Sull'apertura del nuovissimo ospedale situato tra i quartieri Librino e San Giorgio, che avrebbe dovuto essere attivo da marzo 2018, non ci sono ancora certezze assolute. Il consigliere nazionale Anaao Assomed, Riccardo Rapisardi, che per la sigla sindacale segue le vicende del nuovo nosocomio catanese, spiega: "Purtroppo era ottimistico sperare nell'apertura effettiva tra febbraio e marzo, come detto in autunno dai vertici dell'azienda. Per fare le cose per bene ci vorrà più tempo, anche per quelli che saranno gli organici e per capire che tipo di pronto soccorso ci sarà" Dunque previsioni purtroppo errate quelle di ottobre, a seguito di un incontro tra Paolo Cantaro, direttore generale del Policlinico - Vittorio Emanuele e Saverio Ruperto, amministratore straordinario della Tecnis, azienda che ha in appalto la realizzazione del San Marco. Era stata data infatti quasi per certa l'apertura dell'ospedale per febbraio-marzo 2018, ma in modo forse avventato. E Rapisardi prosegue: "Doveva essere consegnato alla fine di febbraio e aprire a partire da marzo. In realtà era presumibile che andasse diversamente rispetto a quanto detto lo scorso autunno da Cantaro e Ruperto. E' probabile che aprirà entro l'anno ma non nei tempi detti allora ma pare stiano facendo i collaudi del caso. Uno dei problemi principali è legato alle sovvenzioni europee che potrebbero essere ritirate qualora l'ospedale non fosse attivo entro il 2018. Altra questione è relativa alla possibilità di aprire un pronto soccorso ma anche un reparto di medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza, che richiede tempi ben più lunghi". Ancora dubbi rilevanti, da sciogliere entro i prossimi mesi, a cominciare dal pronto soccorso, in tante occasioni oggetto di chiacchiere e progetti vari legati anche agli altri presidi ospedalieri: "Si dovrebbe iniziare col materno-infantile. All'inizio il San Marco avrebbe dovuto sostituire del tutto il Vittorio Emanuele, ma in realtà con il Policlino potenziato se si fosse chiuso del tutto il Vittorio, quella parte di città sarebbe confluita al Garibaldi Centro per le urgenze, che richiedono in molti casi anche un ricovero successivo, cosa che il Garibaldi non può fornire in modo adeguato". Inoltre, diverse incertezze riguardano l'organico e dunque il personale medico e paramedico, anche per non lasciare sguarniti gli altri ospedali: "Aprirà il pronto soccorso al Policlinico, ma se il personale del Vittorio andrà lì, al San Marco chi andrà? Pare si stiano cercando giovani medici da impiegare con contratti a tempo definito, semestrali. E' strana come idea ed io mi auspico che si opti per medici di maggiore esperienza, vista la zona, e visto anche il numero di aggressioni contro avvenute negli ospedali e nelle guardie mediche nell'ultimo anno. La zona coperta comprende circa 100.000 abitanti, e dunque non sarà un ospedaletto, con anche 150 infermieri da impiegare. Al momento però sembra che al San Marco ci sarà un'unità semplice per il pronto soccorso, una costola di quello che aprirà al Policlinico. Il punto è che qualora si realizza davvero un materno - infantile, bisognerà portare tutta una serie di reparti, ed i tempi in questo senso saranno lunghi". Altro problema impellente riguarda le sovvenzioni europee, richieste ed arrivate nel 2015, che potrebbero essere ritirate se l'ospedale non fosse pronto in tempi brevi, come conferma Rapisardi: "Le sovvenzioni furono richieste al momento del progetto iniziale, che prevedeva il centro di eccellenza, per cui il San Marco avrebbe dovuto contenere tutto il Vittorio Emanuele, quindi circa 1000 posti letto, con anche il polo di eccellenza di ortopedia. Il progetto è poi morto con l'eliminazione di tutte le fondazioni da parte dell'ex assessore alla sanità Massimo Russo, e dunque i posti letto sono stati ridotti a circa 400, senza poi inglobare del tutto il Vittorio". La speranza dunque di vedere finalmente pronta la struttura nei prossimi mesi, c'è malgrado i ritardi e le incertezze non da poco: "Il San Marco è un'ottima struttura, bella e all'avanguardia -prosegue Rapisardi- antisismica e con un enorme generatore che può alimentare da solo l'ospedale, per cui noi come sindacato siamo curiosi e vigiliamo su quanto accade, ma siamo fiduciosi e con la Regione e l'assessore Ruggero Razza stiamo cercando di capire come poterlo rendere attivo il prima possibile. Anche Paolo Cantaro rimarrà fino all'apertura, da commissario ad acta, essendo in pensione ed in scadenza di mandato il 28 marzo. Infine -conclude il consigliere Anaao- per quanto riguarda il pronto soccorso del Policlinico, è quasi certo che ad aprile vi si trasferirà il reparto di cardiologia del professore Corrado Tamburino, che di norma lavora sulle urgenze dall'esterno, ed a cui sarà stata assicurata l'apertura anche degli altri reparti, che al momento non ci sono, essendo presenti solo gli ambulatori per quanto riguarda la cardiologia". Queste dunque gli aggiornamenti sulla vicenda San Marco e Policlino, dopo aver inutilmente tentato di raggiungere telefonicamente il direttore generale dell'azienda Policlinico - Vittorio Emanuele, Paolo Cantaro.