L’eroe dei pedali non è riuscito a rendere la giornata di ieri, nella sua amata Messina, leggendaria. La vittoria arride per la seconda volta in cinque tappe a Fernando Gaviria, mentre la maglia rosa resta a Jungels La Sicilia saluta l’edizione del centenario del Giro d’Italia dopo aver mostrato, come spesso le capita in occasione di questi eventi, la propria parte migliore, dando un grande esempio di partecipazione e calore umano. Le province di Catania e Messina hanno risposto in massa, accalcandosi lungo le barriere disposte dai vari comuni che ospitavano la corsa, pur di poter partecipare a questa giornata di festa sportiva. Ottima prova anche da parte dell’organizzazione, la quale, per fortuna, ha pensato bene di riasfaltare le strade lungo cui si sono sviluppate le due gare, sia per assicurare la sicurezza degli atleti, ma anche per non incorrere in una figura che avrebbe avuto del ridicolo (da far notare alcuni striscioni che imploravano i corridori a girare tutta la Sicilia per costringere i vari comuni a sistemare ulteriormente le strade disastrate del nostro territorio). Come ampiamente pronosticabile alla vigilia, è stato il paladino di casa, il campione in carica Vincenzo Nibali, ad essere il più acclamato dalla folla. Soprattutto all’arrivo nella sua città Natale, ma non solo, lo “squalo” è stato sospinto da un pubblico adorante, che però non è riuscito a spingerlo né alla vittoria – che sarebbe la prima vittoria italiana del Giro – né alla maglia rosa. La quinta tappa, infatti, è stata l’occasione per Fernando Gaviria di bissare la vittoria di Cagliari, mostrando le sue capacità fenominali di sprinter con cui potrà certamente proseguire a dire la sua per il prosieguo della manifestazione. In classifica generale, invece, il primo posto, e la conseguente maglia rosa, restano a Bob Jungels, il quale se ne era appropriato al termine della Cefalù Etna, gara rivelatasi a parere degli esperti un enorme successo. Nonostante non sia arrivata non siano arrivati i due obiettivi auspicati, la due giorni di Nibali è da considerarsi comunque positiva; la classifica generale, infatti, è ancora cortissima e niente gli è dunque precluso ritrovandosi a soli 10 secondi dal leader, senza peraltro aver ancora espresso a pieno il proprio potenziale; inoltre il bagno d’amore, da lui stesso definito indimenticabile, e che certamente gli darà ulteriore carica per tentare la conferma. La Sicilia fa il tifo per lui, augurando ad uno dei suoi figli prediletti il meglio. Intanto resta la bella figura fatta dal popolo siciliano, il quale ha reso questa due giorni, insieme agli scenari paesaggistici unici che hanno accompagnato la “carovana”, uno dei momenti da ricordare di questa 100° edizione di una delle classiche del ciclismo mondiale.