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"FAKE CREDITS", tornano in carcere Paladino e Sanfilippo

04-08-2020 09:37

redazione

Cronaca, Focus,

"FAKE CREDITS", tornano in carcere Paladino e Sanfilippo

Erano già ai domiciliari ma, secondo la Procura, stavano tentando di alleggerire la propria posizione accusando altri estranei ai fatti. E finiscono in carcere.

Erano già ai domiciliari ma, secondo la Procura, stavano tentando di alleggerire la propria posizione addossando le proprie responsabilità ad altri estranei ai fatti. E così sono finiti in carcere.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno quindi dato esecuzione a un provvedimento - emesso dal G.I.P. del Tribunale etneo - di custodia cautelare in carcere nei confronti dei 2 professionisti, nell’ambito di un’ampia e articolata attività d’indagine a contrasto dei reati tributari condotta dall'apposito pool della Proura di Catania.

 

In particolare, le Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno condotto in carcere:

Antonio PALADINO (cl. 1963), commercialista, Presidente dell’Associazione Datoriale CONFIMED ITALIA

e

Gaetano SANFILIPPO (cl.1977), dipendente dello Studio Professionale “Paladino”, diretto collaboratore di PALADINO in CONFIMED ITALIA.

 

 

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Dell'operazione "Fake Credits" ci eravamo già occupati, come del resto del dott. Paladino, che nel 2012 fu protagonista di altro episodio, certo meno grave, ma indicativo della particolare personalità: nell'arco di poche ore, nel corso della stessa campagna elettorale, passò da destra a sinistra con tanto di materiale stampato già in circolazione.

Paladino era anche tornato recentemente agli onori della cronaca risultando tra i maggiori protagonisti della SIGI, la società che è poi riuscita ad acquistare il Cartania Calcia ma che ha visto in pericolo il progetto proprio a causa dell'arresto del commercialista.

Per entrambi, si tratta dell’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari che era stata concessa - a seguito dell’iniziale misura restrittiva in carcere - in considerazione della presunta volontà di collaborare alle indagini e alle dichiarazioni rese dai due professionisti al Pubblico ministero in sede di interrogatorio.

 

Le successive attività di riscontro, svolte dalla Procura e dalla Guardia di finanza di Catania, hanno permesso però di evidenziare la falsità delle dichiarazioni rilasciate da PALADINO e SANFILIPPO: dichiarazioni volte, da un lato, ad alleggerire la propria posizione e, dall’altro, ad addossare la responsabilità delle operazioni fiscali fraudolente ad altri soggetti, allo stato estranei ai fatti.

 

Tra questi la commercialista romana Silvia Gregorini, inzialmente coinvolta e posta ai domiciliari e poi riconosciuta dalla stessa Procura come probabile vittima dell'associazione criminale e subito liberata.

 

Atteggiamento, quello dei due indagati, che deve aver parecchio indisposto la Procura che ha così chiesto ed ottenuto che tornassero in carcere.

 

Da qui infatti la richiesta del P.M., accolta dal G.I.P., di applicazione della custodia cautelare in carcere per PALADINO e SANFILIPPO, al fine di evitare che i due indagati possano inquinare il quadro probatorio.

L’attività svolta dalla Procura e dalla Guardia di finanza è la prosecuzione dell’indagine nota come “FAKE CREDITS” che ha portato, nello scorso mese di luglio, all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 30 persone, indagate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione continuata di reati tributari: al riguardo, si evidenzia che l’attività investigativa ha già avuto un’importante conferma della solidità dell’impianto accusatorio da parte del Tribunale del Riesame, che, a fronte della richiesta di liberazione da parte di due indagati, ha invece confermato le misure restrittive.

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