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La Battaglia delle Partecipate

14-02-2015 23:27

Simona Scandura

Cronaca, Asec, Giuseppe Castiglione, manlio messina, multiservizi, Sielte, sostegno, nicole, discoteca, aldo naro, fermo scafista,

La Battaglia delle Partecipate

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  Il 5 marzo Consiglio Straordinario sulle partecipate, la denuncia dei consiglieri d'opposizione e la risposta al vetriolo dell'amministrazione comunale.



Temperatura rovente tra maggioranza ed opposizione sulla gestione delle partecipate. 



La conferenza stampa dei capogruppo di opposizione che si è svolta venerdì presso la Sala Coppola preannuncia alcuni temi del Consiglio comunale Straordinario che si terrà il  5 marzo in cui sarà presentato un documento programmatico che verrà discusso in aula con la giunta comunale, i dirigenti delle partecipate e tutti i consiglieri comunali.



Riccardo Pellegrino, Manlio Messina, Giuseppe Castiglione, Sebastiano Anastasi,  Vincenzo Parisi, Andrea Barresi in uno schieramento quasi militare, armati fino ai denti di "prove" che dimostrerebbero la cattiva gestione delle partecipate da parte dell'amministrazione comunale, avanzano compatti nella comunicazione dei dati di quello che viene definito un "disastro".



MULTISERVIZI: "Dipendenti in stato di solidarietà".



AMT: "Dubbi sulla corrispondenza tra tariffe commerciali, chilometraggi dichiarati e quelli iscritti nei bilanci".



SOSTARE: "Situazione drammatica perché nel 2013 si chiudeva con un bilancio in attivo, nel 2014 con un bilancio in passivo".



ASEC: "Unica società in Europa che ha il monopolio in città della rete del gas e nonostante questo riesce a chiudere in passivo". 



ASEC TRADE: "Una follia, vorrebbero venderla per fare cassa, chiude anche quest'anno in passivo".



Ai numeri i consiglieri aggiungono la mancanza di trasparenza in spregio della normativa.



Ad esempio, "Non si conosce il criterio con cui vengono assegnati gli incarichi legali in queste società partecipate visto che, anche se vengono dati in base ad un rapporto fiduciario, la legge sulla trasparenza prevede la presenza di un albo" afferma Andrea Barresi. Il consigliere Barresi nel suo attacco serrato ricorda che: "l'anno scorso le partecipate hanno persino offerto  contributi importanti, di 15mila e 20mila euro per sponsorizzare il capodanno. Inaccettabile".



"Oggi siamo nelle condizioni di poter dire con fermezza che questa amministrazione non ha un'idea di partecipate" afferma Manlio Messina e continua- "L'unica partecipata del comune  in attivo era la società Sostare, ma negli ultimi due anni, da quando c'è questa amministrazione, chiude in passivo e costringe i dipendenti ai contratti di solidarietà. E' possibile che vi sia una società che chiude in attivo con 200/ 300 mila euro nell'anno precedente ed improvvisamente l'anno seguente chiude il bilancio con 400 mila euro in passivo?"



Anche Giuseppe Castiglione, in un susseguirsi di accuse all'amministrazione, polemizza sulla presenza di un unico giardiniere alla Multiservizi che di dipendenti ne ha ben 508 " Le tasse che paghiamo noi catanesi sono le più alte con i servizi meno efficienti".



Probabilmente il "disastro" delle partecipare è un'occasione che l'opposizione non può evitare di cogliere, una strategia forse molto facile, ma pericolosamente efficace.



La difficile situazione economica di queste società infatti non lascia ampi margini di speranze. Qualcosa deve cambiare. Proviamo a chiedere ai consiglieri di opposizione quali sarebbero le loro soluzioni ai problemi, ma la risposta viene rinviata ad altra sede, questo, a quanto pare, è solo il momento della denuncia.



"Sarà in consiglio comunale che daremo tutte le nostre indicazioni, - spiega Manlio Messina ed aggiunge un'anticipazione su tutte: "Riteniamo che sia arrivato finalmente il momento di tagliare non i dipendenti, ma quello che non serve".



Ecco la proposta: "Unica governance con un unico consiglio di amministrazione per tutte le partecipate. Unico collegio sindacale, unico revisore dei conti, un manager anche pagato 500 mila euro l'anno purché sia un vero manager e non un trombato della  politica o uno che faceva prima il presidente del  teatro-  afferma Messina senza mezzi termini e continua- io ho molto rispetto e stima per il professore Emilio Giardina, per esempio, che è il presidente della Sidra, ma ritengo che ci sia bisogno di una persona un pò più veloce, dinamica, giovane, lui ha 84 anni, così come il presidente del Teatro Stabile Nino Milazzo, persona per bene e stimatissima, ma forse abbiamo bisogno di persone che viaggiano ad una velocità diversa." 



