Nove persone ritenute appartenenti al gruppo criminale facente capo a Michele D’Avola, che operava sui territori di Vizzini e Francofonte e legato ai clan mafiosi Santapaola – Ercolano di Catania e Nardo di Lentini, sono state arrestate questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania su richiesta della Procura distrettuale etnea. Tutte sono accusate dei reati di associazione di tipo mafioso e di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. IL VIDEO DELL'OPERAZIONE Gli elementi emersi nel corso delle indagini hanno permesso non solo di riscontrare ulteriormente il ruolo di vertice rivestito da Michele D’avola, già arrestato il 10 ottobre 2013, ma anche di appurare che il comune di Vizzini era la base da cui operava un gruppo dedito al traffico ed allo spaccio di grosse quantità di sostanze stupefacenti provenienti dall’Albania e successivamente immesse nell’area calatina della provincia etnea e di Siracusa, con ramificazioni anche nell’area iblea. Tra gli arrestati anche Carmela Quaderno, convivente dello stesso D'Avola, e Gianluca Giarrusso, classe 1982, quale “reclutatore” degli affiliati che provedeva, tra l'altro, al sostentamento economico delle famiglie degli arrestati anche in relazione alle spese legali. L’indagine, prosecuzione di quella denominata “Ciclope”, avviata dai Carabinieri a seguito di alcuni omicidi verificatisi tra il 2012 e il 2013 nei territori di Francofonte, Vizzini e Grammichele, ha consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione mafiosa operante nei territori di Vizzini (CT) e Francofonte (SR) e di ricostruirne la struttura organizzativa. Le indagini tecniche e dinamiche poi riscontrate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di far luce su quattro omicidi e due tentati omicidi a carico di altrettante persone legate a gruppi ben inseriti nel tessuto criminale della zona. Delitti commessi a partire dal novembre 2012, a breve distanza l'uno dall'altro. Dei 9 provvedimenti cautelari, 3 sono stati notificati in carcere ad altrettanti indagati già detenuti per altra causa. Già il 19 marzo 2013, la Direzione Distrettuale Antimafia aveva arrestato Antonino Alfieri, Alfio Centocinque, Salvatore Guzzardi, Salvatore Navanteri, Cristian Nazionale, Luciano Nazionale, Michele Ponte, Luisa Regazzoli (convivente di Salvatore Navanteri) e Vito Tommaso Vaina, ritenuti responsabili dei reati di associazione mafiosa e, limitatamente a Salvatore Guzzardi e Luciano Nazionale, di concorso nel tentato omicidio di Salvatore Navanteri, avvenuto a Francofonte l’ 8 agosto 2013. Tutti sono stati rinviati a giudizio innanzi al Tribunale di Caltagirone, ed il processo nei loro confronti si avvia a ormai conclusione.