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Clamoroso: la prova che i fondi della Vecchia AMT furono spesi

28-12-2016 05:45

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Comune di Catania,

Clamoroso: la prova che i fondi della Vecchia AMT furono spesi

Si ricorderà il clamore dei 42 milioni della partecipata che l'amministrazione Bianco decise di "bonificare" sul conto del comune. Operazione dichiara

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Si ricorderà il clamore dei 42 milioni della partecipata che l'amministrazione Bianco decise di "bonificare" sul conto del comune. Operazione dichiarata illegittima da Revisori dei Conti. Il neo assessore al Bilancio aveva dichiarato in un'intervista che non erano stati toccati. Abbiamo scovato l'estratto del conto del comune e scoperto che...



E' stato uno dei casi dell'estate, che poi, come sempre più sfacciatamente accade in questa città dove i summit anti corruzione dei vertici istituzionali politici e giudiziari si svolgono a casa di indagati per mafia, era finito nel classico cassetto. Dov'è tutt'ora.



Adesso c'è una novità che come sempre portiamo alla conoscenza dei nostri lettori. E non solo, sperando che prima o poi i nostri "lettori non catanesi" si accorgano che qui qualcosa proprio non va.



Tra la fine di luglio e gli inizi di agosto 2016 l'amministrazione Bianco entrò in fibrillazione per le resistenze del consiglio comunale nell'approvare un rendiconto che faceva acqua da tutte le parti. 



L'atto era propedeutico non solo alla successiva approvazione degli altri documenti contabili (abbiamo dato notizia di quello che è successo e ci riserviamo di seguire il seguito), ma soprattutto allo sblocco dei trasferimenti statali che avrebbero consentito il pagamento di stipendi e rate mancando i quali la situazione sarebbe precipitata verso il commissariamento.



In questo quadro si innesta la vicenda dei 42 milioni di euro che si trovavano sui conti della vecchia AMT, destinati per legge al pagamento dei debiti di quella società partecipata non ancora in liquidazione.



Con una forzatura oltre ogni limite, l'amministrazione decise così di trasferire tutta quella somma sui propri conti.



Scoppiò il putiferio non appena se ne accorse il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Manlio Messina, che ne diede notizia in aula, richiedendo accesso agli atti e successivi esposti a procura e Corte dei Conti.



Si tentò in ogni modo di calmare le acque prendendo tempo, ma alla fine, (ne abbiamo dato conto ed in calce tutti gli articoli dedicati alla storia), i documenti dovettero uscire, in particolare la nota dei Revisori dei Conti che dichiaravano del tutto illegittima quell'operazione, segnalando che nel realizzarla l'amministrazione aveva persino causato un'addebito di ben 32 mila euro di interessi passivi per sconfinamento non autorizzato!



Nel frattempo a titolo di esempio di come la liquidazione sia tutt'altro che conclusa, il 21 ottobre 2016, abbiamo dato notizia che la Vecchia AMT ha perso un ricorso da 18 milioni intentato contro un creditore. 



Una roba incredibile, ma nonostante l'evidenza l'amministrazione Bianco rassicurava che quei fondi erano rimasti a disposizione dei creditori della Vecchia AMT e l'assessore al Bilancio appena nominato Parlato arrivava ad affermare che si trattava di una mera operazione contabile e che quei fondi non erano stati utilizzati.



Adesso si apre un altro capitolo.



Siamo venuti in possesso dell'estratto dei saldi del conto corrente del Comune di Catania presso Uncredit n.16913 000300036314.



Dall'analisi dei movimenti si evince chiaramente che alla data del 31 luglio 2016 il saldo del conto era negativo per 167.040.308,63 (-167 milioni!).



Tra l'1 ed il 2 di agosto questo saldo negativo si abbassa sino ad arrivare a - 124.340.739,79 (-124 milioni!).



Sono esattamente i 42 milioni della Vecchia AMT!



Ma poi, sono stati utilizzati per spesa corrente?



Abbiamo visto le risposte dell'amministrazione: mera operazione contabile!



Falso!



Vediamo infatti che il 4 di agosto il saldo del conto del comune torna negativo per quasi 132 milioni di euro, quasi 8 milioni di euro utilizzati per quei pagamenti (soprattutto stipendi dei dipendenti) non effettuando i quali avrebbe comportato il blocco dei trasferimenti statali e la prova che l'amministrazione non era in grado di gestire neanche i servizi essenziali: dissesto!



Quindi, ecco la prova che quei fondi, vincolati per legge ed appartenenti ad una società ancora in fase di liquidazione, furono utilizzati per fini diversi e, probabilmente, per garantirsi la sopravvivenza politica ed amministrativa.



Sempre più imbarazzante quanto sta accadendo in questa città.


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