L'Agcom ha riconosciuto l'indebito utilizzo dell'ufficio stampa fatto dal Comune di Catania denunciato da Catania Bene Comune. L'Autorità per la garanzia delle comunicazioni ha comunque deciso di non sanzionare l'ente, salvato in extremis della cancellazione dei comunicati anonimi pubblicati sul portale istituzionale mettendo in atto così un adeguamento spontaneo all'articolo 9 della legge 28/2000Nel mese di febbraio il gruppo Catania Bene Comune di Matteo Iannitti, aveva denunciato l'indebito utilizzo dell'ufficio stampa del Comune di Catania ad Agcom, Corecom e Guardia di Finanza. Nell'occhio del ciclone sono finiti i comunicati pubblicati in modo anonimo sul sito web istituzionale con oggetto la "propaganda di attività amministrative" e di "intollerabile adulazione del sindaco", pubblicati tra il 29/12/17 e il 13/02/18. Un'azione questa vietata dalla legge per la par condicio, come chiarito dallo stesso Iannitti in una nota pubblica indirizzata alla stampa. Ecco il comunicato stampa dell'associazione Catania Bene Comune riguardante la decisione dell'Agcom in relazione ai fatti che vedono coinvolto il Comune di Catania: "L'attività di informazione e comunicazione effettuata dall'amministrazione comunale di Catania attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale delle informazioni e delle notizie oggetto di segnalazione appare in contrasto con il dettato dell'art. 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, in quanto priva dei requisiti cui la norma ancora la possibile deroga al divieto sancito. In particolare, non ricorre il requisito dell'indispensabilità né l'indifferibilità delle iniziative ai fini dell'efficace assolvimento delle funzioni proprie dell'ente, in quanto tali informazioni e notizie ben avrebbero potuto essere diffuse al di fuori del periodo elettorale senza compromettere l'efficace funzionamento dell'ente, non ricorrendo alcuna esigenza di urgenza o improcrastinabilità. Inoltre la pubblicazione di dichiarazioni direttamente riferibili a soggetti istituzionali determinati, in particolare al Sindaco Enzo Bianco e, in un caso, all'Assessore al Bilancio Salvatore Andò, unitamente all'utilizzo del logo dell'ente, rende il materiale informativo diffuso privo del requisito di impersonalità". Con queste parole l'Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni ha dato ragione a Catania Bene Comune, che lo scorso 12 febbraio ha denunciato la violazione da parte dell'amministrazione comunale della normativa sulla par condicio e l'utilizzo della comunicazione istituzionale dell'ente come strumento di propaganda del Sindaco e del suo partito. L'Agcom ha ritenuto di archiviare e non emettere alcuna sanzione contro il Comune di Catania, al contrario di quanto proposto dal Corecom, per via della "rimozione dal sito istituzionale dell'ente dei comunicati stampa pubblicati dal 29/12/2017 al 13/02/2018" che "configura un adeguamento spontaneo agli obblighi di legge recati dall'art.9 della legge 28/2000". In merito al secondo esposto di Catania Bene Comune che ha denunciato l'aggiramento della legge sulla par condicio da parte del Sindaco, attraverso la creazione di nuove email per diffondere i comunicati istituzionali dell'amministrazione comunale, esso è già al vaglio del Corecom che ha tempestivamente invitato gli organi preposti a fornire le controdeduzioni. La pronuncia dell'Agcom dimostra la fondatezza della nostra azione e il disprezzo dimostrato negli ultimi anni dai vertici dell'amministrazione comunale verso la corretta informazione istituzionale. Alla fine è dovuta essere un'autorità nazionale a sancire l'uso propagandistico dell'ufficio stampa del Comune, nel silenzio gravissimo delle figure di garanzia alle quali sono pervenute decine di segnalazioni formali e che mai hanno inteso agire. L'intervento di Catania Bene Comune ha sancito il blocco dell'attività di propaganda illegale proveniente dall'Ufficio Stampa nei giorni di campagna elettorale. Ci aspettiamo che mai più la comunicazione istituzionale del Comune di Catania sia utilizzata in violazione di legge e con intenti propagandistici. Esigiamo che il Segretario Generale e gli organi preposti, d'ora in poi, vigilino sull'operato dell'Ufficio Stampa, ufficio al servizio della città e non del Sindaco. I comunicati dovranno essere firmati e dovrà essere rispettato il principio di trasparenza e di imparzialità".