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Catania, sicurezza antisismica scuole: ecco a che punto siamo

18-11-2016 11:01

Barbara Corbellini

sicurezza, scontro sindacale, atti intimidatori, amatori catania, maresciallo salvo mirarchi, agroalimentare, sambuca di sicilia,

Catania, sicurezza antisismica scuole: ecco a che punto siamo

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Parla l’ingegnere Fabio Finocchiaro, tecnico del Comune, che spiega nel dettaglio a che punto è Catania riguardo la sicurezza antisismica degli edifici scolastici: “Stiamo elaborando l’elenco di 15 scuole su cui effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica per poi accedere ai fondi della Protezione Civile, messi a disposizione dei comuni che effettuano le prove. Per fare le verifiche di vulnerabilità di una scuola ci vogliono mediamente 25 mila euro”



25 mila euro è la cifra approssimativa che serva per effettuare le prove di vulnerabilità sismica di un edificio scolastico e si tratta di 2,50 euro al metro cubo; 118 sono i plessi scolastici di competenza comunale di Catania, molti dei quali costruiti prima del 1984 quindi non secondo norme antisismiche. Questi sono i numeri che accompagnano questo primissimo passo verso un adeguamento sismico degli edifici scolatici catanesi che è stato raccontato a Sud Press dall’ingegnere Fabio Finocchiaro, tecnico del comune.



“Il grande patrimonio di edilizia scolastica  - esordisce Finocchiaro - in parte è stato realizzato prima dell’84 e in parte dopo. Si tratta di una data spartiacque che divide gli edifici che sono stati costruiti secondo le norme antisismiche, cioè dopo l’84, da quelli che non sono stati costruiti secondo norme antisismiche, quindi prima dell’84. Bisogna tenere conto di due elementi fondamentali: Catania è una città di secondo livello sismico e, come in tutte le città d’Italia, c’è una percentuale di scuole costruite precedentemente l’84”.



Dunque qual è il primo passo fondamentale da compiere?



Partendo dalle scuole che sono costruite prima del 1984,cioè quelle che non sono costruite con criteri antisismici, come il grosso dell’edilizia del nostro paese, Finocchiaro sostiene l’obbligo di verificare che queste conservino ancora oggi quelle caratteristiche costruttive che sono state calcolate al momento della loro realizzazione: “Noi dobbiamo verificare se il piano di sicurezza di quella scuola è uguale a quello di 30/40 anni fa quando è stata costruita. Questo è un passo fondamentale, ma come lo facciamo noi lo fanno anche in tutta Italia”.



L’ingegnere Finocchiaro afferma inoltre che con un’ordinanza del Consiglio dei Ministri, la 32 74 del 2003, sono stati definiti alcuni criteri per le verifiche di vulnerabilità sismica per gli edifici come le scuole. “Tutti gli enti hanno l’obbligo di eseguire queste prove che però hanno un costo – prosegue l’ingegnere – E’ stato stabilito un costo convenzionale, attraverso quest’ordinanza, di circa 2,50 euro al metro cubo. Questo significa che per fare le verifiche di vulnerabilità sismica di una scuola ci vogliono circa 25 mila euro media, se consideriamo 118 scuole stiamo parlando di numeri elevati”.



Come si sta muovendo l’amministrazione comunale?



 “All’interno dell’amministrazione comunale  - continua Fonocchiaro - stiamo avviando un percorso preciso con i fondi della programmazione europea, cioè i fondi del Patto per Catania, che è quello di scegliere delle scuole per la ristrutturazione, per adeguarle da un punto di vista antisismico. Poi la settimana scorsa, ho pubblicato un provvedimento, un avviso aperto a tutti gli ingegneri e architetti italiani per fare le prove di vulnerabilità sismica in 15 scuole, con dei fondi nostri che sono fondi di dotazione. Quindi andremo a verificare quanto prima 15 scuole. Adesso dobbiamo fare un incontro con l’ordine degli ingegneri solo per chiarire alcuni aspetti sui requisiti. Fatte queste prove su queste 15 scuole noi possiamo accedere a dei fondi della Protezione Civile che sono messi a disposizione in tutta Italia per quei comuni che fanno le prove. Il comune più prove fa e più possibilità ha di accedere a questi fondi. Perché poi in base alla pericolosità che emerge dalle prove si crea un graduatoria in base alla quale arrivano i finanziamenti”.



Quali sono queste scuole? Sono giù state scelte?



“Noi monitoriamo costantemente insieme ai lavori pubblici dei comuni di tutte le scuole soprattutto di quelle non antisismiche o dove ci sono problematiche. Le 15 scuole si stanno scegliendo sulla base della tipologia costruttiva. Sono principalmente le strutture costruite negli anni Settanta. Stiamo elaborando l’elenco”.



Avanzano le loro riflessioni in merito anche Maurizio Attanasio, responsabile Dipartimento Organizzativo della Cisl di Catania e Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl etnea: “Come annunciato di recente dal presidente del consiglio Matteo Renzi, dai fondi per le periferie, arriverebbero solo per Catania 44 milioni di euro”.



“La progettazione preliminare cui fa riferimento l’amministrazione comunale – continuano Attanasio e Turrisi – senza il sostegno di un’adeguata presenza di progetti esecutivi, rischia di rimanere solo un annuncio. Servirebbe anche un confronto con i dirigenti scolastici, i primi a conoscere la realtà dei loro edifici, sia per arrivare ad una più precisa mappa del bisogno, sia per dare a loro corrette indicazioni sulle norme degli appalti, in modo da velocizzare l’affidamento dei lavori in cui la scuola diventa responsabile unica del procedimento. È importante avviare secondo noi la cabina di regia per il Patto per Catania, alla luce dei nuovi fondi disponibili, perché sia chiara la situazione progettuale e lo stato dei lavori”.



Presto disponibile l’elenco delle 15 scuole scelte per le verifiche di vulnerabilità e l’elenco delle scuole costruite prima dell’’84.


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