Lo sciopero, indetto dalle sigle sindacali Faisa-Cisal e Fast-Confsal guidate da Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo, ha avuto oltre il 95 % di adesione e proseguirà fino alle 18 di oggi. "Una storia infinita", quella dell'Amt, così è stata definita da Moschella. La protesta, tutt'ora in atto, ha portato il blocco dei mezzi pubblici in città, metropolitana a parte, con inevitabili disagi per la cittadinanza. "La dura protesta dovrebbe servire a smuovere le acque ormai stagnanti, per quella che è una vicenda che sembra non poter avere un giusto epilogo", afferma il sindacalista. Si attendono segnali concreti da parte dei vertici aziendali e dall'amministrazione comunale Dopo gli impegni presi dal sindaco e rivelatisi poi impossibili da raggiungere come la fusione con la Ferrovia Circumetnea, ai diprendenti non è rimasto altro che scioperare. "Un recente incontro con la proprietà non ha potuto evitarlo, non ci sono state risposte soddisfacenti -spiega Moschella che ha presenziato all'assemblea indetta contestualmente allo sciopero nella rimessa aziendale-. Non c'è alla guida dell'azienda un management all'altezza della situazione, di fatto il presidente potrebbe aver finito il suo mandato e vanno quindi riviste tutte le posizioni di vertice. Non si capisce come mai l'Amt non debba funzionare, e noi siamo costretti a non dare un buon servizio". "Non c'è direttore generale, c'è un solo dirigente. Nessuno può prendere decisioni importanti, per un gruppo che ha delle responsabilità, visto che si occupa di trasporto pubblico. A breve sarà posto il cambio statutario in assemblea comunale, un momento molto importante e si dovrà capire prima cosa accadrà. I sogni del sindaco, le fusioni immaginate, le compartecipazioni, dovrebbe tenerli per se, perchè l'Amt può camminare anche sola se ben gestita". "Oltre ai punti fondamentali già espressi alla proclamazione dello sciopero -sostiene Moschella- ci sono sono anche la revisione di linee e percorsi, nonchè nuove idee di sviluppo per l'azienda ma ad oggi non c'è nulla, non c'è dialogo. Ciò che ha messo in ginocchio il servizio, l'ordine 38 (che riguarda applicazione della flessibilità, orari di lavoro e altri), è attualmente applicato come determina, e rappresenta una scelta aziendale contro i lavoratori, e non c'entra con il contratto nazionale di cui invece parlano". Questa dunque la situazione, con i lavoratori che hanno dato mandato alle due organizzazioni sindacali di agire: "L'azienda è gestita male, non c'è servizio, non c'è programmazione, i turni non sono fatti bene e il risultato è un grande disservizio -incalza Moschella. Noi abbiamo chiesto al sindaco se fosse giusto e normale che l'Amt non abbia una gestione corretta, come si deve, a prescindere da chi ne è al vertice. L'azienda va rilanciata non togliendo i soldi ai dipendenti ma facendo progetti". "Ci scusiamo con la cittadinanza per il disagio dello sciopero, ma è essenziale comprendere che così è dura andare avanti. Il comune deve capire che il nostro servizio dovrebbe essere integrato con quello della Ferrovia Circumetnea, come in tutte le città normali e civili. Qui siamo ancora all'età della pietra e le cose devono cambiare in modo definitivo perchè sono anni che chi di dovere ci risponde sempre picche". Se non dovesse succedere nulla già nei prossimi giorni, i sindacati sono pronti ad indire una nuova giornata di sciopero.