Dopo l'ennesima aggressione a Catania nel Pronto a Soccorso " Vittorio Emanuele " ai danni di un medico e di un infermiere da parte di un uomo che pretendeva un farmaco, scende in campo con una nuova provocazione Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons, che chiede al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, l'immediata chiusura dei pronto soccorso della Sicilia per l'assenza dei requisiti minimi di sicurezza per medici, infermieri e pazienti La provocazione del Codacons trova fondamento, poichè appare davvero ovvio come in alcune strutture, specie a certe ore della notte, sia davvero impossibile assicurare la sicurezza. Essendo rimasti inascoltati gli appelli, di chi chiedeva perfino un presidio fisso dell'esercito all'interno degli ospedali, non resta altro che chiedere una soluzione drastica, per quanto ovviamente inapplicabile. Non sono valse a molto, le richieste fatte alle istituzioni o le polemiche sollevate, perchè gli episodi continuano a perpetrarsi, come accaduto per ultimo al medico dell'ospedale Vittorio Emanuele, che due notti fa è stato minacciato con un taglierino, da un pluripregiudicato algerino di 44 anni, già fermato tempo fa a Ventimiglia, mentre con un furgone cercava di far passare il confine ad alcuni immigrati clandestini. L'uomo che chiedeva un farmaco, al rifiuto del medico di turno, ha estratto l'arma e minacciato sia il dottore che l'infermiere nel frattempo intervenuto. Poi ha ferito al petto il vigilantes che cercava di farlo desistere, prima di essere intercettato dalla Polizia mentre fuggiva. Una vita quasi in "trincea", quella di molti medici che si trovano ogni notte ma anche nelle ore diurne a "combattere"con individui che, nascondendosi dietro necessità di salute, ne approfittano per trasformare i pronto soccorso dei nosocomi catanesi in veri e propri ring improvvisati o zone di guerriglia. Da gennaio ad oggi c'è stata quasi un'aggressione al mese ai danni del personale sanitario, fortunatamente senza conseguenze gravi dal punto di vista fisico ma certamente con risvolti psicologici non indifferenti per chi le ha subite.