Il professor Mauro Mangano, sindaco uscente, corre nuovamente per cercare la riconferma, sicuro di un fatto: "Non credo ci sarà alcun politico di nome a sostenermi; è improbabile perchè in 5 anni non ho mai fatto il sindaco se non per i cittadini e sono convinto che non ci sia più la necessità di avere legami feudali con certe personalità. Di conseguenza non essendomi dichiarato fedele e non amministrando sotto nessuno, i vari capi e padrini politici non si affideranno a me. Ho le mie idee e ho sempre militato senza obbedire" Una consapevolezza forte quella di Mauro Mangano, insegnante di materie umanistiche che fa politica da moltissimi anni, e cioè da quando si sentì in dovere di fare una scelta: "Sono nato nel '70, e faccio parte di quella generazione che ha vissuto in pieno le stragi dei primi anni '90. Decisi di reagire entrando in politica e accostandomi al movimento di Leoluca Orlando, "La rete", cosa di cui vado fiero e che rifarei, trovandomi perfettamente d'accordo con quelle idee". Non solo un colpo di testa giovanile o una passione momentanea quella del primo cittadino, che dopo l'amministrazione Failla a Paternò decise di scendere in campo in prima persona per guidare il paese:"Ho fatto l'assessore nella giunta Li Gresti, poi il consigliere di opposizione durante il mandato di Failla. Infine mi sembrò doveroso dimostrare di poter mettere in pratica ciò che pensavo dovesse esser fatto per la città, ma non era stato realizzato dalle precedenti amministrazioni". Il sindaco paternese tiene però a sottolineare qualcosa di fondamentale per lui:"La scuola è il mio mondo ideale, dove mi piace vivere e dove tornerò a lavorare qualora non venissi riconfermato o tra cinque anni alla fine del secondo mandato. Amo insegnare, anche se tornerei come dirigente scolastico, avendo nel frattempo vinto il concorso specifico". Parlando della candidatura, Mangano afferma:"A sostenermi ci sono due liste, una totalmente civica, senza precisa appartenenza politica, ma solo espressione del territorio, formata da persone che ho conosciuto in questi anni. L'altra lista, avrà come riferimento i consiglieri uscenti del Pd, quindi sarà politicamente schierata, pur essendo consapevole delle perplessità che nutro sull'attuale Partito Democratico e su cosa stia diventando". Tra i problemi che colpiscono attualmente Paternò, il primo e più pressante, secondo il sindaco, è la pessima situazione finanziaria: "Abbiamo una massa debitoria enorme, un nodo di debiti accumulati in tanti anni da sciogliere, e per farlo è necessario destinarvi le giuste risorse disponibili, e prevederne altre. Il problema al mio insediamento era perfino l'ordinaria amministrazione, dai servizi normali come rifiuti, verde, manutenzione delle scuole, cultura, fino all'assenza dei regolamenti all'interno del comune con inesistenza delle dotazioni base dal punto di vista amministrativo. Noi qualcosa siamo riusciti a fare ma non è abbastanza; si dovrà fronteggiare tale questione, per allontanarsi dal rischio dissesto, sempre dietro l'angolo". Ci sono poi le cose da poter e dover fare in tempi brevi:"E' necessario portare a spesa i fondi destinati al recupero dei servizi essenziali nei quartieri periferici, in cui spesso manca per diverse ore l'acqua ad esempio, e di fatto si penalizzano enormemente tantissimi abitanti. Siamo riusciti ad ottenere 13 milioni di euro che non devono in alcun modo essere sprecati, ed investiti per migliorare la qualità della vita di tanti paternesi attualmente in difficoltà sol perchè vivono nelle zone più esterne della città. Nell'immediato si possono valorizzare le bellezze culturali e artistiche presenti, come le salinelle o il castello tramite anche l'ausilio della sovrintendenza, permettendo una ripresa sia turistica che commerciale. Sul lungo periodo si dovranno tra le altre cose completare le opere pubbliche importanti, tra cui alcune arterie viarie del tutto dissestate". Un problema riconosciuto da tutti e certamente non semplice da risolvere è quello del traffico e della congestione di tutta la zona centrale di Paternò. A tal proposito Mangano sostiene che la questione abbia due sfaccettature:"Non si assumono più vigili urbani da anni, e attualmente ne abbiamo 36, contro gli 80 presenti fino a 15 anni fa circa. Il problema è che non se ne potranno inserire di nuovi in organico se non di qui a due anni almeno, perchè mancano i soldi per gli stipendi, e di conseguenza un numero così incredibilmente basso comporta meno controlli e grossi disagi per tutti. Ma le difficoltà non sono solo legate alla mancanza della polizia municipale sulle strade -prosegue il sindaco- si deve lavorare