Rivalutare il porto di Catania, tanto per i catanesi quanto per i turisti che approdano in città passando per questa struttura. Ci sono i presupposti per riuscire nell'impresa? Più che di porto abbiamo parlato di bunker, in passato. Vi abbiamo raccontato delle grandi difficoltà di accesso, dell'impossibilità di avvicinarsi con le automobili e anche, obiettivamente, delle criticità che andrebbe ad incontrare un turista uscendo dalla struttura portuale. Insomma, non parliamo di condizioni idilliache, tutt'altro. Negli ultimi tempi, il tentativo di riavvicinarsi alla città con la ridefinizione del waterfront e l'alleggerimento delle barriere di dogana. Oggi, inoltre, è "andata in scena" la prima giornata di servizi di accoglienza organizzata dalla rete Comuni Amici per i crocieristi della nave tedesca Mein Shiff con a bordo più di 4mila persone e aperta ai cittadini ma i passi da muovere sono ancora molti... Navette turistiche dentro il porto, stand al terminal e attività folkloristiche hanno intrattenuto i turisti arrivati a Catania per una tappa della loro crociera. Il tutto grazie al lavoro di Comuni Amici del presidente Ettore Messina che in sinergia con il Catania Cruise Terminal, con cui è stato siglato un accordo in chiave futura, ha testato il progetto di valorizzazione di alcuni prodotti locali tipici della Sicilia. Da Caltagirone a Piazza Armerina, diversi comuni del catanese tra uno sfizio culinario ed una esibizione a suon di tamburi e trombe hanno strappato qualche applauso, oltre che i sorrisi e le foto di rito degli inglesi, tedeschi e anche italiani arrivati a bordo della grande nave Mein Shiff. L'evento si ripeterà anche in altre occasioni di approdo di navi turistiche nella città etnea. Una bella iniziativa. Un enorme lavoro per Comuni Amici, nel tentativo tra l'altro di dar valore non soltanto alla città dell'elefante ma anche a tutto l'hinterland attraverso queste attività goliardiche e non soltanto.
Ma l'impresa è davvero vicina alla realizzazione? Parliamo ovviamente della ricollocazione geografica e soprattutto culturale del porto. Probabilmente no. Al di là della chiacchierata querelle legata alla sede dell'Autorità Portuale tra Augusta e Catania, che comunque non dovrebbe di troppo intaccare le attività del porto, ci sembra che ancora la strada sia lunga per affinare un modello di accoglienza realmente efficace. In tanti, come ci viene raccontato, "sbarcano" a Catania con la paura di essere derubati. Da evidenziare che, l'evento organizzato quest'oggi era aperto anche ai catanesi, perché anche i cittadini devono potersi riappropriare di un loro patrimonio. Ma è difficile. Nessun accesso per le auto, il che rende già difficile per molti trovare le migliori condizioni per andare a visitare un luogo paesaggisticamente meraviglioso ma tenuto per troppo tempo "nascosto". Insomma, se da una parte è da premiare il tentativo, dall'altra è necessario muovere passi decisi e concreti per evitare che tanti buoni propositi rimangono soltanto intenzioni. Basti pensare che Catania quest'anno riceve appena 50 navi crociera, mentre Messina, pensate, ne riceve circa 150. 100 in più, un dato che deve essere indicativo degli errori compiuti dall'Autorità Portuale etnea...