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Legge "salva suicidi", debito ridotto a famiglia catanese in difficoltà

14-07-2016 14:06

redazione

tributi comune di catania, funerali, variante urbanistica, baraccopoli, maresciallo salvo mirarchi, vigili del fuoco catania, riforma della costituzione, le ragioni del No,


La famiglia assistita dalle associazioni Codici Sicilia e Obiettivo Legalità versava in un pericoloso stato di sovraindebitamento. Il Tribunale di Catania ha accolto la richiesta di ammissione alla procedura di composizione della crisi, formulata dagli avvocati Manfredi Zammataro e Mario Campione, consentendo ai coniugi di liberarsi dalla morsa dei debiti



Una storia drammatica. Ma non un caso isolato, purtroppo, visto il numero di persone sempre più in difficolta a causa della crisi economica. Protagonista una famiglia catanese vittima del sovra indebitamento si è rivolta a Codici-Sicilia che insieme all'associazione antiusura Obiettivo Legalità, ha presentato al Tribunale di Catania una richiesta di ammissione dei coniugi alla "procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento del consumatore", ai sensi dell’art. 7, I comma, L. 3/2012, la cosiddetta "legge salva sucidi".



Il giudice della sesta sezione del Tribunale di Catania, Laura Messina ha accolto la richiesta degli avvocati Manfredi Zammataro e Mario Campione, omologando il "piano del consumatore" e consentendo alla famiglia di liberarsi di una parte consistente dei debiti contratti e di poter finalmente uscire dal sovraindebitamento in cui erano piombati. 



Il "piano del consumatore" così come omologato prevede riduzioni fino al 25% dei debiti contratti dai coniugi (molti dei quali nei con banche, finanziarie e carte revolving) ed il pagamento del piano d'ammortamento per un numero massimo di 360 rate, al tasso del 1%, con una rata mensile complessiva di 740 euro decrescente negli anni. 



Fino al 2013, entrambi i coniugi potevano contare su un lavoro stabile e ben retribuito. La sicurezza economica li ha indotti a chiedere ed ottenere un mutuo per l'acquisto di una nuova dimora familiare. Nel 2014 però uno dei coniugi viene licenziato e pertanto il reddito familiare subisce una inaspettata, repentina e consistente riduzione, dovuta al fatto che si è passati dal poter contare su due stipendi ad uno solo. Per tentare di far fronte alle esigenze familiari e ai debiti contratti, i coniugi hanno fatto un ulteriore ricorso alle finanziarie al fine di tentare di far fronte alle richieste sempre piu pressanti dei creditori. 



“La lunga durata dello stato di disoccupazione di uno dei coniugi però – scrive l’associazione Codici - ha reso di fatto impossibile onorare i debiti contratti. Da quel momento infatti è iniziato un vero e proprio calvario fatto di telefonate ai limiti dello stalking da parte delle agenzie di recupero credito, di segnalazioni nelle centrali di rischio e di decreti ingiuntivi a causa di un indebitamento complessivo superiore ai 150 mila euro”.



Le associazioni Codici e Obiettivo Legalità esprimono soddisfazione “per il risultato ottenuto e sottolineano come per l'ennesima volta la sesta sezione Civile del Tribunale di Catania si è dimostrata  sensibile e all'avanguardia nel contrasto al fenomeno del sovraindebitamento che spesso è l'anticamera dell'usura. Per tale ragione le associazioni, invitano chiunque si trovi in situazioni analoghe a mettersi in contatto telefonando ai numeri 320.2281052 (Codici Sicilia) oppure al numero verde 800.592.826 (Obiettivo Legalità)”.



 


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