Vendevano droga nei locali frequentati anche da minorenni. Arrestate 3 persone e 13 ai domiciliari. Tra loro anche impiegato di una finanziaria Studenti, commercianti e piccoli imprenditori sapevano dove trovare la droga. Gli spacciatori della movida palermitana sapevano dove e a chi venderla. I locali più gettonati naturalmente erano quelli frequentati da minorenni. Durante il blitz di questa notte sono finiti agli arresti 16 persone tra spacciatori, ladri e rapinatori di Palermo, di cui 3 arrestati e i restanti ai domiciliari. Le misure sono state emesse dal GIP del tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura. L'indagine Aquarium ha permesso di verificare come la sostanza stupefacente arrivava davanti al pub Jackass di via Sammartino, al Rosso di piazza Lolli, al bar Luxury e alla discoteca Sea Club. Le accuse per i 16 arrestati sono: detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e ricettazione in concorso, estorsione, rapina impropria e detenzione abusiva di armi. Molti di loro infatti, rubavano moto per poi richiedere un pagamento per la restituzione e intimorivano i proprietari di diverse attività commerciali dove effettuavano numerose rapine. Ma era soprattutto tramite lo spaccio che il clan si arricchiva. A Ballarò a monopolizzare il rifornimento di droga erano Salvatore Agusta, con precedenti per droga e rapina, il figlio Giuseppe, e Paolo Genovese. E' da loro che arrivavano anche da Termini Imerese per acquistare cocaina e hashish. Tra i pusher due insospettabili: l'impiegato della finanziaria Findomestic Mario Cangelosi e la dipendente di una copisteria Antonella Vitale, la quale aveva una sede anche all'interno dell'Università. Cangelosi, nascondeva la roba tra le pratiche della finanziaria di corso Calatafimi dove lavorava. Le indagini, avviate nel dicembre 2012 e condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Termini Imerese, hanno consentito di delineare le responsabilità penali di 21 soggetti divisi in quattro gruppi di spacciatori e giovani dediti a furti e rapine.
