La relazione in mano al "distratto" Manlio Messina è una bomba ad orologeria: liquidazione non conclusa, bonifici senza "alcun presupposto giuridico" e le somme dovranno quindi essere immediatamente restituite. Ma c'è di più. Hanno cercato di evitare che l'atto diventasse di dominio pubblico. Per il consigliere Manlio Messina la sola spiegazione era che il documento confermasse la sua tesi dell'illegittimità dei trasferimenti da 42 milioni di euro e che la liquidazione non fosse confermata. Per queste accuse era stato definito "distratto" dal Ragioniere Generale Massimo Rosso, il quale lo accusava di non saper leggere bene le carte. E invece aveva ragione. Ma c'è di più ed è lì, nero su bianco. Nessun parere è stato richiesto preventivamente ai Revisori: il Collegio apprende la notizia dalla stampa ed è da lì che partono le verifiche che portano alla relazione resa nota oggi.
L'amministrazione ha cercato ripetutamente e spudoratamente di negare l'interesse pubblico della vicenda e la relazione è pubblica solo dopo l'azione della Digos e grazie all'intervento della Presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti.
I due bonifici, uno da 25 milioni e l'altro da 18 milioni e mezzo di euro, hanno prosciugato i conti della bad company AMT. Non solo.
I revisori denunciano come la movimentazione delle somme verso le casse del comune "ha comportato l'addebito di competenze per interessi passivi". Per un totale di circa 32.000 euro.
Clamorosa quindi la smentita quella dei Revisori: l'amministrazione Bianco dovrà restituire immediatamente i 42 milioni, la liquidazione non può essere considerata conclusa e dovrà rispondere dell'operato direttamente alla Corte dei Conti di Palermo.