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Ordine dei Medici: dopo tre anni di mutuo e quasi tre milioni già pagati, ecco com'è ridotta "la sede milion

22-01-2020 05:01

Pierluigi Di Rosa

Cronaca,

Ordine dei Medici: dopo tre anni di mutuo e quasi tre milioni già pagati, ecco com'è ridotta "la sede milionaria che ancora non c'è"

dopo-3-anni-di-mutuo-e-tasse-pagate-.png


Sono passati ben 5 anni, era il 25 gennaio, dalla delibera 3 dell'Ordine dei medici di Catania con cui si decise l'acquisto milionario di una nuova sede. Tre anni dall'atto notarile di acquisto, il 13 gennaio 2017, e dal contemporaneo mutuo contratto al 3% per 25 anni con l'ENPAM che ha concesso quasi 4 milioni. Nel frattempo è successo di tutto con l'ordine commissariato ed elezioni indette ed annullate, indagini giudiziarie e interrogazioni parlamentari. Intanto vediamo a che punto sono i lavori per la ristrutturazioni delle due mega ville acquistate nel 2017? Neanche cominciati e gli immobili (pubblici) già vandalizzati...



Anche dell'ordine dei medici ci siamo occupati con attenzione, non fosse altro perché si tratta di un ENTE PUBBLICO che coinvolge gli interessi di un'importante categoria professionale come i medici.



Ne abbiamo raccontate tante da sembrare la saga di Bertoldo, ma quella dell'acquisto della sede di via Galermo 166 rappresenta probabilmente lo zenith, anche perché ha già indebitato persino i medici che non sono ancora nati, considerato che il mutuo da 4 milioni durerà 25 anni e dovrà essere pagato con i soldi degli iscritti all'ordine.



Non la ripercorriamo, gli articoli sono in calce e chi vuole può ricostruirla agevolmente magari leggendo anche solo quello che riepiloga proprio la vicenda dell'acquisto.



Ricordiamo solo che venne emanato un bando pubblico, anzi due identici, che indicavano chiaramente i requisiti dell'immobile (UNO) che l'ente pubblico ordine dei medici intendeva acquistare.



Scrivevamo all'epoca: " e sarà identico nelle sue due versioni temporali: in pratica i medici capitanati da Buscema chiedono un (UNO) complesso immobiliare autonomo con destinazione uffici, con una superficie compresa tra un minimo di 700 mq ed un massimo di 1000 mq. MASSIMO MILLE METRI QUADRI, RICORDIAMO QUESTO DATO…



Poi, l’immobile avrebbe dovuto essere in regola con le norme urbanistiche e prevedere una serie di dotazioni minime (impianti elettrici, citofonici, LAN, sistemi di allarme, videosorveglianza, climatizzazione, vetri antinfortunio, uscite di sicurezza, gruppo elettrogeno, persino assenza di barriere architettoniche, etc).



Nel bando, che si badi è emesso da un’ ente pubblico qual’è l’Ordine dei Medici, si prescrive che “L’immobile dovrà rispondere alle caratteristiche indicate ai punti precedenti alla data di presentazione della proposta ed essere immediatamente fruibile, anche con riguardo ad impianti finiture ed accessori, che dovranno risultare in perfetto stato di conservazione.”



In pratica, i medici vogliono una sede chiavi in mano: altro che…"



Invece gli allora vertici dell'ordine ne acquistarono ben due di immobili che non avevano praticamente nessuna delle caratteristiche prescritte dal bando: trattandosi di un ente pubblico qualche problema questo avrebbe dovuto comportarlo ma è piombato il silenzio.



A quanto pare la ristrutturazione (peraltro esclusa dal bando) parrebbe talmente complicata ed onerosa che, a distanza di 3 anni dall'acquisto per 2 milioni 800 mila euro, neanche è iniziata.



Alla data odierna i medici catanesi hanno quindi pagato ben 3 anni di rate di mutuo e dal bilancio 2019 si evince il carico di imposte per IMU, TARI e IRAP pari a 66 mila euro: un vero affare.


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Ma, al di là di ogni perplessità sull'operazione, oggi la situazione risulta aggravata dallo


stato di abbandono in cui versano i due immobili che, dal 13 gennaio 2017, sono diventati pubblici e come tali andrebbero tutelati.

E considerata la fine che stanno facendo, diventa ogni giorno meno comprensibile il perché di tutta questa fretta nell'acquisto milionario, addirittura in violazione di un bando pubblico...


Le immagini dimostrano inequivocabilmente come gli edifici siano già oggetto di vandalizzazione, con porte e finestre divelte e persino mura esterne spaccate:


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