E la Commissione regionale antimafia fa passerelle: oggi alle 12 prevista "visita", presumibilmente apologetica, alla GeoTrans, confiscata alla mafia ed amministrata dal dr. Luciano Modica che per l'incarico giudiziario svolto nel Gruppo Ciancio, adesso restituito ai proprietari, ha fatturato in soli 16 mesi la bellezza di 304 mila euro. Prima di farsi la foto, gli "onorevoli" componenti della Commissione Regionale Antimafia ci vorrebbero chiarire come funziona questa storia delle "amministrazioni giudiziarie"? E magari, mentre che ci siamo, anche le "origini" di qualche suo componente che ha sinora brillato in ben altre "militanze"?
E probabile che si stia ricominciando con la stessa storia già vista e rivista, trita e ritrita, con il vessillo dell'Antimafia militante che prova a far dimenticare anche le più opinabili delle "carriere", magari sino ad esiti, anche giudiziari, che però arrivano tardivi, consegnando alle cronache faldoni di foto imbarazzanti.
Veniamo intanto ai dati di cui siamo venuti in possesso e che testimoniano
l'enormità degli interessi che ruotano attorno alla gestione dei beni sequestrati o confiscati
, che diventano persino beffardi quando poi ritornano nelle mani dei proprietari che si ritrovano sulle spalle costi per l'amministrazione che lasciano senza parole.
Il Gruppo Ciancio, e non si entra nella complicata vicenda giudiziaria ancora tutta da scrivere, è stato sequestrato nel dicembre 2018 e l'11 di quel mese consegnato ad una quaterna di amministratori nominati dal Tribunale di Catania.
I principali amministratori sono
Luciano Modica e Angelo Bonomo
, che hanno amministrato un complesso di 7 società del gruppo, alcune delle quali praticamente decotte.
A loro si sono affiancati altri due amministratori Alessia Pafumi, che pare sia una dipendente di altra società confiscata, e Giuseppina Amantia.
Luciano Modica e Angelo Bonomo
, nel periodo 11/12/2018-10/04/2020 (data di restituzione delle società ai proprietari per ordine della Corte di Appello di Catania) hanno fatturato
304 mila 508 euro. A testa.
E fanno la bellezza di
609 mila euro
.
Più modesti i compensi delle dr.sse
Pafumi e Amantia: 101 mila euro. A testa.
In pratica, al Gruppo Ciancio questi 486 giorni di "amministrazione giudiziaria" sono costati 812 mila euro.
E pazienza, in fondo è un gruppo privato e chi se ne frega dirà qualcuno, salvo poi che magari a farne le spese saranno tutti quei dipendenti costretti a fare i salti mortali sperando che non salti tutto per aria.
Più delicata, forse, la questione si fa quando si parla di aziende definitivamente confiscate, e quindi ormai dello Stato e quindi: DI TUTTI.
Come la Geotrans, appunto.
In quel caso i "costi di amministrazione giudiziaria" vengono pagati con denaro che di fatto è pubblico, praticamente erariale.
È quindi possibile sapere a quanto ammontano i compensi di questi amministratori giudiziari, magari prima di andare a farsi foto e brindisi?
Certo, se poi a dover rispondere a questi ed altri quesiti di pubblico interesse è una commissione che vede tra i componenti il molto onorevole
neo renziano Nicola D'Agostino
, la cui famiglia è coinvolta nella triste fine della povera azienda DACCA con tutti i suoi dipendenti finiti in strada e già noto per le vicende che hanno portato all'
arresto del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo
(che per procurargli voti faceva minacciare venditori ambulanti dai vigili urbani), nonché sodale politico del
top manager della SAC Nico Torrisi
, che come la sta amministrando lo stiamo ampiamente raccontando e pare abbia una singolare predilezione per la scelta di consulenti della zona dell'acese, come l'ex
assessore Salvo Nicotra
e l'
avv. Kiko Merlino
(che ha ringraziato anche quale
consulente delle Terme di Acireale
), a parte
il dr. Giorgio Sangiorgio che non è di Acireale ma si ferma ai confini di Aci Castello facendo anche il presidente dei revisori della Baia Verde.
Questo semplicemente per ricordare, a futura memoria, che noi
tante cose, e tanti collegamenti, li abbiamo già raccontati. Per Tempo.
E ci farebbe tanto piacere che non si ricominciasse con le solite storie:
non è più tempo.
E chi deve, sia prudente con le fotografie. Per favore.