ai Lavori Pubblici, l’ing. Fabio Finocchiaro, dichiarava è ipotizzabile che prima dell’estate possa aprire il nuovo cantiere.”

 

Malgrado la totale fiducia che si può rivolgere a queste ipotesi, non smettono di rimbombare le parole scritte dai tecnici della Direzione Urbanistica di Catania, nella stesura del secondo tomo del Piano Urbanistico Generale (PUG), atto di indirizzo adottato l’ottobre scorso dalla Giunta comunale condotta dal sindaco Trantino.

 

Al punto 11.5 di tale documento, facente parte del capitolo “La Città Accessibile”, si legge infatti: Un tema di primaria importanza è l’individuazione di aree di parcheggio sia di scambio che di destinazione, in particolare per l’area sud della città consolidata. La dotazione di aree di parcheggio deve servire a risolvere i problemi pregressi della struttura urbana nelle sue parti a maggiore densità [...] attraverso un recupero delle sedi stradali che potranno essere liberate dagli stalli di parcheggio, a vantaggio della qualità dello spazio pubblico.”

 

Dunque, secondo quanto si evince dal documento, il nuovo Piano Urbanistico Generale dovrà innanzitutto porre un’attenzione particolare alla realizzazione di parcheggi scambiatori e, inoltre, dovrà favorire la creazione di parcheggi sotterranei anche al di sotto degli spazi pubblici, “da concedere ai privati in convenzione.”

 

Ma quanto bisogna aspettare nuovi stalli in una città che, nonostante tutto, sembra costantemente in stallo?

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