La Sicilia è pronta ad aiutare le regioni dell'Italia centrale colpite dal terremoto. Il presidente Rosario Crocetta ha comunicato che la protezione civile regionale ha già allertato tutte le proprie strutture territoriali in Sicilia ed è già in collegamento con i livelli nazionali. Domani mattina un’autoemoteca all’aeroporto Fontanarossa per donare il sangue Tre paesi rasi al suolo, cumuli di macerie, urla, paura. E' questo il bollettino di morte, purtroppo ancora soltanto temporaneo, del terribile sisma che ha colpito il centro Italia questa notte alle ore 3,36. Un terremoto di magnitudo 6.0, pari a quello che nel 2009 devastò L'Aquila, ha sventrato la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. L’epicentro del sisma è stato a 4 chilometri di profondità nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti. Sono almeno 120 i morti, altre 100 disperse, centinaia i feriti, oltre 2.500 gli sfollati. La terra continua a tremare. Sono state registrate 200 scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 4.9 ha colpito Arquata del Tronto alle 13:52 e ha causato panico tra gli sfollati. La Sicilia è pronta ad aiutare le regioni colpite dal terremoto. La Protezione Civile regionale che è in contatto con i vertici nazionali, su mandato del presidente Rosario Crocetta, ha comunicato di essere pronta ad attivarsi con ogni forma di collaborazione e assistenza necessarie, in termini di mezzi e di uomini. La Croce Rossa Italiana ha disposto l’attivazione delle proprie Sale Operative e di tutti i Centri d’Intervento di Emergenza sul territorio nazionale. Volontari e operatori CRI con unità cinofile, squadre di soccorso con 20 ambulanze e S.M.T.S. (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali) stanno raggiungendo le zone colpite. Il Presidente Nazionale della CRI, Francesco Rocca, sta monitorando l’evolversi della situazione presso il Comitato Operativo del Dipartimento di Protezione Civile. La Croce Rossa di Catania è attualmente in fase di preallerta ma non è ancora scattato l'intervento diretto dei suoi operatori. Per quanto riguarda le donazioni di sangue, momentaneamente fa sapere l'AVIS Catania, che non è arrivata nessuna richiesta di aiuto dalle zone colpite. Nonostante, attraverso la Bacheca nazionale per le maxi-emergenze sia stata immediatamente resa disponibile una scorta di sangue nazionale, non si è ancora verificata la necessità di movimentarla. Chi volesse donare il sangue può comunque recarsi nella sede di via Carini 36 dalle ore 8 alle 11:30, tutti i giorni compreso sabato e domenica. Domani mattina, inoltre, un'autoemoteca sarà all'aeroporto di Fontanarossa a partire dalle ore 8 fino a mezzogiorno. L'appello è rivolto soprattutto ai donatori con fattore Rh negativo. Ci sono anche cinque medici siciliani dell'Amfe (Associazione Medici di Famiglia per le Emergenze) in preallerta. I volontari sono pronti a partire per assistere le popolazioni colpite. E' scattata la solidarietà anche tra i Comuni italiani, coordinati dall'ANCI, pronti a intervenire portando acqua, cibo, letti, coperte, cucine da campo e know how per la fase di primo soccorso e per la successiva fase di ricostruzione. Le prime municipalità attivatesi, insieme a Catania, sono state Torino, i Comuni della provincia di Mantova, Napoli, Firenze, Bologna, L’Aquila, oltre ovviamente ai Comuni capoluogo di Lazio, Umbria e Marche. E' possibile aiutare i territori colpiti dal terremoto partecipando a una delle tante campagne di raccolta fondi. Ne segnaliamo qualcuna. "Un aiuto Subito". Come fare i versamenti: Bonifico bancario - BANCA PROSSIMA, conto corrente 1000/145551 intestato a UN AIUTO SUBITO - TERREMOTO CENTRO ITALIA 6.0 ANCI ha aperto un conto corrente denominato ANCI - Emergenza Terremoto Centro Italia per coordinare la raccolta delle risorse. IBAN: IT27A 06230 03202 000056748129 Utilizzando la causale “Terremoto Centro Italia, si può aderire alla raccolta organizzata dalla Croce Rossa Italiana. IBAN: IT40F0623003204000030631681 Inoltre, tutti i clienti degli operatori Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, Coopvoce, Wind e Infostrada, possono donare 2 euro inviando un sms o effettuando una chiamata da rete fissa al numero solidale 45500.  (Foto ANSA)
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