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Emergenza espurgo: Sidra: "A regime in poco tempo", gli Autotrasportatori: "Falso, non si può lavorare"

01-04-2018 20:30

Giuseppe Nibali

Comune di Catania, Sielte, accenture, ustionato, maresciallo salvo mirarchi,


Dura la risposta di Giovanni Rinzivillo, portavoce degli autotrasportatori Confcommercio Catania, al comunicato congiunto di Sidra Spa e Comune di Catania, sull’emergenza sanitaria in atto da mesi. Da tempo le ditte espurgo denunciano le limitazioni al depuratore di Pantano D'arci, gestito appunto dalla Sidra, a quanto pare, in difficoltà nello smaltimento dei rifiuti liquidi provenienti dalle fosse settiche di condomini, scuole e quant’altro e di quello dei fanghi prodotti dalla depurazione delle acque reflue, con ovvi problemi per chi svolge l'attività e gli utenti. AGGIORNAMENTO: LA REPLICA DI SIDRA SPA



Il Comune e Sidra Spa avevano recentemente minimizzato, cercando di far rientrare l'allarme, con le parole dell'assessore all'ecologia Rosario D'Agata, durante un incontro con i vertici della partecipata: "I rifiuti liquidi potranno, sia pure con gradualità, essere nuovamente conferiti al depuratore comunale di Pantano d'Arci, gestito da Sidra spa, nel massimo rispetto della normativa vigente".



Non si è fatto attendere però la risposta di Rinzivillo, a seguito dell'incontro con l'azienda, per conoscere il nuovo regolamento: “La protesta che stiamo conducendo ininterrottamente dal 26 febbraio 2018 ha un duplice obiettivo: difendere gli interessi economici degli utenti e salvaguardare i posti di lavoro delle nostre imprese”.



Così i rappresentanti delle 19 imprese di espurgo del catanese, fermi ad oltranza da oltre tre mesi per le limitazioni al conferimento presso l’impianto di depurazione sito a Pantano d’Arci gestito dalla Sidra Spa e di proprietà del Comune di Catania.



“Ci dispiace molto – spiega Giovanni Rinzivillo, portavoce degli autotrasportatori della Confcommercio - per i disagi che in questo momento i cittadini sono costretti a sopportare a causa del nostro mancato intervento ma, fino ad oggi, non abbiamo ritenuto corretto e professionale raddoppiare o triplicare i costi del nostro servizio a danno degli utenti o, ancor peggio, licenziare i nostri dipendenti. I cittadini però devono sapere le reali ragioni della nostra protesta. Esse sono causate solo ed esclusivamente dalle limitazioni all’impianto di depurazione. Dopo la riunione con la Sidra, avuta lo scorso 30 Marzo per la presentazione del nuovo regolamento, per accedere all’impianto ci è stato proposto di conferire all’impianto inizialmente soltanto 3 metri cubi al giorno per ditta, che a pieno regime saranno 8 metri cubi. In pratica non ci sarà più consentito lavorare. Un condominio ha fosse biologiche per 25 o 30 metri cubi. In media quindi per effettuare un solo intervento ci vorranno 4-5 giorni con un aumento dei costi che l’utenza non potrà mai sostenere. La nostra protesta è quindi principalmente a tutela della cittadinanza, quella cittadinanza che ancora oggi non è allacciata all’impianto di depurazione, che rappresenta il 70% delle utenze e che paga a caro prezzo le inefficienze gestionali e politiche di anni di malgoverno. Le limitazioni al conferimento imposte all’ingresso all’impianto saranno maggiormente acuite con il nuovo regolamento. Regolamento che doveva essere concertato con le imprese di trasporto spurgo e le associazioni rappresentative delle associazioni dei condomini, ma che invece è stato discusso pensato ed approvato dalla Sidra già ad Agosto senza che nessuno ne conoscesse contenuti e norme attuative fino a ieri. L’emergenza coinvolge anche i nostri lavoratori, 70 unità in tutto. A causa delle limitazioni, che comporteranno una diminuzione del lavoro del 60% con relativi minori ricavi per le imprese, stanno chiaramente rischiando il loro posto di lavoro.  Abbiamo inoltre avuto conferma di quello che abbiamo sempre detto durante tutti i nostri interventi: l’impianto di depurazione di Pantano d’Arci è l’unico impianto presente in provincia di Catania e il Testo Unico Ambientale ci impone di conferire i reflui nella Provincia in cui operiamo. Una attenta analisi del nuovo regolamento e le condizioni in cui saremo, di fatto, costretti a non poter più effettuare il nostro lavoro ci impongono, nostro malgrado, di continuare la nostra azione di protesta.  Diversamente ci troveremo costretti a dover rimodulare i costi del nostro servizio ed in quel caso a pagare il prezzo più alto della mala gestione e delle inefficienze politiche sarà solo il cittadino. Noi non possiamo mandare in fumo anni di sacrifici e mettere alla porta 70 padri di famiglia. Siamo sicuri che i cittadini sapranno comprendere le nostre ragioni. Facciamo un nuovo appello al presidente della regione Nello Musumeci affinché trovi al più presto una soluzione. Si istituisca subito un tavolo tecnico urgente per definire un accordo che, nel rispetto delle leggi vigenti, tuteli gli utenti e le ditte che operano nel settore. Da parte nostra non vi è alcun braccio di ferro, ma grande disponibilità al dialogo”.



