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"Bella Storia": il mondo del "profit" al servizio del "no profit"? E viceversa

30-09-2020 09:56

Emma Averna

Cronaca, Focus,

"Bella Storia": il mondo del "profit" al servizio del "no profit"? E viceversa

Emma Averna, founder e presidente della onlus Sicilia Mediterraneo Europa, racconta un "bella storia" e prova a fare un ragionamento

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"GUARDIAMO ANCHE AL MONDO “PRIVATO” PER CERCARE FINANZIAMENTI A SUPPORTO DI ONLUS DI FONDAZIONI E ANCHE DI STRUTTURE PUBBLICHE. NON E’IL LUPO CATTIVO, PROMESSO."
 

Come dice Fedez nel suo ultimo singolo “Bella storia”!
Per chi non abita o ha mai abitato a Milano, non conosce il senso “circolare” di dire “bella storia”.
Perché dire bella storia è come dire "si facciamolo", oppure "mi piace", oppure "uniamoci e facciamolo insieme", "facciamolo bene", "produciamo", "facciamo progetti".

 

Sono nata, formata e cresciuta a Milano, da due genitori molto speciali una milanese, Barbara, con la erre moscia che faceva tremare i lampadari e ha fatto la storia della moda, e un siciliano, Ettore bello, internazionale che ha lavorato con le più grosse agenzie americane di pubblicità e parlava 3 lingue. Bella storia!
 

Da loro, da Milano e dai miei studi ho imparato tanto, ho lavorato bene anzi molto bene, nel mondo del “profit” e negli ultimi anni del “no profit” con il Prof Umberto Veronesi nel campo medico sanitario e quello dei diritti civili.
Questo crossover mi ha insegnato molto bene a dialogare con i due mondi, quello produttivo e quello del terzo settore, e capire quanto uno fosse importante per l’altro.


Oggi vivo buona parte dell’anno in Sicilia con mio marito Aldo Premoli, anche con lui bella storia!
Grazie alle nostre esperienze professionali ed internazionali, abbiamo fondato nel 2016 una Onlus (Mediterraneo Sicilia Europa) che supporta progetti per il sociale e per la cultura sull’Isola.
I nostri progetti nel sociale si svolgono prevalentemente nella città di Catania con un partner d’eccezione, Padre Mario Sirica e tutto lo staff della Locanda del Samaritano.

 

In Mario, abbiamo trovato un amico straordinario, un uomo, un religioso di intelligenza straordinaria che vive come noi la compassione verso il prossimo con ottimismo e grande fattività. 
Bella storia!

 

Con la Locanda del Samaritano abbiamo progettato un allargamento delle attività soprattutto per i giovani residenti, e siamo andati a “cercare i soldi”, come si dice a Milano.
A questo punto ho messo in campo la mia esperienza e quella della nostra socia a Milano, Daniela di Carlo, grande esperta di fundraising, anche lei con lunghe esperienze aziendali passati in Microsoft e altre aziende di informatica.
E la semina di diversi mesi ha portato dei buoni risultati! 

 

Uno su tutti la risposta dell’Unione buddhista Italiana, che ci ha finanziato ben due progetti con i fondi del suo 8xmille!

Bella storia!
 

Grazie ai Buddhisti e al progetto in svolgimento “Dai bisogni ai sogni nella Locanda del Samaritano”, abbiamo potuto ampliare le attività per i residenti della locanda e per i più giovani attivare un corso di informatica ma soprattutto un corso teatrale ideato e diretto dal nostro amico attore e regista Raffaele Furno, che vanta di una importante esperienza negli stati Uniti.
 

Ma siccome siamo un gruppo di presuntuosi….abbiamo obbiettivi ancora più ambiziosi; stiamo cercando di ristrutturare un immobile per crearne un centro diurno centro di ascolto , con anche una caffetteria sociale gestita dai nostri ragazzi e aperta al pubblico.
 

A questo progetto collaborano gli architetti di Studio Lab, capitanati da Claudio Torrisi, dei privati anche loro!

Bella storia!

 

Perché vi racconto tutto questo?
Perché ritengo che in Sicilia sono poche le Associazioni che guardano con simpatia ed interesse ai bandi del mondo “privato” (intendo fondazioni nazionali, bancarie, di aziende , internazionali, fondi 8xmnille di altre confessioni, o delle aziende presenti su tutto il territorio nazionale) che invece sono una risorsa inesauribile per creare e sostenere i progetti delle Onlus . 
Spesso una risorsa assai migliore di quella dei finanziamenti pubblici, molto politicizzati con obblighi di rendicontazioni folli e tempi di erogazioni biblici.

 

Questo discorso vale anche per il mondo della sanità pubblica Siciliana, che per sostenersi non ha al suo interno nessun tipo di organo per la ricerca dei fondi europei o privati, o uffici dedicati al 5xmille.
Aspetta principalmente fondi statali, questo vale anche per la maggior parte dei musei e teatri presenti sull’isola, forse tranne quelli che hanno un direttore con forti connessioni nazionali ed internazionali e una formazione anche fuori dall’Isola, come nel caso di Laura Sicignano per lo Stabile di Catania. Milanese di nascita.
E’ pur vero che in Sicilia non sono presenti moltissime aziende, come accade invece nel nord del paese, e quindi il dialogo può risultare meno ovvio.
Credo che però questo cambio di atteggiamento e mentalità sia obbligatorio per sostenere i bisogni sociali e culturali, soprattutto dopo questo lungo periodo di emergenza sanitaria.
E quindi se volete fare di una storia una “bella storia”, apritevi, dialogate ma soprattutto Informatevi e non siate diffidenti! 
Il “privato” non è il lupo cattivo.

 

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