Sono 17 i soggetti indagati nell'ambito dell'indagine denominata Sibilla, con cinque di questi raggiunti anche da misura di custodia cautelare in carcere e tre agli arresti domiciliari. Tra i primi c'è il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, che avrebbe spinto dei piccoli imprenditori acesi a procurare voti per il proprio referente politico, Nicola D'Agostino, estraneo però ai fatti e attualmente non indagato. Gli altri arrestati sono Giovanni Barbagallo, direttore Area Tecnica di Acireale, Salvatore Di Stefano, Capo settore Protezione Civile di Acireale, Salvatore Leonardi Consulente della ditta San Sebastiano Srl e Anna Maria Sapienza, ingegnere e consulente del CONI. Ai domiciliari invece Nicolò Urso, Luogotenente della Polizia Municipale di Acireale, Ferdinando Maria Garilli, ingegnere, e Angelo La Spina, dipendente San Sebastiano srl. Le accuse sono varie e vanno dall'induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, turbata libertà degli incanti nel comune di Acireale e Malvagna
Le indagini iniziate alla fine del 2017 hanno scoperto ben quattro differenti episodi di corruzione e turbativa d'asta nella gestione della cosa pubblica.
Il primo episodio riguarda appunto il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, che per sostenere la campagna elettorale di Nicola D'Agostino, tramite un suo uomo di fiducia della Municipale, Nicolò Urso, aveva convinto alcuni venditori ambulanti molto noti nell'acese, i fratelli Principato, a procurargli voti, in virtù della famiglia numerosa.
La strategia infatti prevedeva che Urso su imput di Barbagallo, minacciasse di sanzioni amministrative i due commercianti, sempre a rischio per la continua violazione delle normative specifiche sulla vendita. I fratelli Principato, ora indagati ma senza alcuna misura cautelare, hanno acconsentito, dopo essersi recati dal sindaco, alla richiesta del pacchetto di preferenze elettorali, a poche settimane dalla tornata delle Regionali di Novembre. Il tutto è stato portato alla luce tramite le intercettazioni e le indagini della Finanza, e non certamente in virtù della collaborazione dei due ambulanti.
Altro episodio riguarda i lavori per la realizzazione dell'
ampliamento del cimitero di Acireale
, affidati all'
ATI San Sebastiano Srl
, con sede a Ravenna.
Ha curato il collaudo dei lavori, nella fase finale, Salvatore Di Stefano, Responsabile della Protezione Civile di Acireale, attestandone la realizzazione in modo perfetto. In realtà, i quattro verbali di sopralluogo, è stato accertato, sono stati tutti predisposti nel momento finale della stesura del collaudo dal referente della stessa ditta, Salvatore Leonardi, insieme al consulente tecnico della stessa, Angelo La Spina.
Per il collaudo, Di Stefano ha fatturato alla società di Ravenna, 6.600 euro come compenso professionale, anche se la legge prevede che al collaudatore venga data soltanto una indennità in busta paga. La somma, di fatto è stata considerata una vera e propria tangente per la riuscita positiva della verifica sul lavoro in questione.
Infine, gli altri due casi di corruzione scoperti dalla Guardia di Finanza, riguardano sempre il comune di Acireale, ma anche quello nel messinese di Malvagna. Oggetto di queste specifiche indagini sono stati alcuni incarichi professionali relativi alla progettazioni di impianti sportivi, affidati in modo illecito dai comuni appunto al consulente del CONI, Anna Maria Sapienza e ad un ingegnere catanese Ferdinando Garilli, accusati di turbata libertà degli incanti.
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano risulta totalmente estraneo ai fatti, realizzati solo dai due ingegneri, ed in particolare dalla Sapienza, che ricopre il ruolo istituzionale di referente per gli Enti Locali della Sicilia Orientale, esprimendo parere tecnico vincolante sulle proposte presentate in merito alla richiesta di erogazione di finanziamenti da parte del Comitato.
Tra le proposte che Anna Maria Sapienza ha approvato nel 2017, le due incriminate, e relative alla riqualificazione della pista di atletica del campo sportivo acese "Tupparello" e del campo sportivo di Malvagna. In entrambi i casi, la Sapienza ha ottenuto per il collega Ferdinando Garilli e per sè, l'incarico per redigere i progetti degli impianti, attribuito con una finta gara e ottenendo i compensi di 5.000 euro e 14.300 euro.
Per non destare sospetti con l'ANAC, due funzionari pubblici dei comuni interessati, due dirigenti tecnici, cioè Giovanni Barbagallo per Acireale, arrestato, ed un altra persona per il comune di Malvagna, attualmente solo indagato ed in attesa di interrogatorio, hanno finto una ricerca di mercato, con altri due professionisti già d'accordo sulle percentuali di ribasso da indicare, quando il vincitore era già stato stabilito.
Nel caso di Malvagna, Anna Maria Sapienza ha fatto ottenere a Garilli il ruolo di RUP, responsabile unico del procedimento, tramite di Dirigente Tecnico, che per legge andrebbe nominato solo in caso di carenza di organico degli appaltanti. Entrambi, sono anche stati estremamente superficiali nella previsione di spesa del denaro pubblico, tanto da suscitare perplessità da parte di chi, del CONI, doveva corrispondere il finanziamento.