Questa dunque la risposta al comunicato, di alcuni giorni fa, in cui la Sidra e il Comune di Catania, spiegavano di aver in pratica risolto il problema, smentendo in sostanza quanto affermato un anno fa circa, proprio dai vertici della Sidra stessa, e cioè che il depuratore fosse obsoleto e non in grado di svolgere l'attività specifica. Invece, con una nota, a seguito di un incontro tra l'assessore all'ecologia e gli amministratori della partecipata del comune, era stato spiegato: "L'impianto comunale di depurazione di Pantano d'Arci – ha affermato il presidente di Sidra Alessandro Corradi - pur non essendo un centro di smaltimento di rifiuti provenienti dall'espurgo di pozzi neri, ha svolto questa attività fin quando non è nato il problema del conferimento dei fanghi di depurazione negli impianti di compostaggio".



Ciò, infatti, ha reso necessario limitare il quantitativo di liquami trattati. Ne è nata una protesta delle imprese che si occupano di espurgo, che hanno bloccato il servizio. Comune, Regione e Sidra si erano dunque impegnati, in attesa di una specifica norma regionale di riferimento, ad affrontare l'emergenza per evitare rischi ambientali con una serie di regole.



"Partiremo subito – ha aggiunto Corradi - e contiamo di poter andare a regime in due settimane, fino a ricevere un massimo di 150 metri cubi al giorno. Il regolamento approvato da Sidra rappresenta un'opportunità per garantire tutti nella gestione del conferimento dei liquidi provenienti da fosse settiche nel depuratore comunale. E il regolamento non è un punto d'arrivo ma di partenza, per avere un confronto con gli operatori del servizio trasporto liquami al fine di trovare le soluzioni ottimali per garantire la maggior efficienza del  depuratore".



Un risultato equilibrato, insomma, al quale si è giunti, come ha sottolineato D'Agata, "Con il contributo di tutti e dando la massima attenzione sia alle esigenze dei cittadini che abitano nei diversi condomini interessati all'espurgo di pozzi neri e alle ditte che si occupano del trasporto. Sidra – ha detto – dev'essere informata sulla provenienza di questi rifiuti. Anche perché poi l'acqua del depuratore sarà utilizzata, come è stato già preannunciato, per l'irrigazione nei campi nella Piana di Catania".



Il direttore di Sidra De Gregoriis ha ricordato infine come l'impianto non abbia mai chiuso e come le limitazioni nell'uso dell'impianto di depurazione siano seguite alla chiusura di alcuni impianti di compostaggio dove conferire i fanghi derivati dalla lavorazione.



"Restiamo dunque in attesa - ha detto De Gregoriis – di una norma regionale sulla qualità e quantità dei fanghi per il compostaggio che c'è sta assicurata nel corso di una riunione tecnica svoltasi nei giorni scorsi dinanzi al Prefetto".



La città dunque continua ad essere sommersa di fango e spazzatura, a dimostrazione dell'impegno da parte di questa uscente amministrazione, preoccupata di realizzare in primis sopralluoghi e fantascientifici progetti a data da destinarsi.


Nel pomeriggio di questo lunedì dell'Angelo, con una mail delle 16.28, la replica inoltrata dall'ufficio stampa di SIDRA spa:


In riferimento alla vicenda riguardante il blocco dei conferimenti di liquami al depuratore di Pantano d’Arci da parte delle ditte di espurgo, Sidra SpA (società in house del Comune di Catania) ritiene doveroso replicare a quanto affermato dal rappresentante degli autotrasportatori, Giovanni Rinzivillo, portavoce degli autotrasportatori della Confcommercio."A seguito della riunione - precisa Alessandro Corradi, presidente di Sidra SpA - tenutasi lo scorso 30 marzo, alla presenza dei rappresentanti delle ditte di espurgo e degli amministatori dei condomini, la Sidra ha garantito la graduale eliminazione del limite di conferimento quotidiano, mediante la consegna di un cronoprogramma condiviso, che tenesse conto delle ineludibili esigenze tecniche del depuratore. In brevissimo termine, e a pieno regime, il depuratore potrà ricevere l’ingente quantitativo massimo di 150 tonnellate di liquami al giorno. Dunque, non si comprendono le ragioni della prosecuzione del blocco da parte delle ditte di espurgo, atteso che negli ultimi due anni esse non mai conferito più della complessiva quantità di 150 tonnellate al giorno. In riferimento al nuovo regolamento, esso non introduce alcuna limitazione ai quantitativi giornalieri di conferimento, nè prevede un aumento della relativa tariffa. Le nuove modalità di accesso al depuratore, in realtà, sono poste ad assoluta tutela dei cittadini e dell’ambiente, atteso che in tal modo potrà essere assicurato un miglior controllo diretto sul singolo produttore del rifiuto."

Catania, 02-04-2018



Ufficio Stampa Sidra SpA


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