sulla cultura della città, e sulle pessime abitudini dei cittadini che da tempo ormai sono assuefatti del tutto alla mancanza di regole, quasi in anarchia. Noi come amministrazione facciamo una fatica immane a far rispettare i principi base del vivere civile. Paternò, che per grandezza può essere paragonato solo ad Acireale e Misterbianco, soffre però la diversa distribuzione degli abitanti, 49.000, che negli altri due paesi si dividono in tutta una serie di altri centri più piccoli e quartieri. Qui invece abbiamo un solo grande centro cittadino". Il sindaco, qualora dovesse essere riconfermato si troverà ad affrontare nuovamente una piaga che da anni affligge la sua città, vale a dire la criminalità, sempre forte ma oggi rispetto al passato, secondo Mangano meno spavalda:"Paternò è uno dei centri della mafia purtroppo, è così da anni e anche adesso non si può semplicemente parlare di microcriminalità. L'amministrazione può certamente combattere il fenomeno, iniziando col dare il buon esempio, e dimostrando in prima persona di respingere le collusioni con certi personaggi. Si devono condannare gli episodi di corruzione, truffa, lavoro nero, che in molti paesi si sono verificati all'interno proprio del comune. In passato anche qui, alcuni sussidi destinati agli indigenti venivano concessi ai delinquenti e non a chi ne necessitava e ne aveva diritto. In questo senso -afferma Mauro Mangano- siamo stati durissimi ed infatti abbiamo subito delle ripercussioni, con diversi episodi di vandalismo e danneggiamenti, come dimostrato da indagini delle forze dell'ordine dopo una riunione del comitato dell'ordine e la sicurezza. E' stato accertato che il mondo criminale, prima molto ben trattato e rispettato, ha reagito violentemente al cambio di rotta della mia amministrazione. Siamo stati aiutati da carabinieri, vigili urbani, polizia stradale e guardia di finanza, con una controreazione importante nel realizzare un maggiore controllo del territorio. Ci siamo anche costituiti parte civile in processi contro la mafia, ottenendo delle giuste condanne". Ma Paternò non è solo un grande paese con mille problemi da risolvere, secondo il suo primo cittadino si può ripartire da diversi punti fermi:" C'è grande vitalità in questa città; abbiamo realizzato "La casa del cantastorie", un esperienza culturale importante, che da due anni, cioè dalla sua apertura attrae visitatori; c'è in città una galleria d'arte moderna, che ospita opere di Sironi e Indaco tra gli altri. Non si ferma qui il sindaco - "Abbiamo il miglior museo archeologico della provincia per fruibilità, allestimento e completezza della collezione, da quanto detto dalla sovrintendenza, e Paternò è in una posizione ideale tra l'area etnea e la città di Catania. Con i giusti accorgimenti può benissimo diventare competitiva anche più di altre zone. La mia idea è di far arrivare la metro fino a qui, per cercare di entrare in un circuito turistico vero e proprio". Mangano non può non parlare della ricchezza del territorio agricolo che per anni ha dato benessere e storicamente ha caratterizzato la zona del paternese subendo però poi la crisi che ha travolto tutti: "Si sta sfruttando ancora poco questo settore, anche se molti dei giovani che hanno ereditato i terreni e le vecchie attività di famiglia hanno idee valide. Si deve riprogrammare non più solo sulla coltivazione delle arance ma su altri settori come l'agriturismo, l'agricoltura sostenibile o la bio agricoltura". Infine il primo cittadino tira un pò le somme del mandato che va a concludersi: "Avrei di certo voluto fare anche altre cose, ma sono l'unico a saper davvero cosa non sono riuscito a realizzare, malgrado le critiche. Sono sereno e motivato perchè abbiamo prodotto qualcosa di importante in questi 5 anni, a cominciare dalla risoluzione del problema dei rifiuti, che vedeva coinvolti oltre agli abitanti di Paternò, anche l'amministrazione, che non era stata in grado di porre un rimedio e ovviamente chi ne approfittava, cioè la criminalità. Oggi abbiamo un sistema giusto, com'è normale in qualunque città civile. Abbiamo chiesto ed ottenuto i finanziamenti per varie opere fondamentali che dovranno partire a breve -prosegue il sindaco- sono stati ottenuti risultati quasi eccezionali in davvero poco tempo, anche perchè appena eletto, fui costretto a ricostruire una serie di rapporti ormai sfaldati dalle precedenti giunte comunali, con la protezione civile ad esempio, o con sovrintendenza e università. Se venissi confermato, posso dire che avrei un piglio diverso nel governare, grazie ad un'esperienza acquisita ed una conoscenza sicuramente migliore di ambienti e persone".