Iniziata oggi la protesta ad oltranza del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, per i lavoratori dell'Asp Catania. Alcuni infermieri infatti, si sono incatenati ed hanno iniziato lo sciopero della fame, all'Asp Gravina di Caltagirone; la volontà è di portare avanti la contestazione per richiamare l'attenzione dei vertici della Sanità siciliana Dunque infermieri incatenati ed in sciopero della fame dal 3 dicembre, intenzionati a portare avanti la protesta in attesa dell'intervento dell’assessore regionale alla salute e o del direttore generale. Questo l'incipit della protesta del NurSind che riguarda tutti i lavoratori dell’Asp di Catania. Quello odierno però, è solo l’ultimo disperato gesto di protesta lanciato dal NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, per puntare i riflettori sui grandi problemi che colpiscono la sanità siciliana oggi. Già ieri, era stato proclamato lo stato di agitazione su tutti i presidi e distretti ospedalieri dell’Azienda Provinciale di Catania, culminato con la manifestazione di protesta odierna al presidio ospedaliero Gravina. Proprio questo polo va sempre più verso uno smantellamento progressivo, e dunque rappresenta una delle motivazioni della protesta incarnando appunto lo stato di difficoltà in cui versa tutto il comparto medico sanitario. Ma non solo, perché sono moltissime le carenze e le problematiche denunciate quotidianamente da chi lavora in ambito di sanità pubblica in Sicilia, ad esempio la mancanza delle norme relative alla sicurezza sul lavoro in tutta l'Azienda oppure le gravi insufficienze per quanto riguarda il personale infermieristico e degli operatori socio sanitari con l'uso scorretto delle risorse umane.
Inoltre la totale assenza da quasi vent'anni di concorsi interni all’Asp Catania per individuare i coordinatori, con rischio di logiche clientelari. ha affermato Francesco Di Masi segretario aziendale NurSind dell’Asp di Catania.
“Non stiamo qui a chiedere denaro o meno ore di lavoro. Vogliamo una buona sanità che funzioni bene per l’utenza e in cui a noi, operatori del settore, venga data la possibilità di lavorare nelle giuste e dovute condizioni”