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Maxi sequestro di cocaina: stavolta Cosa Nostra bypassa la 'Ndrangheta

14-03-2017 06:08

Giuseppe Nibali

Cronaca, mafia, maresciallo salvo mirarchi, studentessa minorenne,

Maxi sequestro di cocaina: stavolta Cosa Nostra bypassa la 'Ndrangheta

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L'organizzazione internazionale si caratterizzava per il rapporto diretto tra compratori palermitani e venditori sudamericani, per la prima volta senza intermediazioni della 'Ndrangheta.

I provvedimenti cautelari d’urgenza conseguono al


sequestro di 110 kg di cocaina

di origine colombiana rinvenuti, nei giorni scorsi all’interno di un container, dalle Fiamme Gialle catanesi nel porto di Salerno, nell'ambito dell'


operazione narcos

.


I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, coordinati dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea

, hanno eseguito, a Palermo e Frosinone,


4 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto

emessi nei confronti degli appartenenti ad un’associazione internazionale dedita all'


importazione e al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti

.


Dei provvedimenti emessi dalla Procura distrettuale di Catania, due sono stati eseguiti a Palermo e uno a Frosinone.


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I due fermati nel capoluogo siciliano sono


Antonino Lupo, fratello di Cesare ritenuto il capo del rione Brancaccio e legato ai fratelli Graviano, e Antonio Catalano.

I due uomini sono indagati assieme a


Vincenzo Civale ed Eliseo Clauedy Cruz Peguro

. Il primo teneva i rapporti con gli acquirenti siciliani, mentre il secondo manteneva i contatti con i grossisti sudamericani, ed attualmente non è presente sul territorio italiano.


Il carico, diretto a Palermo, è stato


sequestrato tre giornifa

nel porto di Salerno, ma la notizia si è appresa oggi.


La nave con l'ingente quantitativo di cocaina è stata monitorata dalla Guardia di finanza e bloccata al suo arrivo nel porto campano, dove sarebbe approdata per errore, anche se gli uomini dell'organizzazione sarebbero stati pronti a riceverla in qualunque porto italiano.


L'inchiesta riguarda Catania poiché da tempo la Dda monitorava i narcotrafficanti che rifornivano anche il capoluogo etneo, pur non essendo stato accertato il rapporto in questo caso tra le famiglie criminali catanesi ed i palermitani.


La cocaina era comunque destinata al mercato siciliano e avrebbe fruttato all'organizzazione almeno 14 milioni di euro. 

Il cartello colombiano di riferimento era quello di Medellin e la droga, purissima era stata occultata all'interno di borsoni contenenti banane.


https://www.youtube.com/watch?v=5iG1LSSXCtg&feature=youtu.be


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