Non si tratterebbe più di semplici "anomalie": i revisori avrebbero redatto un documento che ne dichiarerebbe anche l'irregolarità. Ma la relazione sembra essere "sparita nel nulla" Sul caso dell' "anomala" transazione da 42 milioni di euro denunciata dal consigliere di Fratelli d'Italia Manlio Messina continua a regnare il caos. Da giorni circolano voci di una relazione del collegio dei Revisori dei conti della vecchia Amt, la cosiddetta bad company in liquidazione: nel documento - redatto dal collegio due settimane fa e consegnato al protocollo - i revisori chiarirebbero come non possa ancora considerarsi chiusa la procedura di liquidazione dell'azienda. L'esistenza di tale relazione non viene formalmente smentita, anzi. La relazione era stata richiesta anche dal collegio dei Revisori del Comune, proprio per chiarire le dinamiche dell'operazione di chiusura della liquidazione. Liquidazione "non confermata" - così come aveva dichiarato ai nostri microfoni Giuseppe Conticello, presidente dell'organo di revisione della bad company - e che sarebbe avvenuta quindi con "procedura irregolare". Sarebbe. Perché ancora una volta, come in tutto ciò che riguarda la gestione finanziaria del Comune, regnano l'incertezza e l'ambiguità.
Chiusura che, qualora completata, avrebbe forse legittimato il trasferimento dei 42 milioni nelle disastrate casse del comune duramente contestato in Consiglio comunale.
Forse. Perché persino nel caso di avvenuta chiusura ci sarebbero diverse perplessità sulla regolarità dell'operazione.
Trincerati dietro il "segreto professionale" , i revisori negano di poterne fornire i dettagli. E di conseguenza confermano di averla redatta. Dichiarando, tra l'altro, di essere in attesa di conoscere dall'Ufficio Protocollo il numero della pratica già depositata.
Oggi però il documento sembra essere "sparito".