L'amministrazione comunale reagisce alle affermazioni dell'opposizione con un comunicato al vetriolo:



"La polemica dell'opposizione di Centrodestra sulle Partecipate è un ridicolo tentativo di scaricare responsabilità che sono loro, considerato che hanno governato la città negli ultimi quindici anni."
In una nota l'Amministrazione denuncia che il centrodestra ha fatto perdere al Comune di Catania e ad Asec Spa ben 25 milioni di euro di mancati rimborsi da parte dell'Authority e che il costo di cda e collegi sindacali si è ridotto, rispetto al passato, di oltre 170.000 euro all'anno più i 60.000 euro dati da InvestiCatania ad alcuni presidenti.



"L'AMT, dopo anni in passivo, grazie alle buone pratiche dei nuovi amministratori, ha chiuso l'ultimo anno in attivo e ha potuto consentirsi di assumere 40 autisti. Grazie alla lungimiranza dei lavoratori di Multiservizi, dove recentemente la Guardia di Finanza ha sequestrato documenti relativi al periodo 2009-2011, e Sostare, l'Amministrazione Bianco ha cominciato a far uscire queste società dalle secche."
E ancora: "Quando si fanno i conti bisognerebbe ricordare infatti che il costo complessivo di cda e collegi sindacali si è ridotto, rispetto alla passata amministrazione, di oltre 170.000 euro all'anno. E in effetti anche di più visto che  alcuni ex presidenti di Partecipate hanno ricevuto da InvestiaCatania ulteriori compensi per 60.000 euro.
Ma la mancanza più grave del centrodestra è stata quella dalla quale i consiglieri d'opposizione continuano a tentare di deviare l'attenzione agitando lo straccio rosso di questioni minime e peraltro infondate. Parliamo dell'enorme, dannosissima, omissione delle passate amministrazioni che "dimenticarono" di chiedere per l'Asec Spa la quota riconosciuta dal Garante per l'Energia agli enti investitori.
L'Amministrazione Bianco lo ha fatto e  riceverà due milioni e mezzo all'anno a partire dal 2014, ma il centrodestra ha consentito che il Comune di Catania e l'Asec perdessero in dieci anni ben 25 milioni di euro.  E non vorremmo che questa "dimenticanza" fosse stata voluta per consentire, questa volta sì, una vendita a prezzi stracciati,  di Asec Spa, così come votato dal centrodestra nel 2012. Questo anche per rispondere alla supposta "preoccupazione" dei consiglieri di opposizione che ci sia in atto una svendita dei "gioielli di famiglia".
A questo proposito si registra anche lo sdoppiamento di personalità del consigliere Manlio Messina. Quest'ultimo infatti, nella passata consiliatura, il 19 novembre del 2012, aveva votato a favore della vendita, senza indicazione di alcun prezzo minimo, quindi, di fatto, una svendita, del 100% di Catania Multiservizi e Asec Trade, del 49% di Asec Spa e del 40% di Sostare e di Amt.
Per concludere, le Partecipate a giudizio dell'Amministrazione Bianco, rappresentano una grande risorsa per Catania, ma trasformarle, come vorrebbe l'opposizione, in un carrozzone senza un management capace di guidarle sul mercato, non servirebbe a salvarle, bensì a condannarle definitivamente."



All'accusa di comportamento incoerente, il consigliere Manlio Messina risponde con un altrettanto piccato comunicato: "Non possiamo aspettarci altro da un'amministrazione ignorante ed incapace, perché vorrei ricordare che l'allora votazione della delibera in questione, era un obbligo della legge Monti, che imponeva la vendita delle partecipate. Legge che venne poi rigettata successivamente dalla corte costituzionale, per cui la stessa delibera del consiglio comunale venne ratificata successivamente”.



“Quindi un obbligo di legge - precisa il capo gruppo di Area Popolare- che proprio in sede di consiglio comunale, dichiarai che ovviamente ero contro, ma per rispetto della legge, eravamo costretti a votare questo tipo di delibera”. 



“Certamente il sottoscritto che ha combattuto anche la passata amministrazione, ricordo su tutto la battaglia sulla Multiservizi, per l'inefficienza di certe azioni fatte, ma che non si sarebbe mai sognata di fare concorsi su misura per persone, o fare bandi cuciti addosso di pseudo addetti stampa, cosi come dichiarato dal presidente dell'Amt Lungaro in sede di commissione bilancio". “Mi auguro - conclude Manlio Messina– che questa vicenda dell'Amt, cosi come abbiamo gia' dichiarato in commissione Bilancio, vada all'autorità competenti”.



Si preannuncia un dibattito interessante per il prossimo 5 marzo, divertente se a fare le spese di questo modo di confrontare posizioni "politiche" non fossero centinaia di famiglie e un'intera città ormai allibita.     



 



 


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