Operazione della Guardia di Finanza: fermata 45enne per i reati di appropriazione indebita, truffa aggravata ai danni dello stato ed esercizio abusivo della professione. 255mila euro il ricavato del raggiro di numerosi clienti Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una commercialista di anni 45, V.P., titolare di uno studio professionale a Ragusa. L’arresto è scattato a seguito delle indagini svolte dagli uomini del Nucleo Polizia Tributaria Guardia di Finanza di Ragusa e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica della città locale. La donna, tra il 2011 e il 2015, ha presentato oltre 500 modelli F/24 irregolari per un ammontare complessivo di circa €. 255.000 di inesistenti crediti d’imposta, appropriandosene danneggiando clienti e contribuenti. I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono stati elusi tramite la presentazione telematica di modelli F/24 con esposizione di fittizi crediti d’imposta che compensavano i debiti dei malcapitati contribuenti. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di molteplici imprenditori che hanno segnalato il pagamento di sanzioni ed imposte, già a suo tempo corrisposte alla professionista per il versamento all’Erario. Sebbene nel 2016, la commercialista, fosse stata sospesa dall'Ordine Professionale, per sanzioni disciplinari, ha continuato comunque ad esercitare abusivamente la professione di consulente fiscale/tributario. Ignara delle indagini, la contabile, che ormai da tempo si era trasferita in Germania, tornata in Italia per una visita ai parenti, è rimasta sorpresa alla vista delle Fiamme Gialle che le hanno notificato il provvedimento restrittivo. Alla professionista sono stati ritirati anche i documenti di riconoscimento validi per l’espatrio, sino alla comparizione avanti al Giudice adito. I reati contestati alla commercialista vanno dalla “appropriazione indebita”, alla “truffa aggravata” passando per l’“esercizio abusivo della professione”. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di molteplici imprenditori che hanno segnalato il pagamento di sanzioni ed imposte, già a suo tempo corrisposte alla professionista per il versamento all’Erario.