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In giro per Catania in Amt, racconto di una ordinaria giornata di caos

22-07-2017 19:03

Barbara Corbellini

amt, catania, hinterland catanese, maresciallo salvo mirarchi, viale nitta, terzo posto,

In giro per Catania in Amt, racconto di una ordinaria giornata di caos

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Pochi autobus, lunghe attese sotto il sole, sovraffollamento e niente aria condizionata: questa la situazione dei mezzi pubblici nel capoluogo etneo che desta indignazione tra cittadini esasperati per essere costretti a passare estenuanti ore ad attendere e Sudpress lo ha constatato direttamente



All’interno degli autobus la pulizia non è diciamo proprio delle migliori, se viene fatta; la maggior parte dei mezzi sono vecchi e l’aria condizionata non c’è: essendo pochi i veicoli in circolazione si rischia facilmente il sovraffollamento e in queste condizioni, soprattutto d’estate, spesso si avvertono in tutta la loro preponderanzai cattivi odori.



Sudpress ha monitorato per alcune ore tre punti nevralgici del percorso dei mezzi Amt: piazza Borsellino, via Etnea di fronte alla Villa Bellini e piazzale Sanzio.



Iniziamo con piazza Borsellino



Alle ore 10.00, 35 gradi fuori, l'area è piena di gente che aspetta sotto le tettoie degli autobus ma al sole, e c’è solo il 556 fermo per San Pietro Clarenza.



Alle 10.30 è la volta del 523 con destinazione Gelso Bianco e Librino Express. (Il 556 è ancora fermo e vuoto). Poi passa il 2-5, che va a piazzale Sanzio, e parte il 538 dopo ben 20 minuti di sosta.



Alle 10.40 giungono il 530 con destinazione San Cristoforo e il 536 per Canalicchio. Anche quest'ultimo non parte subito ma dopo circa 15 minuti di sosta con i passeggeri fuori e dentro l'autobus, alcuni seduti sullo scalino per salire che attendono avviliti la partenza.


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Solo alle


10.45

passa il


534 per Acitrezza.

Infine alle


10.50

 arriva il


927

per la zona industriale, il


925

 per San Giorgio e il


431

che porta alla stazione.


Nell’arco di un ora,

l'autobus per ognuna di queste linee passa 


una volta sola

 con buona pace di turisti e cittadini che attendono rassegnati.


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In particolare la signora Anna si lamenta, insieme ad altre signore, delle lunghissime attese che devono sopportare in estate e in inverno.


“Io devo prendere


il 925

–dichiara stanca la signora diretta a San Giorgio- ed


è un ora e mezza che lo aspetto.

È sempre la stessa storia. Loro pretendono che noi paghiamo il biglietto, come è giusto che sia, ma


non sono puntuali per niente!

Io non ho alternativa, non guido. Come faccio  a muovermi per Catania se non prendo l’autobus?”


Un'attenzione particolare lo "merita"


la linea D,

la circolare che porta ai


lidi di viale Kennedy

, attiva tutto l’anno, ma che quest’anno sembra andare incontro a non pochi problemi. Il signor Carmelo si lamenta del fatto che pare che 


circoli una sola vettura per tutta la giornata.

“L'autobus passa ogni mezz’ora, ma è poco dato che turisti, ragazzi e catanesi vanno tutti al mare a ogni ora del giorno. In estate è


letteralmente preso d’assalto

e dovrebbero essercene di più –afferma il signor Carmelo alla fermata-. Mia figlia con i bambini a volte la prende per andare alla spiaggia libera. All’andata la situazione è ai limiti della tolleranza ma


per tornare la navetta è davvero strapiena si può salire a stento”.

Il signore ci racconta che il sabato pomeriggio l’ultima corsa della giornata è alle 19.00 circa e in quel momento, di ritorno dai lidi, diventa


un vero e proprio “vagone del bestiame”

. Tutti sono ammassati e spesso le persone alle fermate vicino al lido Azzurro o alla spiaggia libera numero 1 sono costrette a


rinunciare a salire perché non c’è posto.

Sudpress ha provato il tragitto della D, da piazza Borsellino fino ai lidi.


Ogni mezz’ora


 gruppi  di persone salgono in massa sul mezzo

che ha


solo finestrini spalancati

e


niente aria condizionata

. All’andata, come racconta il signore, la situazione è meno drastica rispetto al ritorno cioè quando l’autobus fa il giro e "raccoglie" tutte le persone che lasciano i lidi per ritornare in piazza Borsellino.


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A bordo


la pulizia sembra un optional

: le aste dove tenersi, le pareti interne e i sedili siono sporchi. All'interno, luci accese in pieno giorno.


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Non è insolito nemmeno il cattivo 


odore

dato il caldo estivo e l’


ammassamento inevitabile

. E dai finestrini


entra aria calda

.


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I passeggeri sono di tutti i tipi: dalle mamme con i passeggini ai ragazzi di colore carichi di pannelli espositivi della merce da vendere sulle spiagge.


Lo spazio in pochissimo tempo si riduce notevolmente

al punto tale che non ci si può nemmeno muovere. La situazione infastidisce perché si è tutti ammucchiati con almeno 40 gradi all'interno. L’intero tragitto dura circa 40 minuti.


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Arriviamo in


via Etnea, 

dove tra le 11 e le 12 passano gli autobus di:


linea 536 (Canalicchio)   ore 11.12


linea BRT (due Obelischi)  ore 11.17 – 11.40 – 11.50


linea 429 (Barriera del Bosco) e 449 (San Giovanni Galermo) ore 11.15


linea 733 (San Nullo)  ore 11.20


linea 432 (Città Universitaria), 1-4 (piazza Cavour), 448 (Cannizzaro), 556 (San Pietro Clarenza) ore 11.30


linea 4-7 (Cibali) ore 11.42


Anche in questo caso,


nell’arco di un’ora c'è un solo autobus per linea

. E la gente aspetta.


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Situazione anche più disperata è quella di


piazzale Sanzio

dove dalle 16 alle 16.30, quindi


per ben mezz’ora restano fermi tre autobus:

il 2-5, il 241 per Ognina e il 244 che va in viale delle Olimpiadi. Alle 16.30 partono, per 15 minuti il piazzale è vuoto e alle 16.45 arrivano un altro 2-5 e un 237 con destinazione Canalicchio.


Fino alle 17.00 nulla.

Leggendo i numeri alle fermate dovrebbe passare il


628 per Nesima, ma di questo nemmeno l’ombra.

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Insomma


nell’arco di un’ora gli autobus scarseggiano in pieno pomeriggio.

Siamo in estate ma Catania è comunque molto popolata soprattutto dai turisti che vorrebbero muoversi autonomamente per la città. Ma sono moltissimi i cittadini che continuano a svolgere le loro consuete attività quotidiane e non hanno abbandonato il capoluogo per la vacanza estiva, chi può farla.


Ma le speranze che la città riesca ad offrire un servizio adeguato sembrano ridursi progressivamente. Una sconfitta per il capoluogo e per tutti i suoi abitanti.


 


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