Continuiamo a parlare di Librino, ormai troppo spesso sinonimo di degrado. I cittadini stavolta c’entrano ben poco, ad averne la colpa è l’Amministrazione. Negli ultimi mesi si sono svolti i lavori di aggiornamento alla fibra ottica, che hanno comportato una distruzione parziale delle strade del quartiere, nonostante tutto questo si potesse evitare Quando negli anni ’70 il Comune di Catania affidò al gruppo Kenzo Tange e Urtec di Tokyo la redazione del piano del rione. Allora fu prevista l’installazione di un innovativo, almeno per quell'epoca, marciapiede che all’occorrenza si potesse sollevare. In tal modo si sarebbe consentito di lavorare su cavi elettrici, fili della luce e del telefono, tutti i sottoservizi insomma, senza dover spaccare le strade e provocare, dunque, ulteriori disagi e costi. In barba al progetto urbanistico, le aziende Fastweb e Telecom, come ci ha riferito il vicepresidente della Circoscrizione Giovanni Cannavò, hanno scavato nelle vie di tutta la zona popolare, rattoppandola con dell’asfalto, il che ha provocato interruzioni e le immancabili buche creando non pochi problemi alla viabilità. E risulta veramente incredibile per non dire impossibile che tali ditte non abbiano fatto una richiesta formale all’Amministrazione e che abbiano fatto partire i lavori senza l'autorizzazione del governo cittadino. Beh, in città siamo ormai abituati a tutto senza sorprenderci. E' ancora calda la vicenda dei lavori al Tondo Gioeni che appena dieci giorni fa paralizzarono il traffico in una delle arterie più importanti di Catania, senza che ci fosse una comunicazione tra la ditta esecutrice e l'Amministrazione, corsa ai ripari solo all'indomani del caos. Chi ha dato quindi l’autorizzazione agli scavi per la fibra ottica? "Il Consiglio di Quartiere non ha dato alcuna autorizzazione -afferma a Sudpress Cannavò-. Siamo stati a Palazzo degli Elefanti per chiedere conto di tali interventi -dice- ma nessuno ci ha saputo rispondere, Nè ci ha dato spiegazioni. Evidentemente è un mistero che dobbiamo assolutamente chiarire. Che non ci vengano a dire che era tutto autorizzato, vogliamo vedere le carte! E' un diritto della cittadinanza prima ancora che dell'organismo di cui faccio parte". Si dichiarano delusi i residenti del quartiere, elettori dell’attuale sindaco Enzo Bianco, che si dimostra quotidianamente di ignorare i bisogni della città che amministra, sempre più al collasso, anche a Librino dove la cittadinanza avrebbe ancor più bisogno di attenzioni.