L’assetto della nuova rete ospedaliera siciliana crea ancora qualche dubbio sul personale mentre muove i suoi primi passi con il Policlinico di Catania dove si dovrebbe attivare il pronto soccorso generale tra settembre e ottobre 2017, come dichiarato da Gaetana Reitano, responsabile dell'urp del Policlinico che abbiamo sentito telefonicamente sull'argomento, nei giorni scorsi. Il San Marco di Librino è ancora un lontano miraggio e si preannunciano problemi legati alla carenza di personale sia per il pronto soccorso che per tutti gli altri reparti. Il personale del pronto soccorso del Vittorio Emanuele invece sarà trasferito al Policlinico. Pietro Pata presidente regionale di Anaao Assomed: “L’assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi, ci ha garantito che entro la fine del mese si saprà qualcosa per l’incremento della pianta organica, in base alle graduatorie, per il prossimo triennio di ogni azienda ospedaliera, tuttavia quest’estate regna, ancora una volta, la precarietà del personale” “Dovremmo essere alla fine del tunnel spero –esordisce Pietro Pata-. Quando verrà risolto il problema dei precari comincerà davvero la stabilizzazione. Per il momento l’assessore ha autorizzato a maggio solo 87 anestesisti in tutta la Sicilia. Questo è stato un primo accenno alla stabilizzazione ma per il resto non c’è stato nessun seguito. Se il 31 luglio non avremo notizie è chiaro che inizieremo con le proteste”. “La consegna del San Marco di Librino –spiega Pata- è preceduta da una serie di verifiche stabilite da una commissione di emergenza che ratificherà la consegna non prima di due mesi, a quanto ci dice Gucciardi. Poi seguirà un periodo di collaudi e noi pensiamo che l’ospedale non sarà attivo prima di gennaio o febbraio 2018. Secondo le dichiarazioni dell’assessore le unità operative proverranno dal Ferrarotto, dal Santo Bambino e dal Vittorio Emanuele. Il problema grosso che noi denunciamo è che se prima non viene potenziato il pronto soccorso del Garibaldi nel centro della città, il Vittorio Emanuele non può chiudere il suo. Quindi è un problema fondamentale di organizzazione dei pronto soccorso legata indubbiamente all’assunzione di personale”. “Per il San Marco a Librino è in corso un tavolo tecnico per capire come muoversi –spiega Reitano- Il problema del personale toccherebbe non solo il pronto soccorso ma potrebbe riguardare un po tutti i reparti”. Nuovi assetti si ma con non poche perplessità. Dunque se non viene potenziato il personale del pronto soccorso del Garibaldi risulterebbe problematico spostare il personale del pronto soccorso del Vittorio al San Marco, ci sarebbe una parte del centro della città scoperta. Ad ogni modo Reitano chiarisce che “su disposizione dell’assessore, contemporaneamente all’apertura del Policlinico c'è una sorta di ampliamento e ammodernamento del Garibaldi nel centro del capoluogo etneo, che rimane il pronto soccorso di città". “Con la rete ospedaliera il problema più grande a livello di utenza -racconta Pata- riguarda le periferie e abbiamo segnalato due aree critiche a livello regionale: la zona etnea dell’Asp di Catania e parte della provincia di Messina. Secondo noi queste aree continueranno ad avere problemi per il trasporto secondario dei pazienti in corso di emergenza per infarti e ictus perché i tempi previsti dalle reti ospedaliere possono essere rispettati a malapena. Questo perché ancora la rete non prevede un potenziamento degli ospedali periferici”. Mentre per quanto riguarda il Policlinico di Catania la responsabile ufficio urp dell'azienda conferma che il pronto soccorso generale dovrebbe essere attivo entro 2 o 3 mesi. "Date le novità a livello regionale sulla nuova rete ospedaliera, in relazione allo sblocco delle piante organiche -dichiara Reitano- si dovrebbero avere entro poco tempo tutte le autorizzazioni per assumere figure professionali indispensabili per i pronto soccorso”. “In base a questa nuova rete ospedaliera il numero dei pronto soccorso rimarrà sempre lo stesso: quello del Vittorio si sposta al Policlinico che però intercetterà una gran massa di utenza cioè quella dei paesi etnei -spiega Reitano-. Una dislocazione un po’ diversa che naturalmente si dovrà testare, ma sulla carta è stato deciso questo proprio perché l’obiettivo è quello di distribuire in maniera più efficiente i presidi di emergenza sul territorio”. E se sul San Marco ancora nulla di fatto, per quanto riguarda il personale del Policlinico sembrerebbe che qualcosa si sia mossa dopo che l'azienda ospedaliera è stata teatro di uno sciopero da parte degli operatori sanitari a fine giugno. "Il dottor Paolo Cantaro, direttore del Policlinico, -conclude la responsabile dell'urp Reitano- mi ha confermato che avremmo risolto il problema delle risorse carenti grazie a un bando di gara che consentirebbe di assumere personale di supporto o ausiliario e una figura nuova, lo steward di pronto soccorso, che ha il compito di supportare i pazienti in attesa".