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Accoglienza migranti: nuovo bando SPRAR, in "gioco" 4 milioni e mezzo di euro

31-07-2017 19:50

Barbara Corbellini

catania, lavoro, migranti, sicilia catania, accoglienza, scaletta, nigeriane, maresciallo salvo mirarchi, acibonaccorsi,

Accoglienza migranti: nuovo bando SPRAR, in "gioco" 4 milioni e mezzo di euro

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Nuovo bando di gara del Comune di Catania per aggiudicare i servizi di accoglienza rivolti a 83 soggetti tra minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni per il triennio 2017/2019. Il bando scadrà il 18 settembre 2017 per un valore di appalto, comprendente i tre anni, di oltre 4 milioni e 526 mila euro. Un vero piano di accoglienza o l’ennesimo incentivo per un business che ha trasformato gli esseri umani in numeri?



Il  Comune di Catania è l’ente appaltante che assegnerà ad associazioni di volontariato o cooperative, persone fisiche o giuridiche, enti pubblici o aggregazioni di imprese i servizi di accoglienza del progetto Sprar Catania, cioè un modello strutturato direttamente dallo Stato che prevede una retta giornaliera per ogni minorenne di 54 euro al giorno. Il valore dell’appalto per ogni anno sarà di poco più di 1 milione e 508 mila euro.



Il bando prevede che il progetto sia rivolto a 83 ragazzi tra minorenni e neo maggiorenni ai quali dovranno essere assicurati i servizi di: mediazione linguistico culturale; accoglienza materiale; insegnamento lingua italiana e inserimento scolastico per minori; formazione e riqualificazione professionale; orientamento e accompagnamento nell’inserimento lavorativo; orientamento e accompagnamento nell’inserimento abitativo; orientamento e accompagnamento nell’inserimento sociale; orientamento e accompagnamento nell’inserimento legale; tutela psico-socio-sanitaria.



Queste strutture dovranno essere conformi alle normative in materia residenziale, sanitaria, antincendio e antinfortunistica.



Degli 83 ospiti che verranno accolti, nello specifico 45 minori maschi, 5 femmine, e 33 neo maggiorenni da dividere in gruppi di tre per camera.



È previsto che le strutture debbano essere ubicate nel centro della città in modo da poter usufruire con facilità del trasporto pubblico e consentire una regolare fruizione dei servizi di accoglienza integrata, secondo quanto stabilito dalle Linee Guida dello SPRAR.



Tutto questo sarà supportato da un'equipe di figure professionali, specificate nel capitolato di gara, tra cui: il coordinatore (102 ore settimanali di servizio), il mediatore/educatore (510 ore settimanali), addetto alle pulizie (63 ore settimanali), assistente sociale (32 ore settimanali), insegnante (40 ore settimanali), mediatore (20 ore settimanali), assistenza legale (19 ore settimanali), personale amministrativo/segreteria (70 ore settimanali), direttore del progetto (15 ore settimanali).



Da notare, forse una svista, le improbabili 510 ore che il mediatore/educatore dovrebbe svolgere poichè se calcoliamo che una giornata è fatta di 24 ore, e moltiplichiamo per 7 giorni, arriviamo a 168 ore !


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Una volta analizzate le caratteristiche del bando, una cosa salta all’occhio: come spesso avviene, quando si tratta tale tema, estremamente delicato, si parla di accoglienza a metà. Emerge infatti che sia necessario assicurare l’orientamento e l’accompagnamento nell’inserimento lavorativo. Il gestore ha l'obbligo di garantire l'informazione sulla normativa in materia di lavoro e l'orientamento ai servizi per l'impiego e l'accompagnamento all'inserimento lavorativo. Si parla di contratto di apprendistato, borsa-lavoro e contratti a tempo determinato. Ma ci si domanda che riscontro abbia tutto questo nella realtà senza creare false illusioni nei ragazzi.



Basta guardarsi intorno per constatare che tale inserimento di fatto è quasi nullo. E' molto improbabile vedere ragazzi inseriti in contesti lavorativi stabili e continuativi al di là di impieghi come addetti alle pulizie, lavoranti nelle cucine dei locali o nei campi, nella migliore delle ipotesi. Mentre è molto frequente vederli per le strade come lavavetri o commercianti abusivi sotto il sole cocente o, nella peggiore delle ipotesi, essere coinvolti nell’illegalità. Dunque, soccorrere senza dubbio è doveroso, ma manca un piano concreto e reale per mettere in atto una vera integrazione basata su una vita dignitosa.



In ogni caso, visto che non si tratta proprio di due spicci, bisognerà fare in modo di garantire procedure trasparenti al massimo per assicurare che chi si aggiudicherà la gara sia veramente interessato a fare del bene più che esclusivamente al denaro. Bisognerà inoltre fare in modo che i controlli nelle strutture siano effettivamente realizzati e che il personale sia veramente all'altezza. Il tutto per dare a queste persone un'accoglienza decente e non un'ospitalità di facciata utile solo alle tasche di qualche approfittatore.


 


 


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