Nelle scorse settimane sul nostro young magazine SUDlife abbiamo parlato di imprese che stanno portando un’innovazione nel modo di vedere i rifiuti, tanto dal punto di vista imprenditoriale quanto dal punto di vista delle abitudini di ognuno. Alcune di queste traggono dagli scarti tessuti e bio-plastiche, mentre altre lavorano per evitare che i rifiuti diventino tali, trasformandoli in vere e proprie risorse. Ma la politica non è rimasta a guardare. O almeno, non tutta. È il caso di due comuni siciliani (ma fortunatamente sono di più) che da pochi anni hanno ripensato i sistemi di raccolta. Raggiungendo risultati più rosei di quanto potessero aspettarsi.
Acicastello , comune marittimo, che fino a pochi mesi fa arrancava nella spazzatura, sta rialzandosi poderosamente. Complice peraltro la percentuale di raccolta differenziata che ha toccato e superato il 75% in meno di due anni.Ce ne ha parlato l'assessore "La formula usata ad Acicastello in realtà è stata molto semplice: abbiamo realizzato la gara settennale che molti comuni non sono riusciti ad attuare ( ). Dopodiché attraverso una raccolta porta-a-porta capillare abbiamo raggiunto gli ottimi risultati che abbiamo ad oggi."L'appalto, che compirà due anni nel 2019, è passato anche attraverso alcune criticità, su tutte, quelle del primo mese di 'lancio'. I cittadini vedendosi privati dei cassonetti hanno iniziato a lasciare spazzatura agli angoli delle strade, ma pian piano sono stati "obbligati" a fare la differenziata.Oltre agli obblighi, però, un buon sistema organizzativo: il comune ha difatti predisposto un ufficio ed un call center ad hoc e con l'aiuto dei social media si è riusciti ad informare in poco tempo tutta la cittadinanza, entrando a regime dopo circa un anno.Il successo di questa strategia passa attraverso e .E ci tiene a ribadire tale concetto anche l'assessore , del Comune di Belpasso, mentre raggiante ci spiega cosa sta accadendo in uno dei comuni etnei più estesi e più particolari dal punto di vista organizzativo, con una forte presenza industriale oltre a quella dei normali cittadini.
Salvo Danubio
e qui il riferimento all'amministrazione catanese sembra voluto più che velato
educazione
controllo
Salvo Pappalardo
La domanda è sempre la stessa. Come hanno fatto ad arrivare a percentuali importanti di raccolta differenziata?“Tutto è iniziato , con il sindaco Caputo, cercando di coinvolgere i cittadini in questa opportunità, ossia quella di diventare un comune ‘virtuoso’, cosa che non eravamo, attraverso la raccolta porta-a-porta. Man mano che aumentava la percentuale di differenziata, è aumentato anche il coinvolgimento, portandoci a spiegare a tutti i cittadini il calendario settimanale e le novità occorse.”Agevolazioni che si traducono concretamente anche in una riduzione dei costi che devono affrontare i cittadini, sì da rappresentare un vantaggio per le tasche di tutti.“Stiamo lavorando ad alcuni progetti per abbassare ulteriormente il numero degli ‘zozzoni’ -sorride per la definizione-. C’è un sistema di monitoraggio con telecamere itineranti (cd. ‘fototrappole’) con le quali riusciamo a identificare le targhe e quindi recuperare i cittadini interessati, ai quali verranno irrogate le sanzioni del caso."Entrambi convergono sulla necessità di e chi non rispetta le regole.Forse un consiglio che dovrebbero seguire anche i sindaci delle grandi città, come Catania?
con la precedente amministrazione
educare i cittadini
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